Rallisti famosi l'avevano guidata prima di lui e non solo per le vie di Parigi.
Carlos Sainz ieri ha messo le mani sul volante che prima di lui aveva stretto
Ari Vatanen, oppure
Jacky Ickx, o ancora
Alain Ambrosino o Bjorn Waldegaard, per citarne solo alcuni.
E' arrivato sugli Champs Elysées con la piccola
205 tutta gialla ed è stato accolto da una folla composta non solo da giornalisti ma anche dai passanti curiosi, stupiti dallo spettacolo a cui stavano assistendo. Ha parcheggiato davanti al numero 136, e quindi davanti al
Peugeot Avenue, ed è entrato, insieme al suo futuro compagno di squadra,
Cyril Despres, nel 'negozio' del centro di Parigi della Casa francese.
A chi gli chiede la sua impressione al volante della 205 sorridendo risponde : "
E' piccola". Ma poi le chiacchiere sul futuro hanno il sopravvento e
El Matador risponde volentieri alle mille domande che gli ronzano intorno. "
Quello che è chiaro è che per tentare di vincere la Dakar, e parlo per esperienza, ci vuole un team ufficiale, e molto forte. Lo abbiamo già provato in passato e lo sappiamo. E' una sfida nuova per me, con una marca come Peugeot, con una vettura nuova: abbiamo unito le forze e messo insieme tutte le condizioni necessarie per affrontarlo al meglio, e personalmente ho una gran voglia di farlo".
Impossibile non chiedergli se ha visto la macchina nuova, o i progetti: "
Non ho visto la macchina, ho visto solo alcune cose, però posso dire che è una vettura radicalmente nuova, come sempre è accaduto con Peugeot. La Casa non ha seguito nessuna linea e la vettura avrà una spiccata personalità. Sarà molto bella e diversa dalle altre, soprattutto a livello tecnico".
Certo è che il tempo a disposizione per sviluppare una vettura che al momento è solo sulla carta non è molto... "
Il primo anno non sarà facile, non lo è mai con un mezzo nuovo, e non lo è di sicuro in una gara come la Dakar. Il nostro peggior nemico in questo momento è il tempo: lo avevamo già visto con Volkswagen. Vincere la Dakar è molto difficile e una cosa che conta moltissimo è l'esperienza, ed è una cosa che non si compra - e aggiunge -
devi passare attraverso l'esperienza. Però è anche vero che in questa equipe, nella cultura della Peugeot, c'è l'esperienza di tante gare. Loro hanno fatto di tutto in questi anni e il successo, lo scorso anno, alla Pikes Peak lo dimostra. Ok, quello era un progetto piccolino, però spiega di che pasta sono fatti questi francesi della Peugeot. E' gente che vive e che respira passione, competizione, con il Mondiale rally, con Le Mans, è un'equipe che ha fatto la storia nel mondo del motore in Europa".
Della vettura non può dire nulla, il progetto è assolutamente top secret. "
Non chiedetemi della vettura, chiedetelo a Bruno – Famin, direttore sportivo di Peugeot -
perchè io non sono autorizzato a parlare del progetto. Credo che molte cose le sappiate già, ma non mi mettete nei guai, non posso parlare. Posso solo dire che a giugno saremo al volante della nuova vettura, dobbiamo esserci altrimenti davvero non ci basterà il tempo prima della Dakar 2015".
Sainz sarà ovviamente coinvolto nello sviluppo della
2008 DKR (questo il nome ufficiale della nuova vettura Peugeot) ma per rendere meglio l'idea del suo coinvolgimento ci vuole la sua risposta in spagnolo, a chi gli chiedeva se avrebbe seguito lo sviluppo personalmente : "
Hombre, està claro!".
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