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Aldo Costa: una giornata da pilota a Imola per il progettista Mercedes

Il parmense di 56 anni ha guidato la Mercedes W04 a Imola nella terza edizione dell'Historic Minardi Day: la Mercedes gli ha messo a disposizione un team che lo ha trattato come se dovesse disputare un GP. Vi raccontiamo la sua giornata speciale.

Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1

Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1

Franco Nugnes

Aldo Costa, Mercedes W04
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1
Atmosfera del box
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1, nell'abitacolo della Mercedes W04
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1, nell'abitacolo della Mercedes W04
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1, nell'abitacolo della Mercedes W04
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1, nell'abitacolo della Mercedes W04
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1, nell'abitacolo della Mercedes W04
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1
Motore della Mercedes W04 con i evidenza il sistema di scarico
Mercedes W04
Freno posteriore della Mercedes W04
Mercedes W04
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1
PC con i dati della telemetria
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1, a colloquio con i tecnici prima del giro di pista
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1, nell'abitacolo della Mercedes W04
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1, a colloquio con i tecnici prima del giro di pista
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1
Aldo Costa, responsabile Progetto e Sviluppo Mercedes AMG F1

 

 

Il suo sogno giovanile era di diventare un progettista di F1. A quindici anni non aveva altro in testa. E bisogna dire che dopo un anno di gavetta all’Abarth, Aldo Costa, il fresco ingegnere meccanico dell’università di Bologna, era approdato alla Minardi dove ha trovato un entusiasta patron Giancarlo che lo ha nominato capo progettista per la macchina dell’anno successivo.

Dopo aver imparato a fare le monoposto con tante idee e pochi soldi il parmense di 56 anni si è spianato una vita professionale piena di soddisfazioni, prima in Ferrari e poi in Mercedes. E un paio di anni fa, in occasione della prima edizione dell’Historic Minardi Day, si è presentato alla chiamata del “patriarca romagnolo” guidando una Radical, un prototipo con il quale aveva dimostrato una buona dimestichezza al volante. E proprio a Imola era nata la voglia di guidare una Mercedes di F1. “Chissà se Toto me ne farà mai guidare una?”.

Toto Wolff, direttore di Mercedes Motorsport ed ex pilota di GT, lo ha messo alla prova nella scorsa edizione della rievocazione della Mille Miglia: hanno condiviso con Aldo l’abitacolo della SL300 Prototipo del 1952 e ha verificato che le doti di base c’erano anche per guidare una F1. Del resto Aldo non è un novizio, perché qualche esperienza se l’era già fatta con l’amico Paolo Barilla in test rigorosamente a porte chiuse. Ma era tutto un gioco, senza il pubblico e un team ufficiale dietro.

Perché la Mercedes gli ha messo a disposizione la W04 che ha corso nel 2013, l’ultima freccia d’argento dotata del motore aspirato V8 da 2,4 litri che aveva vinto tre GP (due con Rosberg e una con Hamilton) e collezionato ben otto pole position, conquistando il terzo posto nel mondiale Costruttori. Insomma Aldo si è trovato a guidare una monoposto che aveva progettato, l'ultima con gli scarichi soffianti.

Insomma, la summa del sogno giovanile elevata al quadrato!

E il gioco del destino ha voluto che Aldo Costa guidasse la Mercedes di F1 proprio a Imola, impreziosendo la terza edizione dell’Historic Minardi Day con una freccia d’argento che si è aggiunta ad altre 27 monoposto da GP.

Il sabato è stato premiato a Brisighella nella cerimonia in cui Valtteri Bottas si è visto consegnare l’ambito Trofeo Bandini dopo aver risalito la strada provinciale che porta al borgo medioevale da Faenza con la W07 Hybrid.

 

La Mercedes ha fatto le cose alla sua maniera, allestendo una vera e propria squadra corse intorno al debutto di Costa sulla W04. Le due sessioni di 20 minuti della domenica sono state affrontate come fosse un GP. Ovviamente Aldo ha dovuto impratichirsi della macchina guidando prima al simulatore di Brackley.

E poi nel box dell’Enzo e Dino Ferrari ha ripassato alcune funzioni del volante – computer (“quelle minime per far funzionare bene la macchina”) prima che si aprisse il garage numero 2 e si trovasse un muro di fotografi e videomaker pronti a immortalare il primo giro di Imola senza considerare i 9 mila appassionati che hanno deciso di essere presenti all’Historic Minardi Day.

Lewis Hamilton aveva preparato un video messaggio per Aldo, facendogli le dovute “raccomandazioni” poco prima che salisse in macchina: il quattro volte campione del mondo è stato particolarmente simpatico e il suo tono scherzoso ha tolto un po’ di tensione a Costa.

Il team ha deciso che era il caso di mandare Aldo in pista con un treno di Pirelli full wet, giusto per valutare il comportamento della freccia d’argento, prima di passare alle Soft “gialle”. La partenza è stata “aiutata” da una spinta, ma poi l’ingegner Costa ha lasciato da parte la normale ansia da… prestazione della prima volta e si è dato da fare in pista facendo anche qualche sorpasso…

“E’ stata una sensazione meravigliosa – ha spiegato – utile anche a capire cosa provano i piloti che queste monoposto le guidano normalmente. La macchina era perfetta e voglio ringraziare i ragazzi del team per l’ottimo lavoro svolto”.

Cosa ti ha impressionato?
“La guida full throttle è semplicemente impressionante, perché tutto succede in un tempo minore di quello che mi ero immaginato, per cui non c’è alcun respiro fra una curva e l’altra: ho osato ad aprire tutto il gas solo in seconda e terza, ma ho avuto la sensazione di essere… sparatio verso la curva successiva”.

“La sensazione è stata fantastica anche perché la W04 ha reagito sempre alla perfezioni, con una messa a punto subito adatta a Imola. In un paio di occasioni ho sentito come un’esplosione quando sono arrivato a tirare i giri”.

“Può darsi che tu sia arrivato a toccare il limitatore di giri prima della cambiata” ha spiegato Riccardo Mosconi, ingegnere veicolista di Lewis Hamilton. “Vuoi dire che bisogna cambiare ancora prima? È tutto terribilmente veloce, quando divertente”.

Aldo Costa non è un fantino, anzi, per cui metterlo nella W04 ha richiesto un importante lavoro di adattamento: per evitare di sfregare contro la centina del telaio con le gambe ha dovuto accettare una posizione di guida molto raccolta: “Eppure i ragazzi mi hanno messo nella condizione di sentirmi perfettamente a mio agio sulla freccia d’argento. Il sedile è perfetto: mi sono sentito comodo come sul divano di casa…”.

Poi gli ingegneri ci hanno portato via il… pilota, perché era arrivato il momento di analizzare le telemetrie: i tecnici, quindi, alla parte ludica della giornata hanno aggiunto anche quell’aspetto del pilota che agli appassionati e ai medie sfugge: il debriefing.

La giornata di Costa è stata una di quelle da incorniciare nell’album dei ricordi, ma chissà che Toto Wolff prima o poi non decida si sfidare il tecnico emiliano…

 

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