ELMS: G-Drive, United Autosports e Proton vincono a Portimao
In LMP2 si impone il team russo davanti alla Duqueine, in LMP3 la scuderia anglo-statunitense si aggiudica il titolo di categoria battendo RealTeam e Inter Europol. Fra le LMGTE viene incoronata la Porsche, seguita dalle Ferrari.
#77 Dempsey - Proton Racing Porsche 911 RSR: Christian Ried, Michele Beretta, Alessio Picariello
ELMS
La G-Drive Racing si aggiudica la 4h di Portimao al termine di una grandissima battaglia per il successo nell'ultimo round ELMS contro il Duqueine Team e la United Autosports.
Al via la Oreca #32 della United Autosports con sopra Will Owen ha mantenuto il primato partendo dalla pole, ma Roman Rusinov l'ha scavalcato all'esterno della curva 1 qualche giro dopo, scattando alla grandissima dalla sesta piazza con la Aurus #26.
Phil Hanson con la Oreca #22 della United Autosports si è preso con la #37 della Cool Racing condotta da Alexandre Coigny quando quest'ultimo era finito largo, scivolando nelle retrovie e costringendo Hanson a cambiare il muso al primo pit-stop.
Rusinov ha condotto davanti ad Owen, ma alla curva 11 è finito largo nel doppiaggio di una Ferrari di LMGTE e il rivale gli ha soffiato il primato.
Primo Full Course Yellow dopo 10' a causa della Ferrari #66 del team JMW, finita nella ghiaia alla curva 5. In molti hanno effettuato la sosta e dopo 5' la gara è ripresa.
Rusinov ha pressato a lungo Owen e dopo diversi tentativi si è ripreso il primato con la Aurus #26 infilando il rivale alla curva 1 e scappando via. Nella girandola di soste in FCY, Konstantin Tereschenko si è ritrovato al comando con la Oreca #30 del Duqueine Team seguito da Phil Hansen con la #22. Mikkel Jensen ha preso il posto di Rusinov rientrando terzo, con Alex Brundle quarto sulla #32.
Altro Full Course Yellow al minuto 80, quando la Ferrari #88 della AF Corse si è insabbiata all'ultima curva; anche qui in parecchi ne hanno approfittato per rientrare ai box.
Jensen è tornato davanti con la Oreca #22 di Filipe Albuquerque seconda a 20" dalla vetta, ma con il suo compagno di squadra Alex Brundle a pressarlo da dietro. Alla fine l'inglese è riuscito a superare il collega solo quando questo ha fatto rifornimento.
Anche la Safety Car è entrata in pista a 90' dal termine, quando la Ferrari #60 della Iron Lynx ha perso la carcassa del copertone posteriore sinistro spargendo detriti per il tracciato in prossimità della corsia box.
Alla ripartenza, Jensen ha lasciato il volante a Nyck De Vries, che si è trovato con 13" di margine su Albuquerque, mentre Jonathan Hirschi è salito terzo con la Oreca #30. La #32 è passata invece a Job Van Uitert.
Negli ultimi 20' abbiamo avuto le soste conclusive e De Vries è tornato in pista con un buon margine sulla #30 di Tristan Gommendy e la #22 di Hansen. A 10" dal podio Van Uitert sulla #32, piazzamento che consente all'olandese di chiudere secondo in classifica di campionato.
De Vries taglia il traguardo vittorioso regalando il primo successo del 2020 alla G-Drive.
LMP3: titolo alla United Autosports
La United Autosports si aggiudica anche il titolo in Classe LMP3 grazie alla vittoria della Ligier-Nissan #2 condotta da Rob Wheldon, Tom Gamble e Wayne Boyd.
Il trio della scuderia anglo-americana ha avuto la meglio della Ligier #8 del Realteam e della #13 di Inter Europol Competition, che vanno a completare il podio di categoria.
Rob Wheldon ha tenuto la #2 al comando dalla pole alla prima curva, mentre Lorenzo Veglia con la #15 della RLR MSport ha superato Wolfgang Triller (#4 DKR Engineering), il quale ha poi ceduto strada anche ad Andrew Bentley (#33 United Autosports).
Bentley e Veglia hanno iniziato a combattere a lungo e Wheldon ne ha approfittato per guadagnare sui due, che poi si sono toccati alla curva 3, col britannico a girarsi e scivolare 11°.
Durante il primo Full Course Yellow, le Ligier #2 e #3, oltre a quella #8 della Realteam con sopra Julien Gerbi e la #11 di Jacopo Baratto (Eurointernational) ne hanno approfittato per guadagnare coi pit-stop.
Alla ripartenza, la #15 si è trovata al comando davanti alla #9 condotta da Arnold Robin (Graff) e la #13 della Euro Interpol Competition affidata a Martin Hippe.
Il secondo Full Course Yellow ha dato modo alle squadre di fermarsi di nuovo e la #2 di Wheldon ha ripreso la leadership, ma con Tom Gamble al volante.
Hippe ha iniziato a combattere con la Ligier #16 di Tom Cloet (BHK) per il secondo posto, ripreso alla curva 11.
Dopo la Safety Car in pista a 90' dal termine, Gamble ha allungato a 20" sulla #15 di James Dayson e la #8 di David Droux. Dayson però si è dovuto fermare ai box lasciando il podio a Droux e Lunardi.
Quest'ultimo ha poi lasciato il volante a Wayne Boyd per le fasi finali e Droux si è trovato pressato incappando nell'errore alla curva 4.
LMGTE: festa Proton-Porsche
Anche fra le GT c'erano da assegnare i trofei per i team e piloti.
A spuntarla è la Proton Competition, la cui Porsche #77 di Christian Ried, Michele Beretta ed Alessio Picariello ha battuto la Ferrari #74 della Kessel Racing.
Con questo risultato, le due squadre hanno concluso a pari punti (99) in classifica, ma i Campioni diventano quelli della 911 avendo vinto al Paul Ricard.
La Ferrari #60 di Iron Lynx ha iniziato dalla pole position allungando sulla #88 della AF Corse con François Perrodo al volante, mentre Christian Ried si è piazzato terzo con la Porsche #77. male la Ferrari #74 della Kessel Racing, solo ottava in partenza.
La 488 #66 della JMW condotta da Rodrigo Sales è finita fuori alla curva 5 causando il FCY, ma tutte le LMGTE sono rimaste in pista, mentre le LMP2 e LMP3 tornavano ai box.
La battaglia per la leadership è proseguita con Duncan Cameron (#55 Spirit of Race) che si è avvicinato a Ried al termine della prima ora. Nei pit-stop, le posizioni si sono invertite, stavolta con Michele Beretta ed Aaron Scott al volante delle rispettive Porsche e Ferrari, mentre Sergio Pianezzola ha preso quello della #60 al comando.
Intanto la Porsche #93 si è dovuta fermare per sostituire una gomma posteriore in via di delaminazione.
Altro Full Course Yellow causato da Perrodo, che si è insabbiato all'ultima curva lasciando a Beretta il secondo posto, mentre la Ferrari #60 è stata punita per aver tamponato la #66 alla curva 5 perdendo il primato, ma un Pianezzola in grande spolvero è tornato in testa dopo un paio d'ore.
Gomma KO anche per la Ferrari #60, però, e SC in pista per ripulirne i detriti. La #74 della Kessel Racing con l'ottimo David Perel è passata davanti alla Porsche di Picariello, che però l'ha superata e allungato a 30' dalla fine.
Le gomme posteriori hanno fatto soffrire la Proton Competition, per cui Picariello è tornato in pit-lane per cambiarle, ma grazie al grande vantaggio si è comunque ritrovato primo con 28" di margine sulle due Ferrari inseguitrici.
Foratura alla posteriore anche per la 488 #83 di Iron Lynx guidata da Michelle Gatting a 15' dalla bandiera a scacchi.
Vittoria per la Porsche #77 seguita dalla Ferrari #74 e dalla #55 di Spirit of Race, che però si è ritrovata punita con 30" per non aver rispettato i tempi di guida. Sul podio sale quindi la #60 di Iron Lynx, davanti alla Porsche #93 della Proton Competition.
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