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Biasion: "Non ci faremo la guerra fra di noi!"

Dopo la tripletta del Petronas team De Rooy, il pilota italiano vuole evitare la rivalità interna con Gerard e Hans

Biasion:
La vittoria di tappa di ieri mi ha galvanizzato. È stato molto bello partire davanti a tutti nella speciale di oggi, anche se per le caratteristiche del tracciato non è stato un vantaggio, come quando si ha a che fare con la polvere della sabbia. Abbiamo cercato di seguire le impronte delle auto, ma abbiamo percorso molti chilometri fra canyon e letti di fiumi secchi, in un ambiente particolarmente suggestivo e bello da vedere, ma terribilmente difficile da affrontare. In più di una occasione mi sono reso conto che l'Iveco Trakker Evolution 2 non passava dove erano riuscite a transitare le macchine e così ho dovuto cercare altri varchi: ho perso un po' di tempo che ha favorito chi mi seguiva. TERZO POSTO L'aver concluso una giornata molto impegnativa con il terzo posto in speciale che vale anche il terzo gradino nella classifica assoluta mi soddisfa molto. I distacchi fra di noi sono contenuti, mentre stiamo mettendo un piccolo solco con gli altri. Non poteva finire meglio, visto che il Petronas team De Rooy Iveco ha collezionato una storica tripletta su un terreno accidentato e molto insidioso. ARRIVA LA SABBIA Ammetto che l'idea di partire terzo domani non mi dispiace affatto: non toccherà a me aprire la strada in una tappa che sarà molto temibile. Ci stiamo spostando dall'Argentina in direzione del Cile. Ci aspetterà una tappa di sabbia e avrò modo di seguire le tracce degli altri senza perdere troppo tempo nel trovare i passaggi più adatti alle dimensioni del camion. Nel contempo non dovrei patire per la polvere, dal momento che davanti avrò solo i mezzi dei due compagni di squadra. CONCENTRAZIONE Oggi la speciale era di 360 km, ma ad un certo punto ho avuto la sensazione che non finisse mai: è stata lunga ed estenuante non solo dal punto di vista fisico, visto che continua ad esserci un gran caldo, ma anche mentale. Non ci si può permettere di allentare la concentrazione un attimo che si rischia di pagare con un errore che può costare caro. SORPRESE Adesso sono le dieci e mezza e domani mattina mi suonerà la sveglia alle sei: finalmente potrò riposare qualche ora per riprendere le forze, perché domattina affronteremo un passaggio classico della Dakar in versione Sud Americana: da Chilecito andremo a Fiambala. Si tratta di un percorso più breve rispetto a quello di oggi, ma sarà terribilmente impegnativo, con molti tratti di sabbia dove conterà la navigazione e il saper tenere i nervi saldi in un ambiente che sarà rovente per il caldo. La storia insegna che questa tappa di solito riserva delle sorprese, per cui dovremo stare molto attenti a non commettere degli errori. MODIFICHE Ho fatto delle modifiche all'assetto del camion e non vi nascondo che sto facendo qualche esperimento che mi sta dando risultati molto incoraggianti. Ho puntato la messa a punto su un assetto più rigido che funziona meglio proprio sullo sconnesso, dove sarebbe dovuto andare in crisi. Mi è servita di lezione la seconda tappa dove non riuscivamo a tenere il passo dei migliori: ora ho capito come sfruttare il mezzo, per cui giorno dopo giorno riusciamo ad affinare il comportamento dell'Iveco con piccoli cambiamenti che sono il frutto dell'esperienza di gara. GRAZIE DEI MESSAGGI Mi fa piacere apprendere che siete in molti a seguire la nostra avventura e che il numero degli appassionati cresce lungo il cammino. Sento il vostro sostegno e mi auguro che da adesso in avanti si possa parlare della Dakar solo per le imprese sportive e non per i gravi incidenti che hanno funestato i primi giorni: si è pagato un tributo fin troppo pesante in termini di vite umane per la corsa più rischiosa al mondo. Non ci credete che è la gara più difficile e pericolosa? Allora vi racconto le difficoltà che abbiamo dovuto superare oggi: la speciale nella prima parte si è arrampicata in montagna. Siamo arrivati ad un'altitudine di quasi 3500 metri! L'aria che si respira diventa più rarefatta e si ha prima del solito la sensazione di stanchezza, anche nella caluda da sauna delle cabina non si è colta una particolare differenza. 100 CAVALLI IN MENO? Ciò che più ha risentito dell'altimetria è stato il motore da 13 litri di cilindrata: avevamo notato una perdita di pressione della turbina man mano che salivano a causa della maggiore rarefazione dell'aria. Posso rivelare che nei punti più critici disponevano forse di 80/100 cavalli in meno rispetto agli 840 che il propulsore è in grado di erogare. Potrebbero sembrare molti, ma in realtà sono solo il 10% della potenza disponibile. E del resto ci ha pensato la centralina elettronica a compensare la carburazione perché non ci fossero problemi di affidabilità al variare dei parametri standard di alimentazione. TRIPLETTA Tutto sta procedendo per il meglio: il Petronas team De Rooy Iveco sta monopolizzando la classifica assoluta. Non vorrei che si fosse già troppo agguerriti fra di noi: io preferirei aspettare ancora qualche giorno prima di attaccare. La corsa è ancora molto lunga e massacrante e non mi fido affatto nel vedere che gli avversari più pericolosi siano già piuttosto lontani. In realtà ci stanno misurando e non dobbiamo credere di averli già messi nel sacco. È vero che siamo davanti tutti e tre: Gerard, Hans ed io, segno che l'Iveco è un mezzo molto competitivo, ma non sarà una passeggiata... NIENTE FUGA Qui al bivacco mi domandano se stiamo operando un tentativo di fuga in modo da poterci giocare la vittoria finale fra di noi. Lo escludo. Piuttosto mi auguro che non si inneschi una rivalità nel team che adesso non c'è. Anzi, l'ambiente è molto collaborativo e si sta bene insieme, sarebbe un peccato se si dovesse rovinare tutto. Il traguardo è ancora lontanissimo: non dobbiamo cadere nel tranello di farci la guerra da soli, perché faremmo solo il gioco di quei quattro o cinque volponi che non aspettano altro che un piccolo passo falso. Ma non abboccheremo all'amo...
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