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Intervista

Berger: "DTM sulla buona strada, torneremo in Italia nel 2022"

Il capo di ITR fa un primo bilancio della stagione che ha visto la serie tedesca ricominciare (con qualche difficoltà) adottando le GT3. E per il prossimo anno si sta già discutendo di quale circuito tricolore utilizzare.

Il giro di formazione Vincent Abril, Haupt Racing Team Mercedes AMG GT3

Foto di: Alexander Trienitz

Mancano tre eventi alla fine della stagione 2021 del DTM, ma Gerhard Berger può già dirsi contento di come sta andando il suo campionato.

Ad un passo dal baratro dopo la fine dell'era Class 1, la serie tedesca ha trovato un salvagente nell'utilizzo delle vetture GT3, con un format pressoché simile al passato per portare avanti le tradizioni.

I team e le Case hanno scelto di impegnarsi schierando le proprie vetture e piloti, con tanti marchi rappresentati in una griglia che però, va detto, non ha dimostrato qualitativamente di essere ad altissimi livelli, se non per una piccola cerchia di concorrenti dell'elenco iscritti.

Diversi appassionati ed addetti ai lavori hanno notato questo calo dal punto di vista prestazionale dei protagonisti, almeno per quello che si era visto nel glorioso passato, ma Berger è convinto che la strada intrapresa per una ripartenza sia quella giusta.

"Complessivamente sono soddisfatto della stagione 2021, alla gente il DTM interessa molto e lo tiene d'occhio, quindi siamo sulla buona strada - dice l'austriaco - Inoltre stiamo ricevendo ottimi riscontri dalle squadre, parliamo tantissimo e regolarmente, discutendo di ogni cosa con totale franchezza".

Come spesso accade nel mondo del Gran Turismo, si parla anche nel DTM del Balance of Performance e di tutto ciò che ne consegue; questo aspetto non preoccupa minimamente il capo del promoter ITR, convinto che la Federazione designata stia lavorando bene.

"Il nostro partner AVL sta facendo un lavoro molto professionale, a stretto contantto con tutte le squadre in modo molto trasparente. E questo mi ha stupito. Abbiamo regole chiare che tutti devono rispettare, anche se questa è una cosa di cui si deve occupare la AvD".

"Stiamo utilizzando i regolamenti FIA validi e ogni modifica, per esempio fare a meno dell'ABS, deve prima essere integrata in questi regolamenti. Questo sviluppo particolare provocherebbe anche spese elevate per i Costruttori, quindi capisco perché non lo vogliano. Ma so anche che non tutti gli ABS sono uguali e che ci sono molte impostazioni che fanno la differenza per il pilota".

ITR sta continuando a portare avanti anche il discorso del futuro elettrico, con la vettura 'prototipo' che ha girato recentemente e su cui si procede lo studio.

"Dobbiamo occuparci del tema dell'elettrificazione e crediamo anche che questa sarà la strada per il futuro. La tecnologia si sta sviluppando rapidamente e i dettagli tecnici stanno cambiando di conseguenza, il che rende la pianificazione più difficile".

"Il nostro obiettivo è quello di fare un lavoro pionieristico con DTM Electric, in parallelo al DTM stesso. Vogliamo avere la serie elettrica di riferimento nel segmento delle auto GT e turismo. Una serie che non sia solo sostenibile, ma anche spettacolare con oltre 1.000 CV e che fornisca ai fan ciò che si aspettano dal motorsport. Perché alla fine della giornata, gli appassionati sono quelli che decidono cosa vogliono vedere in futuro".

E a proposito di futuro, un paio di settimane fa il DTM ha pubblicato già un primo elenco di gare per la stagione 2022. Alcune sono ancora da decidere, ma la buona notizia per l'Italia è che Berger ha confermato che si tornerà a correre nel Bel Paese, dopo che il 2021 era scattato proprio da Monza.

"Volevamo sicurezza di pianificazione per tutte le parti coinvolte. Il calendario è importante per le squadre che desiderano presentare le loro domande di iscrizione, ma anche per noi come organizzatore e promotore. Pertanto, pubblicarlo il più presto possibile è sempre stato il nostro obiettivo".

"Fondamentalmente, vogliamo la continuità per quanto riguarda i circuiti, ma è anche importante per noi avere quelli dei GP, per esempio. Per quanto riguarda le due sedi ancora da annunciare, l'Italia è effettivamente certa. Per noi, Monza è stato un buon inizio in questa stagione, ma ci sono due o tre piste in Italia che hanno una possibilità di essere inserite".

"Pensiamo anche ad un evento nel Regno Unito, ma a causa della Brexit e delle restrizioni Covid-19, è ancora abbastanza difficile al momento programmarlo".

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