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Intervista

Berger: "DTM ancora in Italia? Vediamo, c'è pubblico solo per F1"

L'austriaco ha spiegato in una tavola rotonda, alla presenza di Motorsport.com, quale futuro vorrebbe ITR per il DTM, tenendo presente che le vetture GT3 attuali vanno bene in termini di costi, ma che si punta ad avere più marchi e un calendario più internazionale.

Gerhard Berger, Presidente ITR

Foto di: Gruppe C Motorsport Verlag GmbH

Gerhard Berger non si ferma e per il suo DTM sta cercando di ampliare gli orizzonti il più possibile.

Siamo alla seconda stagione con le vetture GT3 e la griglia è salita a quasi 30 macchine, ma non per questo il capo del promoter ITR si dice del tutto soddisfatto.

Sono tanti gli aspetti che bisogna ancora affrontare e valutare dopo due anni di pandemia e di rifondazione della serie tedesca, e l'austriaco ha tante idee in testa.

In una tavola rotonda con le testate presenti ad Imola, fra cui Motorsport.com, Berger ha toccato tutti i punti che attualmente sta analizzando coi suoi uomini, spiegando che c'è ancora tanto da fare non solo in termini di sport, ma anche di eventi ed espansione.

Sheldon van der Linde, Schubert Motorsport BMW M4 GT3

Sheldon van der Linde, Schubert Motorsport BMW M4 GT3

Photo by: DTM

Gerhard, partiamo da Imola, che è piaciuta a tutti i piloti e team; pensi che sarà in calendario anche nel 2023?
"Sinceramente non lo so, al momento stiamo ancora cercando di stilare il calendario dell'anno prossimo, ma non ho i dati su cui basarmi per dire che torneremo qui o meno. Sono questioni legate alla bontà della pista per avere belle gare con sorpassi, ma anche su pubblico, spettacolo dal vivo e in TV che si può offrire. Per cui al momento non ho una risposta chiara in merito, è tutto aperto".

L'Italia è la patria di Ferrari e Lamborghini, ci sono tante altre piste; si potrà valutare qualcosa di differente?
"Non so se si tratterà di Imola, Monza, Misano o Vallelunga. Adesso è ancora presto per parlarne, ma dobbiamo ancora studiare bene cosa è meglio per tutti. Quando ero giovane l'Italia era il centro del motorsport, ma oggi è difficile che la gente vada in autodromo, a parte per la Formula 1. Le tribune qui ad Imola non erano affollate, purtroppo. Dobbiamo lavorarci".

E' meglio girare o cercare di costruire un evento che nel corso degli anni diventi un riferimento?
"Sono tanti gli aspetti da valutare. Se vai a Monza sei vicino a Milano, Vallelunga è a pochi chilometri da Roma. Dobbiamo capire anche i costi e i contratti che si possono chiudere. Con le TV, ad esempio, serve un pilota di riferimento che abbia grande richiamo. Al momento abbiamo Ferrari e Lamborghini, quindi bene così. Però i piloti coinvolti non sono conosciutissimi al di fuori dell'ambiente, per cui sono cose da valutare".

Auto in fila alle qualifiche ad Imola

Auto in fila alle qualifiche ad Imola

Photo by: DTM

Pensate anche ad altre novità per il prossimo calendario?
"Per ora non lo sappiamo, certamente ci sono posti in cui mi piacerebbe andare, come Brands Hatch per esempio. Ma la Brexit sta creando problemi sotto vari aspetti, per cui diventa difficile assumersi dei rischi in determinati luoghi".

Otto eventi sono buoni o cercherai di ampliare il calendario?
"Personalmente credo che 10 eventi, quindi 20 gare in totale, sarebbe il numero fantastico e perfetto. Ma il problema è l'impegno economico per i team. Probabilmente 8 al momento per noi sono il numero ideale, poi vedremo come e se ampliarlo".

Come marchi coinvolti, sei contento della griglia attuale o vorresti ampliarla?
"Io vorrei avere più marchi coinvolti, semplicemente perché così tutti i paesi sarebbero rappresentati e avremmo contorni più internazionali. Siamo contenti di chi c'è, ovviamente, ma per esempio mancano i marchi giapponesi, che sono molto importanti. Sono in contatto con loro, così come con il mercato americano, quindi vediamo se si arriverà ad un accordo, sempre pensando chiaramente a come affrontare le difficoltà logistiche e di sostenibilità".

Gerhard Berger con Fabio Nobis, responsabile CEA

Gerhard Berger con Fabio Nobis, responsabile CEA

Photo by: DTM

Quali sono le priorità per il DTM in vista di un ampliamento?
"Avere più marchi in griglia che vengano da Inghilterra, Giappone, America e via dicendo. Dal punto di vista del marketing vorrei che fossimo il campionato GT di riferimento e più vario del mondo, in modo da poter espandere i nostri orizzonti".

Nei prossimi anni il FIA WEC adotterà il concetto 'GT3 Premium', con un kit aerodinamico evoluto; è simile alla tua idea delle 'GT3 Plus' che avevi proposto nella ripartenza del DTM?
"In parte sì, ma ci siamo resi conto che avrebbe avuto costi altissimi. Oggi sinceramente non possiamo permettercelo, poi un domani, se cambieranno le condizioni, allora potremo pensarci anche noi. Al momento sono contento di quello che abbiamo, se il WEC o gli altri vorranno usare le 'GT3 Premium' sono liberi di farlo. Dico solo... buona fortuna!"

Una domanda di F1 per chiudere: cosa ne pensi della prima fila conquistata da Fernando Alonso in Canada a quasi 41 anni?
"Fantastica! Per me Alonso è un grandissimo. Politicamente non è il massimo e sappiamo com'è, ma è un peccato che abbia trovato sempre porte chiuse dopo l'avventura in McLaren. Fosse andato in Mercedes sono convinto che avrebbe potuto vincere, è un pilota fortissimo, in smagliante forma fisica e mentale, un grande uomo di sport. Se corresse con Ferrari o Red Bull per me vincerebbe il titolo".

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