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DTM | Bortolotti: "Io scorretto? Chiacchiere, contano i fatti"

Il pilota Lamborghini a Spa è incappato in un altro weekend storto ed è stato accusato di correre in maniera troppo grintosa creando incidenti da alcuni rivali, dai quali si difende facendo notare che nessuno lo ha penalizzato in questi anni per la sua condotta.

Mirko Bortolotti, Grasser Racing Team Lamborghini Huracan EVO GT3

Foto di: Alexander Trienitz

Mirko Bortolotti dovrà velocemente voltare pagina dopo il pessimo weekend di Spa-Francorchamps, dove le sue possibilità di rincorrere il titolo DTM hanno avuto un calo piuttosto importante.

Nella serie di ITR non c'è niente di scontato e tutto potrebbe ancora cambiare quando mancano due eventi (e quattro gare) al termine della stagione 2022, anche se il pilota della Lamborghini Squadra Corse in Belgio ha visto allontanarsi in classifica Sheldon Van Der Linde, mettendo insieme solamente 5 punti nell'arco del fine settimana.

Le 36 lunghezze che il portacolori del Grasser Racing Team ha dal rivale di BMW sono colmabili e anche nella squadra austriaca c'è la convinzione che si possa recuperare terreno.

Mirko Bortolotti, Grasser Racing Team

Mirko Bortolotti, Grasser Racing Team

Photo by: Alexander Trienitz

"Sabato abbiamo sbagliato montando le gomme slick su una pista umida e la domenica i tempi non sono stati buoni, ancora una volta in condizioni meteo mutevoli", spiega il team principal, Gottfried Grasser parlando con ran.de.

"Questo fine settimana non abbiamo preso le decisioni giuste in qualifica e ci siamo complicati la vita da soli, ma Mirko ha guidato ancora una volta in modo fantastico in gara e, contro ogni pronostico, è riuscito a entrare nei punti. Era davvero importante portare a casa un risultato".

Partito per due volte 20°, il trentino ha sgomitato dalle retrovie fino ad arrivare in Top10, ma si è trovato nuovamente a subire critiche per la sua proverbiale grinta, dopo che già al Nürburgring c'erano state polemiche visto il doppio zero accumulato causa incidenti coi rivali.

Stavolta è stato addirittura David Schumacher, messo K.O. da una collisione con il compagno di Bortolotti, Clemens Schmid, ad insinuare che non solo lui ma tutta la squadra che lo segue si comporti allo stesso modo.

"Ad ogni gara succede qualcosa, Schmid mi ha attaccato senza una ragione, come accade ad ogni gara, mentre Bortolotti ne ha combinate molto più di me, rovinando le gare di molti altri piloti", ha detto il tedesco della Winward Racing, per altro appoggiato dal papà Ralf, il quale ha aggiunto che Bortolotti crea sempre qualche scompiglio pur di vincere il titolo.

Mirko Bortolotti, Grasser Racing Team Lamborghini Huracan EVO GT3

Mirko Bortolotti, Grasser Racing Team Lamborghini Huracan EVO GT3

Photo by: Alexander Trienitz

Dal canto suo, il 32enne non ci sta e rimanda al mittente ogni accusa, sempre tramite i microfoni di ran.de.

"Il mio stile di guida è questo ed è quello con cui mi sono fatto conoscere nel corso degli anni. Sinceramente alla fine contano i fatti e le cifre, non quello che dice la gente. Tutto il resto per me sono solo chiacchiere prive di importanza. Guido in modo duro, ma corretto", ribadisce Bortolotti.

"Non sono il tipo che va in TV a criticare i colleghi. Non l'ho mai fatto e non intendo farlo. Ognuno ha il suo modo di fare. Preferisco avere un po' più di classe, anche perché si dice sempre qualche stupidata nella foga del momento. Ecco perché cerco di contare fino a cinque prima di dire qualcosa".

Detto ciò, il ragazzo del Costruttore di Sant'Agata Bolognese aggiunge anche che i commissari di gara e i giudici del campionato sono presenti per sanzionare chi non si comporta correttamente in pista.

Clemens Schmid, Grasser Racing Team Lamborghini Huracan EVO GT3, Mirko Bortolotti, Grasser Racing Team Lamborghini Huracan EVO GT3

Clemens Schmid, Grasser Racing Team Lamborghini Huracan EVO GT3, Mirko Bortolotti, Grasser Racing Team Lamborghini Huracan EVO GT3

Photo by: Alexander Trienitz

"Se avessi commesso solo scorrettezze non sarei qui. Se mai dovessi commettere un errore, allora accetterei anche la punizione. È come nel calcio: se fai un fallo, ti becchi un cartellino giallo e la prossima volta ti comporterai meglio".

"Ma se avessi fatto sempre qualcosa di sbagliato in carriera, allora di certo non sarei qui. Nessuno però mi ha detto niente, quindi alla fine sono i fatti che contano. Tutto il resto non mi interessa affatto".

"Fra l'altro non ho tratto alcun vantaggio dagli episodi avvenuti nelle gare precedenti. Al Norisring e al Nürburgring mi sono dovuto ritirare. Alla fine ci ho rimesso, come se mi fossi auto-punito".

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