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Peterhansel: "Doveva vincere Nani? Bastava saperlo!"

L'11 volte vincitore della Dakar si considera il primo degli sconfitti, soprattutto per i rischi presi per rimontare

Peterhansel:
Stephane Peterhansel con il suo secondo posto è il primo sconfitto di questa Dakar 2014. Lo aveva detto a Monaco, prima della partenza: "Chi arriva secondo è il primo sconfitto in una gara". Ed è così che si sente al traguardo della sua 25esima Dakar, quella che avrebbe potuto regalargli la dodicesima vittoria. Combattuto fra la felicità del suo amico Nani Roma ma pur sempre relegato ad un gradino del podio che gli va un po' stretto, soprattutto dopo una bellissima gara, disputata sempre alla grande. Peterhansel chiede: "Quando si parte per una gara è per vincere o per arrivare secondi?". Ok, ha ragione, ma questa volta le circostanze erano un po' particolari: "E' vero, questa volta c'erano delle circostanze particolari che non prevedevano che io potessi vincere. Semplice. Stamattina siamo partiti, nell'ultima speciale, e dopo cento chilometri ci siamo fermati, sia noi che Nasser ed abbiamo aspettato Nani. Lui è arrivato, ci ha passato e noi gli rimasti dietro come da ordine di scuderia. Tre giorni fa sono stati impartiti questi ordini e noi li abbiamo rispettati". Il penultimo giorno quindi è stato solo show: "Esatto, proprio così. Abbiamo solo aggiunto un po' di pepe alla situazione. In effetti la situazione ha favorito quanto accaduto, non è stata colpa mia. Nani ha commesso degli errori nella penultima speciale, ha sicuramente delle colpe non è andato veloce, si è trovato in situazioni delicate". Tutto è bene quello che finisce bene si potrebbe dire usando un vecchio adagio, ma in realtà una delusione, nel cuore di "Peter" resta, e non è neanche del tutto sbagliata. "Non faccio polemica però quello che mi dispiace un po' è che abbiamo battagliato come dei pazzi per cinque giorni per recuperare le posizioni ed il tempo che avevamo perduto con le forature. Se fin dall'inizio l'idea era quella di far vincere Nani Roma bastava saperlo. Abbiamo rischiato grosso, fisicamente e anche materialmente per la vettura, per recuperare tutto il distacco e quando finalmente ce la fai, sei a soli due minuti dal primo, ti dicono “ok, basta così, ora mantenete la posizione”. Allora tutto quello che abbiamo fatto non è servito a nulla?".

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