Nico Müller: “Che onore condividere il box con Ekström!”
A Hockenheim via alle danze dell’edizione 2017 del torneo DTM, contrassegnato da numerose novità. Il pilota bernese è stato confermato accanto al più esperto: “Mattias è il miglior compagno che potessi mai avere”.
Nico Müller, Audi RS5 DTM, Salone Auto di Ginevra
Il conto alla rovescia è finito. Anche il DTM si risveglia dal letargo ed è pronto a regalare emozioni a non finire. L’edizione 2017 del campionato organizzato dalla ITR riparte da Hockenheim, dove la scorsa stagione Nico Müller raccolse la prima pole position e il primo podio nel campionato tedesco Turismo.
Il bernese, alla quarta stagione assieme all’Audi Sport, farà coppia con lo svedede Mattias Ekström, 20 volte vincitore di una gara DTM e bicampione dello stesso campionato nel 2004 e 2007, palmarès che ne certifica lo status di “pilota più esperto” del torneo.
Motorsport.com ha incontrato Nico Müller pochi giorni prima della partenza verso la gara inaugurale della stagione, facendo il punto della situazione dei suoi obiettivi e il rapporto con il compagno di box.
Nico, il parco piloti del DTM è stato ridotto da 24 a 18 piloti. Come vedi questo cambiamento?
“In quasi tutti i team ci sono state delle mutazioni. Il livello sicuramente è cresciuto in quanto è come se ci fosse stata una selezione tra i migliori piloti. Il campionato sarà più combattuto che mai perché con sei piloti in meno saranno tutti più veloci. A tal proposito sarà ancora più difficile riuscire a entrare in zona punti”.
Anche l’Audi Sport Team ABT è passato da quattro a due piloti, confermando soltanto te e Mattias Ekström. Che cosa ha significato per te la totale fiducia da parte della Casa tedesca?
“Ricordo benissimo che nel 2003 ho guardato la mia prima gara DTM e già facevo il tifo per Ekström. In effetti mi fa un certo effetto condividere il box con lui. Per me è, ovviamente, un enorme onore poter imparar da un pilota del calibro di Mattias”.
Ovviamente cercando di ‘rubargli’ i trucchi del mestiere…
“Mi ripeterò, ma ci tengo a ribadire il fatto che io lo ammiro molto. So che posso imparare ancora tantissimo da lui. Non tanto in termini di velocità, bensì su temi più tecnici: la gestione delle gomme, della corsa e anche della pressione. La sua esperienza, mista alla collaborazione con il team, sarà determinante per la mia evoluzione di pilota”.
Ma è vero che il compagno di squadra è anche il primo avversario in pista?
“Personalmente, ritengo che una squadra ambiziosa punti a vincere il titolo costruttori, indipendentemente da quale pilota avrà la meglio a fine stagione. Questo comporta avere driver competitivi, capaci di contendersi il titolo piloti tra di loro. È normale che in pista non esistono amici e compagni, ma alla fine regna sempre il rispetto reciproco e il successo della squadra. Poi è chiaro che ognuno ha i propri obiettivi da raggiungere”.
E tu? Ti senti pronto a batterti per il titolo?
“Le numerose modifiche al regolamento rendono difficoltosa ogni previsione. Il tutto dipenderà dal lavoro svolto in inverno. Onestamente credo che noi ci siamo preparati al meglio per arrivare il più pronti possibile a giocarci le nostre chance. Non mi sento obbligato a vincere il titolo, ma mi impegnerò affinché possa dare filo da torcere a chi invece si sente in dovere di alzare la coppa a fine stagione”.
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