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Extreme E: in Senegal si torna alla finale con 4 auto

La Extreme E tornerà ad utilizzare il format con 4 auto a darsi battaglia nella finalissima, in occasione del prossimo round che si terrà nel weekend in Senegal.

Cristina Gutierrez, Sebastien Loeb, X44, Laia Sanz, Carlos Sainz, Sainz XE Team, and Molly Taylor, Johan Kristoffersson, Rosberg X Racing

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Durante la prima uscita nel deserto di AlUla, in Arabia Saudita, si era scelto di far correre le vetture singolarmente nelle Qualifiche, poi a 3 alla volta per semifinali e finali, in modo da evitare problemi legati al polverone sollevato.

Per l'Ocean X-Prix di Lac Rose si tornerà invece alla soluzione iniziale, coi migliori due delle semifinali che accederanno all'ultima fase di gara.

C'è poi anche l'introduzione del ‘Super Sector’, ideato da Alejandro Agag dopo che la finale araba era stata decisa già alla prima curva, proprio per via delle nuvolone di sabbia alzate dalle auto che non davano buona visibilità.

Le critiche sono state parecchie e per evitare ciò, si è pure scelto di introdurre una sezione cronometrata che darà al più rapido 5 punti in più al team, indipendentemente dalla posizione finale occupata al traguardo.

Questo invoglierà tutti a spingere maggiormente a prescindere dal potenziale risultato che possono ottenere.

Più personale per i team

Dopo gli incidenti del primo evento 2021 in Arabia Saudita, la serie darà modo ai team di avere più personale addetto alle riparazioni.

Ad AlUla c'erano 8 membri per ciascuna delle nove scuderie impegnate che potevano lavorare sulle macchine.

Due di questi, però, sono la coppia di piloti, più un ingegnere e cinque meccanici, sorvegliati da telecamere a circuito chiuso sistemate nelle rispettive postazioni.

Parlando con i team, per il Senegal si è scelto di incrementarne il numero, date anche le difficoltà nelle riparazioni avute in Arabia.

Il direttore tecnico del team Abt Cupra, Florian Modlinger, ha spiegato a Motorsport.com la situazione.

"Penso che in generale tutti abbiano visto nel paddock il carico di lavoro cui eravamo sottoposti. Anche se non hai grandi danni sulla macchina, è abbastanza difficile intervenire".

"Per esempio, quello che faccio io è programmare le cose con i due piloti, fare l'analisi dei dati, i turni e un'altra serie di cose, è un lavoro che solitamente compiono quattro o cinque ingegneri".

"Questo significa che l'attenzione sarà tutta per i piloti, in modo da essere poi organizzati meglio col resto. Anche perché stiamo lavorando con una nuova macchina e una serie che è partita ora e le procedure standard vanno insegnate ai meccanici, in modo da diventare più veloci nelle operazioni".

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