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Extreme E, Agag: "Sarà come la Dakar, solo con SUV elettrici!"

Dopo la Formula E, Alejandro Agag ci riprova. Stavolta, il manager spagnolo lancia una sfida che mira alle coscienze collettive: che mondo vogliamo lasciare ai nostri figli? Qual è lo stato di salute del pianeta? Per farci scoprire dove ci ha portato l'uso sconsiderato di risorse, ecco Extreme E, un campionato FIA dove si sfideranno SUV elettrici. Ed è tutto green. Non ci credete?

Alejandro Agag al Global Launch di Extreme E

Foto di: Carl Bingham / Motorsport Images

Stiamo vivendo un profondo periodo di cambiamento a livello globale. Il clima del nostro pianeta inizia a chiederci il conto di anni vissuti oltre le nostre possibilità e, inevitabilmente, quelle che erano usi, costumi ed abitudini devono necessariamente essere modificate. Ed il motorsport non fa eccezione, anzi.

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Per sensibilizzare le coscienze collettive, Alejandro Agag – già presidente e CEO della Formula E – si è lanciato in un'altra operazione ecocompatibile, con il chiaro scopo di aiutare ad imprimere un drastico cambio di rotta.

Nasce così Extreme E, campionato FIA a tutti gli effetti che andrà a toccare cinque territori deturpati a vario titolo dalla mano dell'uomo: dall'artico al deserto, passando per l'Himalaya, la foresta pluviale e le isole dell'oceano, dal 2021 si terranno cinque appuntamenti in altrettante località estreme, dove si sfideranno SUV 100% elettrici in vere e proprie gare.

Ci parli di questa iniziativa.

“Presto detto: si tratta di un vero campionato FIA, che sottostà alle regole FIA International Series per standard di sicurezza ed omologazione. L'idea mi è venuta un giorno, chiaccherando con Gil de Ferran: perché non organizzare corse nei luoghi più estremi del mondo, con un messaggio sociale di fondo?”.

Ed eccoci ad Extreme E...

“Esatto. Il tutto si svolgerà in 5 location sparse per il mondo e contaminate a vario titolo dalla mano dell'uomo. Ogni tappa vivrà di gare organizzate prima in una fase a gironi, per poi passare alle eliminatorie ed alla finale vera e propria. Sarà come la Dakar, solo che durerà di meno e sarà più fruibile agli spettatori”.

Che nomi sono coinvolti nel progetto?

“Stiamo parlando con grandi nomi, sia per quanto riguarda i piloti, i team e gli ambasciatori. Abbiamo coinvolto Sebastien Ogier, Adrian Newey, Jean-Eric Vergne e David Coulthard. Siamo certi che l'entry list non farà che aumentare. Anche se non mi dispiacerebbe coinvolgere un pilota spagnolo, magari Fernando Alonso visto che adesso ci sta prendendo gusto con la Dakar...”.

A livello di grandi costruttori, invece?

“Abbiamo molti canali aperti. Al momento abbiamo le firme di ABT, HWA e Venturi. Sappiamo che ABT ed HWA sono fortemente legati ad Audi e Mercedes, non ci resta che aspettare...”.

In che modo Formula E ed Extreme E possono dirsi collegate?

“Utilizziamo le batterie fornite da Williams, centraline McLaren e telai Spark. Non abbiamo coinvolto Dallara perché lo chassis dei SUV è in acciaio, solo per questo motivo”.

Ci parli delle auto. Curioso puntare sui SUV per delle gare, ma è pur sempre la tipologia di auto che vende maggiormente sul mercato...

“Abbiamo presentato l'auto in occasione del festival di Goodwood. Il prototipo che vedremo gareggiare si chiama Odyssey 21, è spinto da due batterie da 200 Kw che alimentano un propulsore da 500 CV. Il peso complessivo del SUV è di 1.600 Kg, e se pensate che i prototipi della Dakar pesano circa 2 tonnellate ed hanno 200 CV in meno, potete già immaginare che prestazioni mostruose possono raggiungere. Ogni team, poi, potrà modificare a piacimento la carrozzeria dell'auto, richiamando modelli di serie”.

Da un certo punto di vista, non sarebbe male avere più di cinque gare, anche se ciò vorrebbe dire un maggior numero di posti soggetti ad inquinamento...

“Sarebbe un problema arrivare con la barca. Ci muoviamo su un mezzo marino opportunamente riadattato per utilizzare solo energie rinnovabili e farà da base operativa per il campionato e la manutenzione dei veicoli. Stiamo pensando di utilizzare l'idrogeno per ricaricare le batterie dei SUV. C'è tanto lavoro da fare, ma dobbiamo sensibilizzare gli animi delle persone. Sono un ambientalista atipico: se, un domani, per arrivare a non consumare petrolio ne devo consumare di più adesso, il gioco vale la candela”.

Prototipo Extreme E
Prototipo Extreme E
Prototipo Extreme E
Alejandro Agag al Global Launch di Extreme E
Extreme E
Prototipo Extreme E
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