I team del DTM scettici: "Motori Audi ai privati? E chi li paga?"
Le squadre che schierano le RS 5 nella serie turismo tedesca sono d'accordo sul fatto che è praticamente impossibile continuare con le vetture attuali, anche se i Quattro Anelli potessero fornire loro i propulsori.
Foto di: Audi Communications Motorsport
Dalle 17;00 di lunedì non si fa che parlare d'altro: il DTM ha una possibilità di proseguire dopo l'abbandono di Audi Sport o è un malato terminale?
Come abbiamo analizzato nei giorni scorsi, la situazione per la serie turismo tedesca è molto, ma molto complicata. Di alternative valide non ce ne sono e quelle poche proposte sarebbero una transizione difficilmente applicabile per motivi di vario genere.
Una di queste che qualcuno aveva paventato era la fornitura dei motori da parte dei Quattro Anelli alle squadre attualmente presenti nel campionato, in modo che si potesse portare avanti il discorso puramente con dei team privati.
Nello specifico, parliamo dei team griffati "Audi Sport", ovvero Rosberg, Abt Sportsline e Phoenix Racing, più i ragazzi di WRT che dal 2019 si sono iscritti proprio da privati, naturalmente grazie a piloti paganti che hanno foraggiato la stagione della compagine belga.
Motorsport.com ha contattato tutti i principali responsabili delle squadre sopracitate, trovando una visione globalmente simile della situazione. Che, purtroppo per gli appassionati, non è di buon auspicio se pensiamo alla fornitura dei propulsori 2 litri turbo da oltre 600CV, così come al discorso che per due vetture si spendono attorno ai 5-6 milioni di euro all'anno.
"Se Audi avesse un piano del genere, mi chiedo perché non ci abbia detto nulla - ha rivelato alla nostra testata Thomas Biermaier, responsabile del Team Abt Sportsline - A noi nessuno ci ha avvicinato per parlarcene, quindi immagino non sia in programma niente del genere. Ma se anche fosse, andrebbe comunque analizzato a fondo".
In casa Phoenix Racing, molto più scettico il capo Ernst Moser, che auspica semmai un cambio totale di regolamento.
"Penso che ci siano ancora possibilità di tenere vivo il DTM, ma non credo che con la Class 1, quindi con le macchine attuali, possa funzionare. Comprare queste vetture e poi farle correre da privato ha costi piuttosto elevati. E sinceramente non ho idea di chi potrebbe farlo. Comunque non penso nemmeno che BMW possa restare per vedersela con alcuni team privati, sempre che ce ne siano. La vedo dura".
Sulla stessa linea anche Kimmo Liimatainen, team principal del Team Rosberg, che nel 2019 ha vinto il titolo piloti con René Rast.
"La vedo difficilissima, ancora non ho analizzato bene quali potranno essere i costi, ma credo sia troppo oneroso - sospira il finlandese - Ho visto quanto ci è costato correre nel GT Masters 2018 con una Lamborghini GT3, figuriamoci se ci dessimo alla Class 1. Sono spese semplicemente troppo alte, a meno che tu non abbia uno sponsor munifico che copre tutto. Ma chi ce l'ha oggi? Magari uno lo trova, ma tutti gli altri? Dobbiamo pensare che siamo una serie, non dei singoli".
"Abbiamo visto che il Team WRT a correre da privato c'è riuscito abbastanza bene, ma vi spiego il perché: un pilota pagante può investire 1 milione di euro in un programma del genere con l'ambizione di diventare poi ufficiale! Ma se le Case si ritirano, che prospettive restano per loro?"
Come detto sopra, gli unici privati dalla passata stagione erano appunto quelli di WRT, che hanno schierato due RS 5 DTM per Jonathan Aberdein e Pietro Fittipaldi. Il primo il sedile ufficiale l'ha trovato, ma passando in BMW, mentre nel 2020 la rosa WRT annovera Ed Jones, Fabio Scherer e il nobile Ferdinand Habsburg.
"A parole è facile dire che basta prendere un'Audi e metterla in pista. La domanda è: chi paga? - spiega il responsabile Vincent Vosse, che poi si sofferma proprio sul discorso motori - Parliamo del motore più costoso per il DTM dei giorni nostri, anche se è stato 'congelato' così, in realtà lo sviluppo prosegue perché l'anno scorso problemi di affidabilità e vibrazioni li abbiamo avuti e quindi vanno risolti".
"Se non hai una Casa alle spalle che si occupa di questo accollandosene i costi, è impossibile procedere. E' un aspetto importante che non va dimenticato. Il DTM e il regolamento Class 1 è come un programma LMP1: solo i Costruttori possono affrontare una cosa del genere. Quindi la vedo dura andare avanti così".
Informazioni aggiuntive di Sven Haidinger
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