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Intervista

DTM | Bortolotti: "Errore elementare, poi una rimonta pazzesca"

La penalità ricevuta sulla griglia di Gara 1 ad Imola ha reso la vita dura al pilota di Lamborghini, che però ha mostrato tutto il suo carattere risalendo dal 16° al 3° posto. Col punto preso in una difficile Gara 2, resta ora secondo in campionato.

Mirko Bortolotti, Grasser Racing Team, Lamborghini Huracán EVO GT3

Foto di: Lamborghini S.p.A.

E' stato un fine settimana agrodolce per Mirko Bortolotti quello che lo vedeva impegnato sul terreno di casa ad Imola, teatro del terzo evento stagionale del DTM.

Il pilota di Lamborghini Squadra Corse si era presentato carico sull'Enzo e Dino Ferrari, forte della Top10 appena conquistata in Classe LMP2 alla 24h di Le Mans - dove ha segnato il terzo miglior tempo meglio della categoria all'esordio assoluto - e pronto a calarsi nell'abitacolo della sua Huracan GT3 Evo #63.

Peccato che sia arrivato un clamoroso sbaglio da parte del Grasser Racing Team, che nelle Prove Libere del venerdì ha montato un treno di gomme destinato alla giornata di sabato, cosa che ha fatto scattare la penalità di 10 posizioni in griglia da scontare per Gara 1.

Mirko Bortolotti, Grasser Racing Team, Lamborghini Huracán EVO GT3

Mirko Bortolotti, Grasser Racing Team, Lamborghini Huracán EVO GT3

Photo by: Lamborghini Super Trofeo

"Purtroppo è stato commesso un errore elementare della squadra nell'utilizzare un set di gomme differente da quello dichiarato, cosa che ci è costata carissimo. Lo sappiamo tutti, inutile negarlo, per altro questo sbaglio non ci ha dato alcun vantaggio in termini di prestazioni", spiega Bortolotti alle testate presenti ad Imola, fra cui Motorsport.com

Qualificatosi 6°, il trentino è sceso 16° e da lì ha dato vita ad una rimonta pazzesca fino alla conquista del podio, preso nel finale restando in pista più tempo con gomme usate e fermandosi per ultimo a montare quelle fresche con cui ha attaccato a testa bassa risalendo da 8° a 3° in pochissimi giri.

"Strategia e rimonta sono figlie dell'errore del venerdì, se pensiamo a dove siamo partiti assume contorni ancor più pazzeschi quello che abbiamo fatto in Gara 1. Sapevamo che gli altri avrebbero montato gomme che garantivano un certo picco di prestazione, ma poi facendo segnare tempi tutto sommato abbastanza uguali".

"Andando lungo con la sosta, ho potuto spingere rimanendo in pista da solo, con gli altri a perdere tempo nel duellare fra loro. In più fermandosi al 40' avevamo già un'idea di come si sarebbero messe le cose, quindi potevamo ragionare su come agire anche in base alle esigenze della domenica".

"Quando sei limitato con le gomme a disposizione, bisogna anche andare contro le proprie volontà. Ci abbiamo provato ed è andata bene, alla fine volavo e penso che siamo stati bravi tutti: io nella gestione della corsa, i ragazzi al pit-stop e gli ingegneri al muretto".

Mirko Bortolotti, Grasser Racing Team Lamborghini Huracán EVO GT3

Mirko Bortolotti, Grasser Racing Team Lamborghini Huracán EVO GT3

Photo by: DTM

Il capolavoro di Bortolotti è cominciato fin dalla partenza, dove non ha osato più di tanto per passare i rivali e potendo così gestire meglio le coperture Michelin per stare di più in pista, realizzando crono incredibili anche poco prima della sosta.

"Se avessi spinto fin dall'inizio non sarei mai riuscito a segnare quei tempi prima di fermarmi, la gestione della gomma è stata fondamentale. Gli altri si sono fermati dopo 5-6 giri e sono andati in crisi, anche perché montavano la gomma della Qualifica. Io invece avevo quelle nuove, cosa che cambia parecchio".

"Stare da soli ha anche garantito una miglior gestione dei freni, quando mi sono trovato dietro a Cassidy all'inizio era durissima. Dovevo sempre allontanarmi e uscire dalla scia, le posizioni però si devono guadagnare al momento giusto e qui va pensato tutto bene".

Mirko Bortolotti, Grasser Racing Team, Lamborghini Huracán EVO GT3

Mirko Bortolotti, Grasser Racing Team, Lamborghini Huracán EVO GT3

Photo by: Lamborghini S.p.A.

Imola è anche una pista molto stretta che non lascia molti spazi per compiere sorpassi, ma quelli del finale piazzati dall'alfiere di Sant'Agata Bolognese sono stati da applausi.

"La natura del tracciato è particolare e lo abbiamo visto anche in altri campionati quanto sia dura trovare spazi per passare. Io ho guadagnato due posizioni al via, dopo la sosta ero ottavo e ho passato Wittmann, Schmid, Van Der Linde e Preining, mentre Feller si è fermato per problemi".

"La rimonta è sicuramente stata bellissima, con Schmid non c'è stata lotta perché siamo compagni di squadra e anche lui ha capito che ero più veloce, dunque non ha opposto resistenza con il rischio di rovinare la gara di entrambi con un incidente".

"Nel finale con Preining ci sono invece stati un paio di contatti che, a mio avviso, si potevano evitare, ma comunque sono riuscito a superarlo quindi bene così. La strategia ha funzionato e la macchina ha funzionato alla grande, siamo partiti bene in stagione e siamo qui per giocarcela".

In Gara 2 è arrivato solamente un 10° posto dopo un'altra Qualifica difficile causa i 25kg di zavorra ricevuti per il risultato di sabato, ma con 1 punto preso sommato ai 16 di Gara 1 (15 del terzo posto più 1 per il giro più veloce), Bortolotti mantiene il secondo posto in classifica piloti a -12 dal leader Sheldon Van Der Linde.

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