Dreyer: "L'Audi Dakar è il progetto più complicato in 10 anni"
Motorsport.com ha intervistato il responsabile dello sviluppo di Audi Sport, che racconta come si è sviluppato il progetto RS Q e-tron elettrico con il quale i Quattro Anelli andranno all'assalto del rally raid in Arabia Saudita.
Foto di: Red Bull Content Pool
Dakar 2022 | Audi
Esordio per la nuova Audi alla Dakar 2022: seguite tutti gli aggiornamenti su Motorsport.com
Correre nel deserto con un'auto elettrica sviluppata in un anno non è un'impresa facile. Abbiamo già parlato dell'Audi RS Q e-tron in più di un'occasione. Una vettura con due motori elettrici e uno a benzina come generatore, con cui Stéphane Peterhansel, Carlos Sainz e Mattias Ekström parteciperanno alla Dakar 2022.
Un modello che stabilisce una nuova tendenza e che, anche se forse è troppo presto per vincere quest'anno, chissà... sarà sicuramente vincitore nelle edizioni future, come ci spiega in questa esclusiva intervista rilasciata a Motorsport.com il responsabile dello sviluppo di Audi Sport, Stefan Dreyer.
Quali sono state le sfide nel progettare un'auto come questa per la Dakar?
"La sfida più grande è che abbiamo voluto fare qualcosa di nuovo, pensando anche al futuro del motorsport, e provare che si può fare una gara di lunga distanza con una trasmissione alternativa. Ma la sfida più grande è stata fare tutto ciò in un anno. Lo sviluppo di una macchina come questa, molto complessa e con le condizioni pandemiche. Ad essere onesti, è il progetto più impegnativo mai fatto da Audi Motorsport. Sono qui dal 1999, quindi ho visto un po' di tutto. E devo dire che la squadra aveva già fatto un lavoro incredibile. Fu un grande momento per me quando venni preso da Audi. Quando finalmente abbiamo ricevuto le auto è stata una gioia e parecchio orgoglio per tutta la squadra, cioè ingegneri, meccanici, piloti..."
#200 Team Audi Sport Audi: Stéphane Peterhansel, Edouard Boulanger
Photo by: Red Bull Content Pool
Quali sono stati i maggiori problemi del progetto?
"È stata dura... Abbiamo iniziato i test in Marocco a metà anno e, ad essere onesti, non eravamo pronti. Possiamo dire che abbiamo avuto una vasta gamma di problemi (ride, ndR)".
Questo è un progetto vincente che è ancora all'inizio; quando riuscirà a vincere anche Audi alla Dakar?
"Veniamo alla Dakar con un grande rispetto di questo evento. Alla fine, però, siamo al via delle gare per affrontare le sfide e vincere. Per essere realistici, la cosa migliore è iniziare la gara, andare avanti giorno dopo giorno, passo dopo passo, verso il nostro obiettivo, che è sempre quello di vincere".
Quanto aiuta la squadra avere due piloti esperti come Sainz e Peterhansel?
"E' incredibile. Assolutamente incredibile. Ogni volta che parlano li ascolto molto attentamente, perché sono delle leggende, piloti molto esperti. Nel caso di Carlos, ogni volta che arriva e apre la porta del mio ufficio, descrive tutto veramente bene; il comportamento della macchina, i problemi... È molto esperto, ma anche il suo livello di impegno e professionalità sono molto alti".
Tutta questa tecnologia, come si riporta sulle auto che guidiamo, che è il business dell'Audi?
"Tutto ciò che facciamo in Audi Sport, indipendentemente dal quale programma di corse, ha un contatto molto stretto con il reparto del prodotto. Non è tanto il fatto che un pezzo usato su una macchina da corsa finisca per essere usato su una stradale, ma il fatto che lavoriamo insieme nel processo e trasmettiamo l'esperienza e la tecnologia".
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