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Biasion: "Non credevo di aver vinto la speciale!"

Il veneto sale al terzo posto della classifica assoluta con l'Iveco Traller Evolution 2 del team Petronas De Rooy

Biasion:
È arrivata la prima vittoria in camion in una speciale della Dakar 2012! Non me la aspettavo così presto e non posso che essere molto soddisfatto del risultato che abbiamo raggiunto con l'Iveco Trakker Evolution 2. Cari amici di OmniCorse.it, non ci crederete ma io la notte scorsa proprio non ho dormito: continuavo a ripensare come mai avevo preso un distacco così netto da Gerard, il mio compagno di squadra del Petronas team De Rooy Iveco che era in testa alla classifica assoluta. TARATURA Come vi ho raccontato ieri, i problemi al limitatore di velocità e agli ammortizzatori avevano ridotto la mia andatura, ma il passo di gara non mi sembrava così lento, come invece è emerso dal cronometro, specie nel tratto finale della speciale che era il più insidioso. E allora dopo tanto rimurginare ho deciso di cambiare la taratura delle sospensioni. Ho fatto indurire gli ammortizzatori del cinquanta per cento. Ne abbiamo perso in confort di marcia, ma caspita se è cambiato il rendimento del Trakker Evolution 2! POLVERE Già nel trasferimento verso la speciale di oggi ho avuto la sensazione che avessimo imboccato la strada giusta. E in effetti al primo intertempo ci siamo resi conto di essere competitivi: quella di oggi era una speciale da trial, dove era importante prendere un'andatura veloce. Quando siamo arrivati a 40 km dalla fine abbiamo visto che ci stavamo avvicinando al Kamaz. In uno degli avvallamenti della pista mi sono reso conto che in mezzo c'era anche un Tatra che aveva qualche problema e creava molta polvere. SORPRESA Come nella speciale di apertura, non c'era spazio per superare in sicurezza e anche questa volta nel finale ho dovuto ridurre il ritmo, sebbene il mio Iveco fosse in grado di andare più forte. Quando siamo arrivati al traguardo ero abbastanza adirato perché ero convinto di aver perso di nuovo del terreno! Credetemi, non sapevo di avere vinto la speciale! PRIMA VITTORIA Quando me l'hanno detto non ci volevo credere, pensavo che si trattasse di uno scherzo. In realtà eravamo partiti settimi a 14 minuti da De Rooy che era scattato per primo e se eravamo arrivati a ridosso dei migliori era segno che stavamo andando molto forte. Ma allora chissà che tempo avremmno potuto staccare se non avessimo completato la speciale nella polvere? SIAMO TERZI Vincere è un'emozione incredibile che ripaga degli sforzi che stiamo facendo per non lasciare niente al caso. Oggi ho avuto la conferma che possiamo puntare in alto: dal settimo posto di questa mattina siamo risaliti al terzo e i distacchi fra i primi si sono sensibilemente accorciati. Insomma questa Dakar molto impegnativa comincia solo adesso. Se devo essere sincero, non avevo messo nel conto di vincere una tappa nella prima settimana. Anzi volevo stare piuttosto al coperto all'inizio, pur restando vicino al gruppo di vertice. INIEZIONE DI FIDUCIA Era dal 2003 che un pilota italiano non si aggiudicava una speciale sulle quattro ruote nella gara più dura e difficile: insomma ricomincio da dove avevo lasciato proprio io con la Mitsubishi ufficiale! Questo successo mi restituisce il morale che si era un po' spento ieri: se continuavo ad accumulare il distacco dei primi due giorni, sarei stato in breve fuori gioco dalle posizioni che contano, mentre oggi ho avuto la conferma che siamo competitivi in una corsa che è una lotteria. ROAD BOOK Il Petronas team De Rooy Iveco ha fatto un grosso lavoro per assecondare le mie richieste: i ragazzi olandesi hanno lavorato tutta la notte per ribaltare l'assetto che ci ha permesso di dominare l'odierno tratto cronometrato. Giorgio Albiero, il mio copilota, non si è distratto per festeggiare: sta studiando il road book di domani e tutte le insidie che dovremo affromtare. NEL FORNO Finora abbiamo scherzato, credo che la vera Dakar inizi proprio domattina con una speciale lunga e con una temperatura ambientale che sarà sempre oltre i 40 gradi. Vi immaginate cosa significa stare in cabina per ore con tuta e casco? Sarà come entrare in un... forno. Il percorso sarà molto duro con frequenti torrenti secchi da attraversare e alcuni corsi d'acqua da guadare. Il fondo sarà quello della pietraia e bisognerà stare molto attenti a non forare. Partendo davanti dovrei correre anche meno rischi di finire nella polvere. SI TORNA IN QUOTA Questa sera il bivacco è all'autodromo di San Juan che si trova in mezzo alle montagne: c'è molta umidità insieme all'afa e c'è un nuvolone nero che non promette niente di buono. Speriamo che non piova altrimenti il campo si trasformerà in un vero acquitrino, perché ci troviamo nel bel mezzo di un canyon. Domattina ci inerpicheremo di nuovo sulla Cordigliera delle Ande per arrivare a circa 3.400 metri. I mezzi in quota saranno messi a dura prova, perché con questo caldo i motori faranno più fatica a respirare, ma siamo pronti ad affrontare qualsisi difficoltà, ora che ci stiamo prendendo gusto...

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