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Dakar: tutti i numeri dell'edizione 2014

I piloti intanto si stanno riunendo per il briefing ed inizia ad aumentare l'adrenalina in vista del via

Alle 13,30 il briefing piloti costituirà l'unico momento di tutta la Dakar in cui tutti gli equipaggi si ritroveranno in un unico posto, che in particolare sarà l'hotel Ros Tower di Rosario. A pochi passi dal villaggio Dakar nonché dal parco chiuso che in questo momento accoglie tutti i veicoli verificati, gli oltre 400 equipaggi (i conteggi non sono ancora definitivi perchè le verifiche stanno chiudendo ora) si ritroveranno per ascoltare le raccomandazioni di Etienne Lavigne, direttore generale della Dakar e soprattutto per quello che sarà il primo briefing della gara, relativo alla prima tappa di domani, da Rosario a San Luis, tenuto dal direttore sportivo, David Castera. Stamattina intanto i top team si sono ritrovati in un City Center più tranquillo rispetto alla giornata di ieri che è stata in assoluta la più massacrante ed anche confusa delle tre dedicate alle verifiche: Ktm con i suoi piloti e meccanici, Mini X Raid con tutto il suo grandissimo team, SMG con Carlos Sainz e Ronan Chabot. Alle 8 erano già tutti presenti all'appello con una gran voglia di partire, di togliersi da questi “tempi morti” e cominciare veramente a fare sul serio, a combattere una battaglia che prevede un solo vincitore. L'aria rilassata di Stephane Peterhansel, in cerca del suo dodicesimo successo, non combacia con le prime preoccupazioni del suo copilota, 'Polo' Cottret, che ha già sentito dire che le prime tappe saranno più complicate per colpa della pioggia. Nasser Al Attiyah confessa che partirà subito all'attacco e l'unico che dice il contrario, ma è difficile crederci, è Carlos Sainz che sa benissimo che la seconda parte della gara è più adatta al suo buggy ma che non può permettersi distrazioni nella prima parte perchè il contatto va mantenuto sempre e comunque. In queste ultime Dakar che a differenza da quelle africane si giocano sui secondi, al massimo su pochi minuti, un errore può costare un gap che poi non si riuscirà più a recuperare. Il coltello in mezzo ai denti dunque, è la realtà in questo momento per tutti i piloti che ambiscono a salire sul podio, ed in tutta sincerità quest'anno, non sono pochi, anzi, forse non sono mai stati così numerosi. Intanto come sempre accade a fine verifiche si comincia un po' a fare i conti e a presentare le cifre che produce una Dakar e che fanno parte della sua realtà di gara immensa e difficile. 4 titoli da conquistare: moto, quad, auto e camion. 9 donne iscritte in gara fra auto, moto e quad ma sorge un dubbio su questo conteggio perchè la nostra Eleonora Del Prà si è iscritta in camion all'ultimo istante e potrebbe non essere stata conteggiata in questa lista. 18 anni che sono quelli del pilota più giovane al via quest'anno, e cioè l'argentino Jeremiaz Goncalves Ferioli, iscritto con un quad. 28 il numero dei Paesi attraversati dalla Dakar in questi suoi 36 anni di storia. 30 i medici presenti ogni giorno all'interno del tendone ospedale del bivacco, tutti con una differente specializzazione. 72, gli anni del pilota più anziano della gara che è l'incredibile ed inossidabile Yoshimasa Sugawara, capo del team Hino e ancora appassionato pilota dei suoi camion, insieme ai due figli. 89 i piloti che partono per la prima volta sulla Dakar, che costituiscono il 20,27 per cento del totale degli iscritti. 22 mila il numero delle persone mobilitate per la sicurezza degli spettatori e dei concorrenti lungo tutte le tappe. 80 mila il numero dei pasti serviti per tutto il periodo della gara al bivacco. 4 milioni e 600 mila: sono le persone stimate che nel 2013 hanno composto il pubblico che ha seguito la gara direttamente sul terreno, lungo i trasferimenti e le prove speciali, di città in città, di tappa in tappa. Una curiosità. La sola Mauritania – uno dei Paesi attraversati dalla gran parte delle ultime edizioni della Dakar corse in Africa – conta 3 milioni e 700 mila abitanti su tutto il territorio. Questo solo per rispondere a chi, ancora oggi, si chiede perchè la Dakar abbia traslocato dall'Africa al Sud America.

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