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Intervista

Rast: "Non sono un pilota nella storia, a me interessa il futuro"

Dopo essersi laureato Campione DTM per la seconda volta, il ragazzo dell'Audi ha già in testa nuovi traguardi da raggiungere, sognando la vittoria alla 24h di Le Mans e Daytona.

Podio: René Rast, Audi Sport Team Rosberg

Foto di: Alexander Trienitz

Ha appena vinto il suo secondo titolo nel DTM, ma René Rast ha messo da parte ogni festa e guarda già avanti ai prossimi obiettivi.

Celebrato in anticipo il successo in campionato al Nürburgring, il pilota dell'Audi Sport ha già la testa proiettata al futuro, dato che il passato per lui non è di grande interesse o importanza.

Il portacolori dei Quattro Anelli ha rilasciato una succosissima intervista al sito ufficiale della serie turismo tedesca, DTM.com, nella quale non nasconde la gioia del trionfo, ma dicendo anche che i traguardi più importanti da raggiungere sono proprio quelli di domani, per il quale ha un sogno che si chiama Le Mans.

Già passata la sbornia del titolo?
"Diciamo di sì, ma non ho avuto moltissimo tempo per pensarci. Sono stato a casa mia solo mezza giornata, il lunedì pomeriggio dopo la gara. E' tutto un po' diverso rispetto al 2017, ancora non mi sono goduto a pieno il successo".

Perché vincere questo titolo è diverso rispetto al 2017?
"Nel 2017 non mi aspettavo di riuscirci, sono arrivato ad Hockenheim con una ventina di punti da recuperare a Mattias Ekström. E' andato tutto bene quando le cose si sono messe male per lui, abbiamo avuto la chance di vincerlo e l'abbiamo colta. Quest'anno invece ero tra i favoriti e me lo hanno sempre detto, anche quando ero in testa con pochi punti. Anzi, molti pensavano che per me fosse cosa fatta e mentalmente è una situazione differente. Mi sono dovuto preparare bene, è stato un lavoro diverso. Chiaramente so dal 2017 cosa vuol dire diventare Campione, quindi non è stata una novità".

Hai ricevuto parecchi messaggi?
"Ovviamente, tra WhatsApp e social media come Instagram, Facebook, Twitter... mi hanno fatto un sacco di congratulazioni. E' sempre bellissimo, ma non posso rispondere a tutti. Su WhatsApp a qualcuno sì, ma su Instagram e social del genere non ci sono riuscito. Alcune storie restano visibili per 24h e non ho avuto tempo, comunque l'apprezzo tantissimo".

In gara quali sono i tuoi punti di forza?
"E' difficile da dire, quest'anno non ho avuto modo di lottare tanto, anche se di solito me la cavo molto bene. Ad Hockenheim ho rimontato dal fondo, però non ho fatto molti errori, in generale. Sono sempre andato al limite, ma senza prendere troppi rischi. Non credo di essere stato un gran che nella gestione delle gomme, ad esempio Nico Müller è andato molto meglio. Nella seconda metà dell'anno ho migliorato nelle partenze, che erano un po' il mio punto debole. Ad Assen, per dire, le ho fatte tutte bene, così come al Nürburgring. Rispetto a Nico mi viene da dire che questo è stato il mio punto di forza. Al Lausitzring ha avuto problemi alla frizione e al Nürburgring, sbagliandola, ha perso parte delle chance di titolo. In una stagione, però, è solo un punto su cui dover andare bene. Quando ho visto che per lui era una difficoltà, ho cercato di migliorarmi per batterlo".

A volte hai avuto problemi tecnici, una bella frustrazione...
"E' sempre una seccatura, specialmente quando sei davanti. Sono tutti punti pesanti persi, bisogna però accettarlo. Quando un sensore non va, non è certo colpa mia, non ci si può fare nulla, dunque va cancellato immediatamente. Diverso è se si tratta di un errore di guida. Senza dubbio ci si pensa molto e si cerca di capire perché. In tutti i casi, meglio guardare avanti".

Non fai molti errori però...
"Grazie a Dio! A volte li faccio, anche se magari uno non se ne accorge. Non sono un pilota che fa sempre il giro perfetto, ma solitamente non vado in testacoda o arrivo al bloccaggio in frenata perché esagero".

Ci sono cose che ti senti di dover migliorare?
"La gestione gomme, bisogna che mi impegni di più perché è un aspetto importante che lo richiede. So che ho le possibilità di farlo, Müller e Jamie Green hanno fatto meglio di me, quindi debbo affinare il mio stile di guida per essere più forte sotto questo aspetto. Non vado malissimo, ma non è un punto di forza".

Mentalmente e fisicamente come ti prepari?
"Durante la stagione riduco le sedute in palestra, che invece aumentano in inverno perché ho più tempo per dedicarmici. Faccio molto più sport in quei mesi, mentre fra le gare non mi alleno con la stessa intensità perché correre è già di per sè molto impegnativo, quindi non ho bisogno di incrementare gli sforzi. Guidare è un esercizio che non richiede ulteriori attività, quindi passo il tempo con mia moglie e mio figlio a casa mia, a Bregenz, in Austria. Ritengo importante avere la mente sgombra per essere poi concentrato al massimo. Per il resto, mi preparo analizzando i dati post-gara e cercando di capire come e dove migliorare. Passo tanto tempo in questo. Non ce n'è tantissimo per prepararsi e sono sempre contento quando arriva il weekend di gara perché quando sono a casa sembra sempre sia passato parecchio. E' un'attesa snervante!"

Come ti alleni fisicamente?
"Quest'anno ho scoperto il piacere della mountain bike con quella elettrica! E' bello e divertentissimo. Di base, non ti viene da andare in montagna in bicicletta su strade che percorri in macchina, ma con questa si va molto lontano e con meno fatica, basta attivare più potenza. E' sempre impegnativo, ma fantastico! In inverno corro parecchio perché in bici fa freddo, per cui vado in un centro fitness e lavoro sui muscoli. Ho provato anche lo sci cross-country, ma non sono bravissimo; è comunque più divertente che fare esercizi".

Mentalmente invece fai qualcosa in particolare?
"In realtà no, non mi è mai servito lavorare su una cosa singola. Non mi è mai capitato di subire dei cali durante le gare. Dico che più va avanti il tempo così e meglio è, posso correre ancora!"

Il simulatore è importante per te?
"Moltissimo! Abbiamo quello di Audi Sport a Neuburg che utilizzo per un giorno prima delle gare, poi ne abbiamo un altro al Team Rosberg e anche a casa. Questo mi dà modo di provare nuove cose e diverse procedure, affinando il mio stile di guida. Posso fare tanti giri e vedere cose diverse. Ad esempio, al Nürburgring nelle Libere 1 ho girato in 1'20"5 e domenica in Qualifica 2 in 1'20"0. Significa che il mio primo giro del weekend era solamente mezzo secondo più lento di quello di domenica, quindi vuol dire che mi ero preparato bene. In passato si cominciava anche con 3-4 secondi in più rispetto al tempo limite, ora quando salgo in macchina ho già il ritmo".

Che rapporto hai coi tuoi colleghi piloti in Audi e con il capo Dieter Gass?
"In Audi Sport penso ci sia un ottimo rapporto fra tutti i piloti, cosa che in altri marchi non è così. Non tutto è perfetto, chiaramente, dopo le gare spesso discutiamo di quello che è accaduto in pista, come ad esempio dopo il contatto con Nico al Norisring. A volte capita, ma mi sembra che i rapporti siano molto più amichevoli da noi. Penso che Dieter controlli bene tutti i suoi ragazzi, non c'è nessuno che si abbatte se perde. Quando uno fa bene il proprio lavoro, gli altri lo riconoscono. Ovviamente non è bello perdere e lo sanno tutti, però c'è una consapevolezza diversa. Negli ultimi due o tre anni siamo cresciuti molto come team sotto questo aspetto. Dal 2017 siamo più o meno gli stessi e Dieter ha fatto molto bene in questo senso per migliorare i rapporti".

In cosa si distingue Dieter Gass come persona?
"Sa quello che vuole e non ha paura di parlare chiaramente, dando istruzione confuse. Dice: 'Se questo deve essere così, si fa così, punto'. Oppure: 'Vorrei questa cosa così'. Insomma, credo che questo lo renda un vero leader perché ci indica la direzione giusta argomentando le sue direttive. Non ci sono alternative, bisogna fare quello che dice e sai sempre bene quello che chiede. Detto ciò, è una persona molto amichevole e ci si parla bene in qualsiasi situazione. Se hai delle critiche da fare, non si arrabbia, ma cerca di accettarle per migliorare. E' il capo perfetto! Quando nel 2012 ero in fase di selezione, lui era già qui. Mi ha dato fiducia nonostante ci stessi mettendo molto e mi ha dato modo di guidare nel DTM e anche una LMP1".

Dopo tanto tempo passato nei monomarca...
"Sono stati tempi duri perché nel motorsport c'è sempre voglia di crescere e il mio obiettivo non era stare tanto tempo in Carrera Cup o Supercup. Mi sentivo sempre pronto per passare al DTM o su una LMP1. Per anni non sono stato scelto ed è stato difficile. Ma questo mi ha reso una persona più forte e migliore nell'impegno, nel carattere, evitando di cadere nei pensieri negativi. Oggi sono così anche per questo, ma indubbiamente ho passato anni spiacevoli".

Hai un idolo o qualcuno al quale ti ispiri?
"Quando ero piccolo, ovviamente, seguivo molto Michael Schumacher. Sono andato a vedere la F1 parecchie volte per ammirarlo, ad Hockenheim con mio padre. Erano i tempi dei kart e sono sempre stato un suo tifoso. Seguivo anche il DTM e sono stato al circuito di Diepholz, ma da bambino la Formula 1 era più bella!"

Tornando al DTM, ti sei tolto un peso vincendo il titolo prima di Hockenheim?
"Sì e no. Mi spiego. Dopo il Nürburgring pensavo ancora che forse sarebbe stato meglio giocarmi il campionato per 3-4 punti nel weekend finale. Ad Hockenheim ci sarà la mia famiglia al completo, al Nürburgring ero da solo e non è stato bellissimo. Da quel punto di vista avrei preferito chiudere all'ultima gara, ma non mi lamento! Ora sono molto più tranquillo e non debbo più preoccuparmi se qualcosa non va. Quando ti giochi il campionato per così poco, la minima cosa può farti andare in fumo tutto. Quindi meglio così!"

Qual è stato il fatto decisivo di quest'anno per te?
"Il rendimento in Qualifica, dove ho totalizzato 32 punti. Se non l'avessi fatto, non sarei ancora Campione. Siamo stati molto più forti rispetto ai nostri avversari, mentre in gara i livelli erano più equilibrati. Sì, eravamo davanti, ma non ho dominato così tanto come in Qualifica, dove la nostra macchina era veramente forte. In gara ho sofferto di più, ad esempio quando ad Assen le gomme erano ormai consumate, lì è stata durissima".

Cos'hai di diverso rispetto ai tuoi avversari in Qualifica?
"E' sempre stato il mio punto di forza da quando corro nel DTM. Nel 2017 ho vinto il titolo per lo stesso motivo. Ho lavorato moltissimo sulle prestazioni del giro singolo e alla fine si è visto. Nelle analisi non dovi vedere i decimi, ma i centesimi. Al Nürburgring eravamo in 14 in 0"4, se trovi il potenziale giusto guardando i centesimi nei dati, allora puoi stare davanti. Bisogna lavorare duramente sulle analisi, poi non dico che gli altri non lo facciano, ma si vede che io svolgo questo compito in modo diverso e ho un vantaggio. Nella mia testa c'è sempre il giro perfetto, so come farlo e provo a realizzarlo. Non so se tutti ne sono capaci in questo modo. Quando guido so esattamente cosa succederà perché nella mia testa c'è un piano preciso, poi non ne ho la certezza, ma faccio così!".

Anche tuo padre studia e analizza tutto...
"Sì, è sempre ai box col computer in mano e annota tutto! Sa esattamente cosa sta per succedere, come ai vecchi tempi. Lo faceva quando ero sui kart, in Carrera Cup e Polo Cup, è sempre stato presentissimo. Osserva e analizza tutto, penso che io abbia ereditato questo approccio da lui. Credo mi abbia aiutato in parecchie situazioni ad avere un punto di vista migliore e capire meglio certe cose".

Durante l'anno hai pensato che vincere il titolo sarebbe stato più difficile?
"Certamente. Penso al Lausitzring, quando mi sono ritirato in Gara 1 e ha vinto Nico. In quel momento avevo solo 13 punti di vantaggio, mi aveva mangiato gran parte del margine e le cose si sono complicate. Quel weekend lui è stato fortissimo, quindi mi sono concentrato ancora di più perché un altro ritiro avrebbe significato perdere la leadership. In quel caso la pressione sarebbe stata immensa e tutto sarebbe potuto cambiare velocemente".

Al Team Rosberg ti senti a casa?
"Sì, abbiamo lottato per il titolo per tre anni e questo ti unisce maggiormente. E' una esperienza che resterà dentro di me sempre, come ai meccanici e agli ingegneri. Giocarsi il campionato per la prima volta assieme è stato tosto, eravamo tutti molto nervosi e gli errori venivano fuori per questo. Dopo tre anni assieme, sappiamo come lavorare e tutto ciò scompare perché conosci le situazioni. Toglie pressioni e ti dà fiducia. E poi avere esperienza è un fattore importante nel successo".

Il team principal, Arno Zensen, ha detto che lascerà il muretto; cosa ne pensi?
"Ovviamente Arno è stato un fattore chiave nel successo del Team Rosberg, ma non penso che sarà un problema. Sarà meno presente, ma ogni tanto verrà a controllare che tutto vada bene. Penso sia una transizione regolare perché assumerà un ruolo diverso, ma che lo terrà comunque fra noi, quindi non credo che le cose cambieranno molto".

Parliamo del futuro, che cosa ti piacerebbe vincere?
"Vorrei vincere la 24h di Le Mans, è qualcosa che ho sempre sognato e resta un mio obiettivo. Anche quella di Daytona è nella mia lista dei desideri. Per ora comunque sono felicissimo di essere nel DTM, mi diverto tanto in ogni situazione. Mi sento davvero a mio agio, ma quello che mi piace davvero è il fatto che, da pilota, possa influenzare ogni aspetto, ogni dettaglio, vedendo quanto migliorino i risultati. Non è solo per la mia guida, ma proprio il fatto che coi miei sforzi e le mie prestazioni si possa crescere. Nell'endurance dipende sempre da quello che fanno i tuoi compagni perché non sistemi l'assetto della macchina per il tuo volere e anche loro influenzano il risultato, quindi non hai il controllo di tutto. Nel DTM decido io! Sono io che guido in Qualifica e sono io che vinco o perdo in gara. E' molto bello e quando lavori con un team con 10 persone che vogliono raggiungere il tuo stesso obiettivo, l'auto diventa vincente. Si dà tutto, giorno e notte, per riuscirci. E' impegnativo, ma vieni ricompensato moltissimo con le vittorie".

Nel motorsport sono tanti che hanno fatto la storia di Audi, come Tazio Nuvolari, Bernd Rosemeyer, Walter Röhrl, Hans-Joachim Stuck, Tom Kristensen e Mattias Ekström. Dove ti piazzi tu?
"Da nessuna parte! Ho sempre avuto un interesse relativamente basso per la storia, fin da quando andavo a scuola. Sia che si tratti di paesi, guerre o motori. Non ho mai fatto molta attenzione a queste cose e non sono qui per scrivere la storia, secondo il mio modo di vedere. Farne parte è sicuramente bello, ma sono una persona che pensa molto all'attualità. Il fatto che Mattias Ekström abbia 23 vittorie in carriera, chiaramente mi stimola a fare meglio per Audi nel DTM. Questo è l'obiettivo che mi pongo, sono a 16 e me ne mancano 7 per eguagliare Mattias. E' una grande motivazione, ma non mi sento una leggenda Audi".

Dieter Gass ha detto che ti vede allo stesso livello di Klaus Ludwig o Bernd Schneider...
"E' un gran complimento perché viene da un capo come Dieter. E dopo soli 3 anni di DTM fa piacere! Ma c'è ancora parecchio da fare e ho sempre detto che ogni strada deve avere una destinazione. Ora ho vinto un altro titolo e tutta la pressione è scomparsa, ma sto già pensando al prossimo obiettivo. Bisogna sempre averne uno e fino a che non l'ho raggiunto non sarò contento. Pensando ad Hockenheim mi chiedo cosa potrò fare per essere sempre davanti. Devi sempre lavorare al tuo obiettivo, ormai la storia è il passato, come le vittorie, le lotte, le gare singole, le emozioni. Ti restano dentro, come i titoli, che sono bellissimi".

Quest'anno hai avuto un nuovo motore sulla tua Audi RS 5 e lo hai subito portato a vincere!
"In inverno ho provato molto nei test di sviluppo, accumulando tanti dati e km che mi hanno dato un vantaggio rispetto agli altri. Ho iniziato la stagione con un vantaggio e non lo si può negare. A volte siamo stati allo stesso livello, ma all'inizio del 2019 questo mi ha aiutato molto. La RS 5 era l'auto di riferimento quest'anno, abbiamo dominato spesso con pochissimi problemi e il passo era migliore rispetto alle BMW, sia in qualifica che in gara. E poi mi sono sempre adattato bene alle nuove condizioni, che fosse trazione anteriore o posteriore, integrale o altro. Negli anni ho imparato tanto con le diverse vetture, per cui un motore nuovo non è stato un problema per me".

Sarai il favorito anche per l'anno prossimo?
"Da Campione, per forza. Ma penso che Müller sia uno dei candidati perché è veloce e sa gestire le gomme. Anche Wittmann sarà molto forte e sa massimizzare ogni cosa, quindi penso che loro due se la possano giocare perché sono bravissimi anche in qualifica".

Podio: terzo classificato e Campione René Rast, Audi Sport Team Rosberg
Podio: il vincitore della gara Jamie Green, Audi Sport Team Rosberg, secondo classificato Robin Frijns, Audi Sport Team Abt Sportsline, terzo classificato René Rast, Audi Sport Team Rosberg
Podio: terzo classificato René Rast, Audi Sport Team Rosberg
Podio: René Rast, Audi Sport Team Rosberg
René Rast, Audi Sport Team Rosberg
René Rast, Audi Sport Team Rosberg
Champion René Rast, Audi Sport Team Rosberg
Champion René Rast, Audi Sport Team Rosberg
René Rast, Audi Sport Team Rosberg, Audi RS 5 DTM
Dieter Gass, Capo del DTM Audi Sport con René Rast, Audi Sport Team Rosberg
Top 3 dopo la gara, il vincitore della gara Jamie Green, Audi Sport Team Rosberg, Robin Frijns, Audi Sport Team Abt Sportsline, René Rast, Audi Sport Team Rosberg
René Rast, Audi Sport Team Rosberg, Audi RS 5 DTM
René Rast, Audi Sport Team Rosberg, Audi RS 5 DTM
Podio: terzo classificato e Campione 2019, René Rast, Audi Sport Team Rosberg
Campione 2019 René Rast, Audi Sport Team Rosberg
Campione 2019, René Rast, Audi Sport Team Rosberg
Bandiera a scacchi per René Rast, Audi Sport Team Rosberg, Audi RS 5 DTM
René Rast, Audi Sport Team Rosberg, Audi RS 5 DTM, Robin Frijns, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS5 DTM
Podio: René Rast, Audi Sport Team Rosberg
Podio: René Rast, Audi Sport Team Rosberg
Davide Maino, Engineer of René Rast, Audi Sport Team Rosberg
René Rast, Audi Sport Team Rosberg
René Rast, Audi Sport Team Rosberg, Audi RS 5 DTM
René Rast, Audi Sport Team Rosberg, Audi RS 5 DTM
René Rast, Audi Sport Team Rosberg, Audi RS 5 DTM
René Rast, Audi Sport Team Rosberg, Audi RS 5 DTM
Grid girl di René Rast, Audi Sport Team Rosberg
René Rast, Audi Sport Team Rosberg
Il vincitore della gara René Rast, Audi Sport Team Rosberg
Podio: Il vincitore della gara René Rast, Audi Sport Team Rosberg
Podio: Il vincitore della gara René Rast, Audi Sport Team Rosberg
Podio: Il vincitore della gara René Rast, Audi Sport Team Rosberg, secondo classificato Bruno Spengler, BMW Team RMG, terzo classificato Marco Wittmann, BMW Team RMG
Podio: Il vincitore della gara René Rast, Audi Sport Team Rosberg
Podio: Il vincitore della gara René Rast, Audi Sport Team Rosberg
René Rast, Audi Sport Team Rosberg, Audi RS 5 DTM
Top 3 dopo le Qualifiche, Pole sitter Jamie Green, Audi Sport Team Rosberg, René Rast, Audi Sport Team Rosberg, Mike Rockenfeller, Audi Sport Team Phoenix
Mike Rockenfeller, Audi Sport Team Phoenix e René Rast, Audi Sport Team Rosberg
René Rast, Audi Sport Team Rosberg
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