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Toyota, Hall: "Piccoli dettagli e regole possono farci vincere"

La Dakar 2021 potrebbe essere una piacevole avventura per le Hilux, che come spiega il Team Principal non sono state stravolte e su cui gli interventi mirati possono dare ad Al-Attiyah e De Villiers modo di combattere contro le Mini, non più avvantaggiate dalle velocità.

Glynn Hall, team principal Toyota Gazoo Racing

Foto di: Toyota Racing

In casa Toyota c'è buon umore e convinzione che la Dakar 2021 possa portare a grandi soddisfazioni.

La Hilux 4x4 è stata migliorata nel corso di quest'ultimo anno, senza stravolgimenti clamorosi, ma con l'idea che in Arabia Saudita bisognava presentarsi pronti al riscatto, dopo che nell'edizione passata a far la voce grossa erano stati i buggy della Mini.

Secondo il team principal Glyn Hall, gli obiettivi di partenza sono già stati raggiunti e quindi le carte per fare bene nel rally raid più famoso di sempre sono tutte in regola.

"Questo anno particolare ci ha dato modo di focalizzarci sullo sviluppo della macchina, con test davvero costruttivi che ci hanno permesso di migliorare parecchio. Anche se non siamo riusciti a prendere parte a molte gare internazionali, c'è comunque fiducia nel poter fare un buon lavoro nell'edizione 2021 grazie a quanto raccolto nel 2020", ha detto Hall nella conferenza stampa cui ha partecipato anche Motorsport.com.

"Non abbiamo dato nulla per scontato e tutte le cose su cui dovevamo lavorare le abbiamo prese in considerazione. Quest'anno la prima prova l'abbiamo potuta svolgere a giugno nel deserto e in quei tre giorni abbiamo preso nota di tutto ciò che doveva essere sistemato, dato che dopo essere tornati dalla Dakar di gennaio non c'è stato ovviamente modo di lavorare tanto per via del lockdown. Non posso dire in dettaglio cosa hanno riscontrato i nostri piloti, però sono tutte informazioni che ci sono state utilissime nello sviluppo e siamo contenti".

La Hilux non ha subìto una rivoluzione, ma piccole operazioni su motore, sospensioni e carrozzeria, oltre che alle gomme che BF Goodrich ha dovuto migliorare dopo i problemi avuti nel gennaio scorso.

"Non abbiamo apportato sviluppi clamorosi, anche se è stato necessario lavorare molto sulle gomme dopo i problemi dell'ultima Dakar. In generale, sono state modificate e migliorate alcune cosine, come le sospensioni e il motore, in modo che potesse rispondere meglio anche considerando le nuove limitazioni alle velocità. Tutto ciò messo assieme, può dare ai nostri equipaggi il mezzo per combattere e vincere, guidando facilmente e potendo essere precisi in modo da attaccare ogni giorno. Le nuove gomme della BF Goodrich sono migliorate parecchio e quindi ci sentiamo pronti per la sfida".

La punta di diamante della Toyota resta chiaramente Nasser Al-Attiyah, che non ha nascosto le sue ambizioni di successo.

"Abbiamo un grandissimo team e Nasser crede molto in noi, così come noi in lui. E' un grande amico per me ed è chiaramente difficile mettere da parte tutto questo quando si lavora. Però il rapporto è fantastico e lui è stato molto contento delle migliorie apportate alla Hilux, anche perché buona parte di ciò che abbiamo fatto è stato grazie alle sue indicazioni".

Per lui l'obiettivo primario è vincere, sappiamo però che la Dakar è una gara talmente particolare che non si può dare nulla per scontato, visto che sono 12 giorni in cui si corre dando il massimo su percorsi ostici. Non si sa mai cosa può accadere fino alla fine, per cui il fatto di poter svolgere dei test ci mette in condizioni di capire su cosa mettere le mani. Nelle due prove che abbiamo organizzato le condizioni erano totalmente diverse, ma in entrambe l'auto è andata molto bene, quindi siamo fiduciosi.

Al-Attiyah e Mattheu Baumel non sono gli unici portacolori della Casa giapponese, che presenta anche gli ottimi Giniel De Villiers ed Alex Haro Bravo, oltre che due nuove coppie formate da Henk Lategan/Brett Cummings e Shameer Variawa/Dennis Murphy.

"Sono entusiasta di avere ancora con noi Nasser e Giniel perché formano un team formidabile e si completano a vicenda sotto ogni aspetto durante la gara. Anche a Giniel piace molto provare ed è preciso nei dettagli, tant'è che solitamente se c'è qualcosa che poi va bene a lui, anche Nasser ne è soddisfatto. Parliamo anche di un solo 'click' su un ammortizzatore, quindi roba particolare".

"Henk ha avuto modo di presenziare ai test e capire subito il mondo che lo circonda, così come Shameer. Entrambi sono alla prima esperienza con noi, quindi ci sarà da divertirsi. Lategan il più giovane sudafricano che ha vinto nel nostro paese e ha il carisma di un classico 25enne. La cosa bella è che si tratta di un ragazzo capace di andare forte in poco tempo, ora ha la possibilità di farlo con noi, spingendo fin da subito e facendo esperienza, un po' come Alonso l'anno scorso".

"In una gara come la Dakar la gestione dei piloti è molto diversa rispetto alle altre perché di fatto loro lottano contro il rally stesso. Possiamo indicare certamente gli avversari principali nostri, come appunto i buggy Mini, ma stiamo parlando di una corsa che si vince in 12 giorni, non in uno soltanto. Ci sono tanti modi di terminarla, per cui mi viene da dire che giovani come Lategan hanno bisogno di un supporto mentale per essere forti in queste due settimane, Nasser e Giniel possono essergli d'aiuto in questo aspetto. Il mio obiettivo è avere le macchine perfettamente a posto e dare ai piloti tutto ciò che serve per vincere e andare bene. Vedremo poi chi sarà il più veloce".

"E' chiaro che il programma di Toyota doveva concentrarsi su meno vetture, soprattutto in un periodo difficile come questo e in una gara come la Dakar. Penso che abbia pensato ad una strategia di contenimento costi, puntando molto su un team che possa portarla alla vittoria, ma anche cercando di svezzare qualche giovane".

Venendo alla gara, la Dakar 2021 avrà un percorso differente rispetto all'edizione precedente e la navigazione diventerà fondamentale visto che si utilizzeranno i tablet. Hall è convinto che a questo punto la forza del suo team possa prevalere, sia per esperienza che per le modifiche al regolamento che non vedranno più le 4x4 soffrire i lunghi tratti alla massima velocità che erano una goduria per i buggy.

"Quest'anno la navigazione sarà ancor più importante, con il nuovo sistema, oltre al fatto che il percorso è praticamente nuovo nella maggior parte. Per noi non è un problema, anzi, siamo molto carichi di affrontare una nuova sfida, che lo sarà poi per tutti. Siamo abituati ad affrontarle e tutto è apertissimo. L'aspetto interessante del percorso è che sarà molto più tecnico, il che ci piace perché metterà in risalto le qualità di ogni pilota. E poi c'è il discorso delle velocità massime, che dovrà essere gestito bene dai nostri ragazzi".

"Il motore della Hilux è lo stesso dell'anno scorso, ha solo il limite di velocità, mentre il road-book secondo me è la novità migliore per questo evento. Il co-pilota avrà un bel po' da lavorare e per lui non sarà semplice stare sul tablet per 6h a cercare il percorso migliore. Un bello stress che però arricchisce il tutto".

"L'anno scorso la differenza più grande fra noi e i buggy stava principalmente nella velocità di punta. In una gara dove si andava fortissimo, è chiaro che fossimo svantaggiati. Quest'anno le nuove regole ci dànno una mano e comunque Nasser aveva già dimostrato che poteva riuscire a giocarsela con i migliori. Il fatto che ci siano più curve e bivi nel percorso ci mette nelle condizioni di essere in lizza per il successo seriamente, questo mi sento di dirlo".

Non ci sarà Fernando Alonso, che la Dakar l'ha visto per la prima volta solo 11 mesi fa come "ospite" d'onore fra i grandi veterani di questo evento. Eppure Hall tiene a sottolineare quanto la bravura dell'asturiano abbia colpito lui e il suo team, con la convinzione che in futuro possa essere non solo un comprimario, ma anche un rivale temibile per tutti.

"Fernando ha avuto velocità da Top6 al debutto, secondo me una cosa incredibile. E' stato sfortunato perché al secondo giorno è incappato in un problema, ma ha dimostrato di saper rimontare con tenacia e non è affatto scontato. Ricordo quando ha provato per la prima volta la macchina; si è concentrato molto sul suo stile di guida, sul quale si è allenato per tutto il primo periodo di test".

"E' un pilota veramente maturo perché ha capito subito che doveva partire da quello, che era totalmente differente da quanto sapeva fare in F1 e coi prototipi. La cosa che mi ha colpito è che dal punto di vista tecnico, si accorgeva immediatamente se c'era qualcosa che non andava o di diverso. Si fermava e ne parlava coi tecnici. Alla fine credo che siano stati più gli aspetti positivi di quelli negativi di questa sua prima esperienza alla Dakar, sono convinto che con quello che ha imparato possa dire la sua anche in futuro".

Un volto nuovo dell'edizione 2021 è invece Kris Meeke, che con la Toyota aveva corso nel WRC un anno fa avendo modo di vedere da vicino anche il lato Dakar del Costruttore giapponese.

"L'anno scorso ho parlato molto con Kris e andavamo insieme alla fine delle prove per vedere Fernando in azione. Personalmente credo che abbia tutte le qualità per diventare un ottimo pilota di cross-country, seppur siano gare molto più lunghe e dure di quelle cui è abituato e che comportino delle difficoltà di vita, come dormire nel deserto e riposarsi adeguatamente recuperando le forze".

"Lui è un ragazzo che ogni tanto tende a sbagliare perché vuole sempre andare al limite, ma questa non è la caratteristica principale che serve alla Dakar. Per questo penso che per Kris possa essere una buona prospettiva per il futuro, ha l'età giusta e l'esperienza per lavorarci sopra. In passato abbiamo visto che anche uno come Colin McRae nei cross-country è andato bene, quindi sarà molto interessante vedere come se la caverà nell'edizione di quest'anno".

Infine Hall ha commentato quello che potrebbe essere il futuro della Dakar, per il quale si parla di idrogeno, ma pure di quello delle corse che virano sull'elettrico. Senza però strizzare più di tanto l'occhio a queste innovazioni.

"Penso che sia un bel passo avanti per tutti e ci sarà parecchio da lavorare, però la Toyota ha un vantaggio sull'idrogeno perché ha già acquisito delle conoscenze. Dobbiamo vedere bene i regolamenti per il futuro, non sarà semplice creare dei modelli competitivi perché richiedono un tipo di tecnologia totalmente diversa come progettazione e gestione, ma c'è tempo".

"Personalmente a me piacciono molto le vetture attuali con motore a combustione, sono le più adatte per questo genere di sfide. In generale, però, vedo che si sta puntando molto sull'elettrico e le Case inverstiranno su di esso per il futuro, vedremo cosa si sceglierà".

Giniel de Villiers, Nasser Al-Attiyah, Toyota Hilux, Toyota Gazoo Racing
#301 Toyota Gazoo Racing Toyota Hilux: Nasser Al-Attiyah, Mathieu Baumel
#301 Toyota Gazoo Racing Toyota Hilux: Nasser Al-Attiyah, Mathieu Baumel
De Villiers Giniel (zaf), Toyota Hilux, Toyota Gazoo Racing, Auto, Car, sul podio all'arrivo della Dakar 2020, a Qiddiya, Arabia Saudita, il 17 gennaio 2020 - Foto Florent Gooden / DPPI
Glyn Hall, Toyota Gazoo Racing
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