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Kimi: "Gli Esport non mi interessano. Voglio correre veramente!"

Raikkonen ha raccontato le sue giornate e i suoi pensieri attuali in un'intervista a Il Corriere della Sera. "Sono molto motivato, voglio correre ancora", ha aggiunto.

Kimi Raikkonen, Alfa Romeo Racing C39

Kimi Raikkonen, Alfa Romeo Racing C39

Glenn Dunbar / Motorsport Images

La Formula 1 continua a essere ferma dopo le due sessioni di test pre-stagionali svolte sul tracciato del Montmelo di Barcellona nel mese di febbraio, così i piloti del Circus stanno cercando modi per passarsi il tempo e sfuggire alla possibile noia quotidiana dovuta alle restrizioni imposte dai governi a causa della pandemia da COVID-19.

Molti di loro si stanno cimentando ai videogiochi o, per meglio dire, alle gare simulate Esport. Si tratta soprattutto dell'ultima generazione arrivata in Formula 1, mentre tra i veterani le abitudini sembrano essere molto diverse. Tra questi c'è Kimi Raikkonen, pilota a oggi più esperto con i suoi 40 anni.

Il driver dell'Alfa Romeo Orlen Racing ha rilasciato un'intervista a Il Corriere della Sera, in cui ha raccontato come sta passando i suoi giorni e cosa pensa della situazione attuale, compresa l'eventuale inizio della stagione di F1 a porte chiuse e, forse, senza pubblico sugli spalti.

"Sto passando questi giorni abbastanza normalmente, più o meno come prima. Passo tutto il tempo con i bambini, abbiamo la fortuna di potere stare quasi sempre all’aperto. Facciamo tanti lavoretti manuali e diverse attività. Le mie giornate passano molto velocemente".

"Riprenderemo quando la F1 e la FIA decideranno che è possibile farlo in sicurezza. Non è una decisione nostra, sono sicuro che valuteranno il quadro con estrema attenzione. Noi correremo al tempo giusto, anche senza pubblico", ha aggiunto.

"Questa non credo che sia molto diversa dalle tradizionali soste invernali, da quando ci ripresentiamo ai test di Barcellona. Stavolta credo che andremo direttamente alla prima gara , non vedo particolari problemi".

Kimi, come detto, è il pilota più esperto dei 20 che compongono la griglia di partenza 2020, eppure la voglia di correre sembra essere ancora intatta e più salda che mai: "Finché mi diverto e ho motivazione. Adesso mi sento più motivato che mai.

Il campione del mondo 2007 si conferma un uomo dalle abitudini differenti rispetto alla maggior parte dei suoi colleghi. Basti leggere quanto affermato sulle gare simulate e sui videogiochi che tanto vanno per la maggiore in questi giorni di quarantena: "Non mi interessano, preferisco aspettare di poter tornare in una pista vera".

"Non credo che sia molto diversa dalle tradizionali soste invernali, da quando ci ripresentiamo ai test di Barcellona. Stavolta credo che andremo direttamente alla prima gara , non vedo particolari problemi".

Per concludere, Raikkonen ha individuato in quale epoca della F1 avrebbe voluto correre, ma anche le poche amicizie che ha costruito all'interno del Paddock nel corso di questi anni in F1.

"Non si può tornare indietro. Sono felice di dove sono, di quando ho iniziato e di quello che ho conquistato. Però se si potesse davvero darei un’occhiata alla F1 degli anni 70-80. Per quanto riguarda gli amici, per me lo sono Sebastian e Antonio (Vettel e Giovinazzi ndr). A parte loro non ne ho molti".

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