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Imola, 2° Ora: a sorpresa passa in testa Badey

Dominio della Gibson Jota costretta ai box con il muso danneggiato. La corsa si riapre

Sta accadendo di tutto a Imola nella seconda corsa della Elms. Dopo avere dominato in lungo e in largo le prime fasi della gara, la Gibson del team Jota guidata dapprima dal velocissimo Harry Tinckwell e poi da Simon Dolan si è fermata ai box a pochi minuti dallo scadere della seconda ora lasciando la posizione di comando alla Oreca del team Thiriet al momento pilotata da Lodovic Badey. Ma la corsa è apertissima con i primi quattro moito vicini l'uno all'altro.

La 4 Ore di Imola offre sorprese già prima della partenza. La Porsche della Proton di Richard Lietz, terza in qualifica tra le GTE, si vede annullare i tempi migliori perché l’austriaco ha oltrepassato il limite della pista e quindi la vettura tedesca, con Christian Ried a bordo, scatta nelle retrovie. Stessa sorte tocca alla Ginetta della Villorba Corse a cui vengono annullati tutti i tempi per aver rifornito senza gli strumenti di protezione necessari. La partenza è comunque regolare: Tinckwell scatta dalla pole ottenuta dal compagno Albuquerque e si invola al comando lasciando alle proprie spalle l’Oreca di Patterson, la Gibson capoclassifica del campionato di Wirdheim e via via tutti gli altri tra i quali si mette in evidenza subito Thiriet, scattato dopo i guai avuti in qualifica dal nono posto. È proprio il francese a movimentare le prime fasi attaccando a tutto spiano e portando la propria Oreca a ridosso della Morgan di Roussel e della stessa Gibson di Wirdheim con Patterson che o sembra non reggere il passo degli inseguitori.

Intanto dalla gara è già sparita la seconda Oreca del team Ibanez, con Yamagishi che si insabbia.

Dopo 24’entra i pista la safety car in una situazione che vede saldamente al comando Tinckwell davanti a Wirdheim, protagonista di un bel sorpasso ai danni di Patterson alla staccata della Rivazza mentre in GTE  a comandare è Giammaria. Succede che la BMW di Dermont finisca nella sabbia al Tamburello e rientrando sporchi la pista. Il regime di neutralizzazione non modifica le cose. A dieci minuti dallo scoccare della prima ora di corsa iniziano i giochi dei pit stop. Si ferma prima di tutti Tinckwell, per il quale è previsto un doppio stint, seguito a ruota da tutti gli altri, l’ultimo dei quali sarà Patterson che cederà la guida della propria Oreca a Lyons. Una mossa che consente di risalire soprattutto alla fino ad allora regolarissima Ligier di Osvaldo Negri e alla velocissima Oreca di Badey, il quale ha preso il posto di Thiriet. La Gibson del Greaves, invece, si ritrova al quarto posto davanti alla Morgan di Roussel, alla BR01 di Ladygin e alla Oreca di Ivan Bellarosa.

In GTE Cressoni prende il sedile di Giammaria mentre risalgono forte le due Porsche di Keen e di Ried. La sosta  consente all’altra 458, quella che Pierguidi ha qualificato in pole, di passare in testa pilotata da Talkanitsa junior mentre tra le GTC Melnikov, che divide la 458 con Cioci e Roda è in testa davanti alla vettura gemella di Rino Mastronardi. Senza storia, per il momento, la lotta in LMP3: la Ginetta ufficiale di Robertson viaggia spedita e all’apparenza sembra imprendibile. Quarto è Sernagiotto protagonista anche di un innocuo testa coda alla Tosa nelle prime fasi.

Non passano che pochi minuti e in GTE si assiste all’ennesimo capovolgimento di fronte: Talkanitsa va in testa coda dopo essersi toccato all’uscita della Villeneuve con la Ginetta di Robertson. Perde tantissimo tempo in ripartenza e da via libera alla cavalcata della 458 di Cressoni, dietro alla quale sta rivenendo molto forte la Porsche di Mapelli che ha preso il posto di Ried.

Al comando della corsa, intanto, resta salda la Gibson della Jota, dove Dolan è subentrato a Tinckwell. Serratissima invece la lotta per la seconda posizione tra l’Oreca di Badey e la Gibson di Hirsh. Ma a dieci minuti dalla fine dell’ora arriva la sorpresa: Dolan rientra ai box per farsi sostituire il musetto, dal quale si è staccata una parte di ala inferiore probabilmente a causa di un detrito trovato in variante alta pista. Poco prima era appena uscita la safety car a causa della Ginetta di Sernagiotto-Lacorte ferma all’ingresso della pit lane. Così la Oreca del team Thiriet, dopo una grande rimonta si ritova al comando con alle costole la Gibson di Hirsh. Dolan precipita al quarto posto dietro anche la Oreca di Lyons. Ma non è finita qui:  appena viene dato il restart Hirsh a gomme probabilmente fredde si gira all’uscita della Rivazza di fronte a tutto il gruppone, dando via libera, momentaneamente, ai rivali. 

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