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Intervista

Ribeiro: "Il Pure ETCR non è la Formula E, funzionerà al 100%"

Il promoter francese è convinto che il campionato turismo elettrico possa andare bene perché è un'idea di Lotti e guarda al futuro dell'automotive, molto di più delle monoposto. Resta il problema dei costi, ma lo spettacolo viene prima di tutto.

Francois Ribeiro, Head of Eurosport Events

Foto di: WTCR

François Ribeiro raddoppia: oltre alla gestione del FIA WTCR, il capo di Eurosport Events da questa stagione in avanti si occuperà anche del nuovo Pure ETCR, la serie turismo elettrica che nel 2020 verrà lanciata per poi partire ufficialmente nel 2021.

Il promoter francese ha le idee molto chiare su quello che la sua azienda deve fare, sempre con l'idea di offrire uno spettacolo unico al pubblico e dialogando con i Costruttori.

"Penso che sia il momento ideale per proporre una iniziativa del genere perché il mercato dell'automobile sta prendendo questa strada - ha detto nella presentazione avvenuta a Parigi - Per la prima volta c'è un cambiamento nell'utilizzo dell'energia per l'alimentazione delle vetture, quindi il motorsport non poteva aspettare. Dobbiamo seguire anche noi questa strada, sono convintissimo che le auto turismo dimostreranno ancora una volta la loro potenza in questa disciplina e che i Costruttori saranno molto interessati a tuffarsi in questa sfida".

"Il nome Pure ETCR rispecchia esattamente quello che è il nostro campionato, ovvero motorsport puro, gare vere con auto reali e non prototipi o telai uguali per tutti. Come per il WTCR, vogliamo creare un sistema piramidale, dimostrando quale è il massimo livello della categoria, che sotto ne ha altre nazionali e regionali".

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A Ribeiro è stato fatto notare che il format scelto è in realtà molto simile a quello utilizzato già dal Rallycross, ovvero gare basate su lotte tra gruppi di piloti in batterie differenti.

"Sì, ma il Rallycross è un mondo molto diverso, col quale abbiamo certamente parlato. Non volevamo un format noioso, ma avvincente e spettacolare, che creasse emozioni. Questao è l'importante, per cui ci siamo basati su questo aspetto".

"Le piste andranno selezionate in modo da avere il giusto spettacolo. Un'idea mi era già venuta nell'ottobre scorso, quando il WTCR corse a Suzuka sull'East Circuit; secondo me era perfetto per un genere di gare come quelle che vogliamo regalare con il Pure ETCR. Sono vari i tracciati che offrono la possibilità di avere versioni più corte, come Brands Hatch, Le Castellet, Shanghai e tante altre".

"Il Rallycross ha pensato all'elettrico, ma non è ancora pronto. Il nostro è un format particolare, simile al loro, ma legato al turismo e sono sicurissimo che funzionerà. E' stata un'ispirazione per noi, ma abbiamo voluto cambiare alcune cose, come il via. La faremo con i blocchi a cancelletto, senza semafori, in modo da velocizzare le operazioni ed evitando le partenze anticipate. E poi non volevamo troppe auto in pista allo stesso momento, ma dare continuità".

"Dobbiamo essere creativi, pensare a come modificare le piste, se mettere chicane sui rettilinei o cose del genere. Dobbiamo essere aperti ad ogni idea perché è tutto nuovo, in modo da adattarci alle situazioni".

"Sono convinto che le macchine possano durare molto di più dei 3-4 giri, ma non è quello che vogliamo per il nostro campionato. Non siamo qui a proporre un prodotto di durata e affidabilità, ma uno spettacolo divertente. Il motorsport necessità di entusiasmo e divertimento, con il nostro format lo avremo".

"Inoltre il Rallycross ha una base di fan completamente diversa ed esistono marchi che non sono interessati a quel genere di corse, principalmente con auto da rally. Il nostro messaggio è differente, così come il mercato e il concetto. Se non funzionerà, allora ripenseremo il tutto, ma per ora i marchi ci hanno detto che la cosa li stuzzica perché possono promuovere il loro veicoli elettrici dell'automotive".

Ribeiro è convinto che le Case non si sottrarranno alla sfida, pensando ad una nuova piattaforma per promuovere i propri prodotti del futuro legato al mondo dell'auto elettrica.

"Sono tanti quelli che hanno auto di questo segmento da promuovere o proporre, per cui sono fiducioso che molti costruttori arrivino. Ma il motorsport è imprevedibile, la gente va e viene, guardate cosa è accaduto a noi con la Volkswagen nel WTCR. Per questo vanno studiati format e campionati per i fan, ma legati alle tecnologie del futuro".

La scoppola ricevuta dal Gruppo Volkswagen (che ha ritirato le Golf dal WTCR) ha fatto riflettere parecchio il transalpino, che si è fatto una ragione del tutto pensando anche a soluzioni.

"Solo la F1 ha il potere di tenersi stretti i propri costruttori con il patto della concordia di lunga durata, nessun'altro lo può o lo riesce a fare perché il mondo è diverso fuori da quello".

"Sono convinto che il mondo dei motori termici non sparirà, tant'è che si vendono ancora tante auto così. Il motorsport deve semplicemente adattarsi ai cambiamenti tenendo sotto controllo i costi per sopravvivere. Non possiamo ignorare l'attualità. Due anni fa tutto questo non sarebbe nemmeno stato pensabile, oggi sì. E' l'evoluzione".

"Dobbiamo comunque mantenere un limite ai costi limitando gli sviluppi tecnologici, penso che come limite massimo si arriverà a quello che si aveva con il regolamento TC1 del WTCC, dato che ci sono molte cose che richiedono ricerca".

"In futuro sono convinto che i Costruttori si appoggeranno a team privati sempre di più nel motorsport da qui in avanti, perché sono sempre meno quelli che si possono permettere un ramo sportivo al loro interno. E secondo me anche con le corse elettriche si arriverà a questo".

Un aspetto importante che è stato chiesto a Ribeiro riguarda il famigerato Balance of Performance, ovvero se ci sarà necessità di livellare le prestazioni anche in questo ambito come nel TCR.

"Credo che serva, ma fino ad un certo punto. In fase di omologazione delle vetture verranno messi dei paletti, ma nulla di più. E' un discorso che dovremo ovviamente affrontare con Marcello Lotti che ha lanciato l'idea, ma qui la tecnologia è molto simile per tutti, dunque non c'è una grande libertà. Si tratta di adattare il proprio kit alla macchina scelta".

"Le batterie saranno le stesse per tutti, ma i costruttori avranno più libertà su altre componenti, come la centralina, in modo da mostrare le loro capacità. Non sarà semplice, molti sono in fase di testare i propri mezzi e per questo il 2020 dovrà essere un anno di preparazione".

Ribeiro ha anche voluto prendere - per così dire - le distanze dalla Formula E, altro campionato che segue Eurosport Events, ma molto diverso a suo dire.

"Anche quella fa parte del gruppo Discovery, ma siamo in parallelo e ognuno va per la sua strada. Non possiamo e non vogliamo essere una alternativa alla Formula E, quella è totalmente diversa. Hanno tutte lo stesso telaio, batterie e powertrain. Nell'ETCR invece ognuno sviluppa il proprio telaio e relative componenti, che è un concetto totalmente diverso. Ad esempio, la Hyundai Veloster N ETCR è diversa dalla TCR, dato che deve alloggiare le batterie. Ma non si parte da una scocca in carbonio uguale per tutti. E' la diversificazione della tecnologia legata al prodotto".

Penso sia difficile vederci assieme nello stesso weekend perché il format della Formula E è tutto stilato in un giorno e oltretutto in centri cittadini che sono allestiti e organizzati apposta per loro, rivoluzionando la viabilità. Non c'è molto spazio a disposizione. E poi ci sono conflitti di interessi con gli sponsor e i fornitori, ma non escludo che ci possa essere un evento in cui andremo a farci vedere, ma solo come Demo, non come gara".

E la stessa cosa vale per il WTCR; quello e il Pure ETCR sono due cose completamente diverse, hanno lo stesso promoter, ma non andranno mai assieme nella stessa griglia, non avrebbe senso perché si tratta di concetti completamente opposti".

Ribeiro ha dovuto anche rendere merito a Lotti per l'idea che ha lanciato: una sicurezza sulla quale fa molto affidamento per la riuscita del prodotto e del concetto.

"Sono assolutamente convinto che questo concetto funzionerà, al 100%. Si tratta di aspettare il tempo necessario, ma l'idea di Marcello ha funzionato per il TCR e sono certissimo che sarà lo stesso anche con l'ETCR. Magari è difficile che possa essere legato ai clienti all'inizio perché i costi di sviluppo se li possono accollare solamente i costruttori in prima persona, ma l'obiettivo è avere una piramide nella quale il Pure ETCR è la punta, con sotto tutte le serie continentali e nazionali. E vedrete che funzionerà, Marcello lavora in questo ambiente da anni e ha sempre ideato cose nuove che funzionavano. Quindi non ho dubbi sulla buona riuscita".

Quest'anno servirà per lanciare il tutto, poi nel 2021 i battenti apriranno ufficialmente per una competizione vera e propria. Sempre con un occhio per i fan e per la sostenibilità.

"Il 2020 è una stagione promozionale per far vedere il format e quello che abbiamo pensato, nel 2021 sarà tutto più chiaro e con qualche differenza, ma al momento ci serve per sviluppare il concetto e attirare e convincere i costruttori. E naturalmente acquisire visibilità dando modo alle Case di provare in condizioni di gara, che è la situazione migliore per tutti".

"Avevamo diverse opzioni per i generatori di ricarica, ci hanno proposto anche quelli a diesel. Marcello ha visto quelli ad idrogeno a Francoforte e ne è rimasto colpito, per cui mi ha subito contattato proponendomi questa soluzione. Per me è fantastica, ma soprattutto non vogliamo ricaricare le auto nei box come fa la Formula E, ma mostrandole al pubblico".

"Fra una batteria e l'altra ci sarà modo di alternarsi con le altre serie e di portare i piloti in mezzo alla gente. E naturalmente anche le macchine, che intanto andranno a ricaricarsi".

"La nostra base di pubblico deve essere quella legata alle corse turismo, quindi TCR e WTCR. Amano questo genere di corse e battaglie, sono legati ai piloti e quindi vogliamo partire da questi aspetti. E' un foglio bianco che consente a tutti di esprimersi al meglio per regalare uno spettacolo unico".

"Sappiamo che non sarà facile, anche la Formula E nel primo anno ha sofferto, ma gli è servito per creare le basi sulle quali poggia oggi, che ha acquisito lo status di campionato FIA. Loro hanno speso una marea di soldi e anche ora lo fanno, ma sono un prodotto differente. Noi restiamo legati alle corse turismo e la storia insegna che questo mondo è molto più accessibile perché legato al prodotto di serie".

Goodyear ETCR Tires
Hyundai Veloster N ETCR
Marcello Lotti, CEO Wsc Ltd., François Ribeiro, Eurosport Events, Xavier Gavory, Pure ETCR Director
Goodyear ETCR Tires
François Ribeiro, Capo di Eurosport Events, e Mike Rytokoski, Vice Presidente e responsabile marketing di Goodyear Consumer Europe
Pure ETCR Format
Pure ETCR Format
Pure ETCR Format
Pure ETCR Format
Cupra e- Racer
Cupra e-Racer
Cupra e-Racer
Hyundai Veloster N ETCR
Alfa Romeo Giulia ETCR, Romeo Ferraris
Hyundai Veloster N ETCR
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