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DTM: Van Der Linde mago della pioggia in Gara 2 ad Assen

Il sudafricano regala il secondo successo stagionale alla BMW batendo le Audi di Frijns e Müller. Duval e Rast in Top5 seguiti da Glock e Habsburg. Punti anche per Wittmann, Eng e Auer, Rockenfeller sbaglia tutto.

Sheldon van der Linde, BMW Team RBM, BMW M4 DTM

Foto di: Alexander Trienitz

Grande prima vittoria di Sheldon Van Der Linde nel secondo round del DTM ad Assen, con il pilota del BMW Team RBM che sfrutta una strategia azzeccata per battere sotto il diluvio le Audi RS 5 del Team Abt Sportsline condotte da Robin Frijns e Nico Müller.

Una gara piena di colpi di scena e brividi cominciata dietro alla Safety Car per la tanta acqua presente in pista, poi al giro 3 la vettura di sicurezza è uscita di scena facendo allineare le DTM per lo spegnimento dei semafori.

Lo spunto del poleman René Rast è stato tutt'altro che irresistibile, subito infilato a sinistra da Frijns e a destra da Loïc Duval, che alla curva 1 è passato al comando, mentre l'ottimo Ferdinand Habsburg è scattato benissimo dal settimo posto balzando quarto superando  Müller e Mike Rockenfeller, con le BMW di Timo Glock, Jonathan Aberdein e Robert Kubica a completare la Top10 assieme ad Harrison Newey con la Audi privata del Team WRT.

Duval ha provato a fuggire via con una serie di tornate velocissime, ma il pilota del Team Phoenix ha consumato un po' troppo velocemente le gomme e Frijns l'ha raggiunto e passato al giro 11.

L'olandese ha provato la stessa tattica, a quanto pare riuscita perché la RS 5 blu è sparita dagli occhi degli inseguitori mettendo addirittura 5" di margine in un giro e mezzo!

L'attenzione si è spostata sulla bagarre per il secondo posto, visto che Duval si è visto incalzato anche da Rast, mentre Müller ha scavalcato Habsburg, imitato da Glock al giro 12 su Rockenfeller e l'austriaco, in difficoltà a tenerne il passo.

Duval ha provato a resistere, ma in tre giri ha dovuto lasciare strada a Rast, Müller e Glock, poi è stato il Campione in carica ad avere un crollo delle prestazioni cedendo allo svizzero del Team Abt Sportsline e alla BMW del tedesco griffato Team RMG.

Intanto la pista inizia ad asciugarsi e qualcuno opta per anticipare la sosta: chi per rimontare delle gomme da bagnato fresche per non rischiare (Kubica, Jamie Green, Van Der Linde, Marco Wittmann e Lucas Auer), ma chi anche ha tentato l'azzardo delle slick (Rockenfeller, Fabio Scherer, Newey).

Duval si è fermato al giro 16 tuonando via radio contro il team per la decisione di rimontare le gomme scanalate; una opzione giusta perché poco dopo la pioggia è tornata a scendere copiosa dal cielo plumbeo.

Prima della sosta, Glock ha superato Müller balzando secondo e puntando Frijns, ma nel cambio gomme il tedesco è finito di nuovo dietro al leader del campionato, con Duval e Rast alle spalle.

Frijns è uscito dalla pit-lane con l'idea di essere ancora primo, ma Van Der Linde, fermatosi ben 12 giri prima, intanto aveva inanellato una serie di giri veloci che gli hanno consentito di saltare davanti a tutti.

Gara che poteva farsi molto interessante tra chi aveva gomme usate e chi le aveva appena montate, ma Scherer ha pagato a carissimo prezzo l'azzardo delle slick sotto al diluvio, perdendo il controllo della sua Audi e piombando violentemente contro le barriere in fondo al rettilineo; illeso il pilota del Team WRT, distrutta la RS 5 e bandiera rossa per raccattare i rottami e rimuovere il relitto.

Dopo l'attesa, si riprende dietro alla SC con 10'50" sul cronometro da affrontare e senza la ripartenza in stile "Indianapolis" (cioè lanciata affiancati); il via libera viene dato al giro 27 quando mancano 6'00" alla bandiera a scacchi e Duval e Rast si riprendono subito la Top5 superando Glock, mentre Van Der Linde chiude la porta a Frijns e Müller.

Wittmann cede il settimo posto ad Habsburg, con Auer, Eng, Rockenfeller, Kubica, Green, Aberdein e Newey a seguire. Van Der Linde non sbaglia nulla nonostante le condizioni piuttosto complicate, andando a tagliare il traguardo davanti alle Audi di Frijns e Müller.

Duval riesce a dire di no a Rast nella lotta per il quarto posto, Glock è sesto nonostante la grande pressione di Habsburg, mentre la zona punti annovera anche Wittmann, Eng e Auer.

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