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Il team Petronas De Rooy prepara l'ultimo assalto!

Gerard andrà all'attacco di Karginov tentando il tutto per tutto con l'Iveco Powerstar

Quattro camion partiti e quattro Iveco sono arrivati all’ultima speciale della Dakar 2014: Gerard De Rooy ha vinto la speciale di El Salvador – La Serena con l’Iveco Powerstar Torpedo, ma è riuscito a mangiare solo qualche secondo a Andrey Karginov che mantiene 7’35” di vantaggio sull’olandese prima della parata finale a Valparaiso. Nel team Petronas De Rooy si affilano le armi perché, anche se l’ultimo tratto cronometrato è di soli 157 km, non si vuole lasciare nulla d’intentato: Darek Rodewald, il meccanico di bordo, controlla minuziosamente il livello dei lubrificanti. La Petronas, infatti, non è solo lo sponsor principale del team De Rooy, ma è anche un partner tecnico molto prezioso che ha la capacità di migliorare le prestazioni senza intaccare l’affidabilità dei mezzi. Tre Iveco nei primi dieci, con Adua più staccato al 22esimo posto, ma in classifica con il camion assistenza, testimoniano la qualità dei prodotti che sono stati messi a dura prova con passaggi in quota a 4.300 metri di altitudine e con salti termici che sono stati di quasi 50 gradi! Il simpatico olandese, un tipo di poche parole, ma molto concreto, controlla l’olio del motore Petronas Urania SAE 10W-40: “E’ un olio sintetico che è stato in grado di prevenire tutti i fenomeni di usura anche in condizioni ambientali con temperature altissime, assicurando la massima affidabilità delle performance durante i 9 mila km del raid”. Poco distante c’è Pep Vila, lo spagnolo che è settimo con lo Strakker Evolution 2 destinato all’assistenza veloce: “Manca solo un giorno – ammette il manager della Dorna - ma il risultato finale non lo darei così per scontato: Gerard è stato davanti per tutto il rally ed ora si ritrova in seconda posizione. Va detto che Karginov è stato eccezionale: negli ultimi 4 giorni ha disputato una gara incredibile, ma io non smetto di pensare che possa ancora accadere qualcosa...”. Non è un ottimismo di facciata: nel bivacco del team De Rooy, infatti, si preparano i mezzi per l’ultima tappa, come se i mezzi dovessero iniziare una breve gara in linea: è stato sostituito il lubrificante del cambio Petronas SAE 75W-90. Si tratta di un olio sintetico con elevata resistenza al taglio meccanico ed ottime proprietà antiusura, che deve consentire la migliore manovrabilità della trasmissione. E sono stati analizzati anche i lubrificanti dei riduttori: si sta usando un olio sintetico SAE 75W-140 pensato appositamente dai tecnici Petronas per le gare Off-Road con elevatissime caratteristiche EP (resistenza all’estrema pressione). Del resto i componenti della trasmissione sono i più stressati perché sottoposti a pesanti “fuorigiri” durante i salti o gli scavalcamenti delle dune. ”Questa è stata una Dakar molto dura, con tante dune e tappe di navigazione con wpt difficili – prosegue Pep Vila - Noi siamo andati bene, ma abbiamo avuto un problema qualche giorno fa con il pedale della frizione e abbiamo perso un'ora e quaranta. Era una cosa che non siamo riusciti a riparare subito, per cui siamo scivolati più indietro, ma il motore non ne ha patito a dimostrazione che è stato fatto un eccellente lavoro dai tecnici Petronas e dai ragazzi del team De Rooy. Peccato perché potevamo essere settimi assoluti: non dimentichiamoci che il nostro compito era di stare dietro a De Rooy e Stacey come assistenza. Domani andremo tutti all’attacco per cercare di mettere in difficoltà questi russi che sono molto forti”. I Kamaz hanno fatto un grosso salto di qualità… “Loro si permettono di effettuare molti test. Il livello della squadra è altissimo: direi, anzi, che è addirittura superiore a quello del team X-raid che domina nelle auto con le Mini. Dispongono di un budget illimitato e alla fine questo ha avuto un peso. E nonostante tutto noi non siamo lontani…”. Qual è stata la chiave di lettura della superiorità di Karginov? “La verità è che Andrey ha cercato di spingere Gerard oltre il limite. Andava fortissimo e prendeva dei rischi enormi che De Rooy non doveva assolutamente affrontare. Questo ha fatto la differenza”. Arriva anche Hans Stacey con uno sguardo dolorante: l’olandese è settimo con lo Strakker Evo3, ma a soli sei minuti dal Tatra di Loprais... ”In questa edizione della Dakar bella quanto difficile, il nostro equipaggio non è stato troppo fortunato: ogni giorno abbiamo avuto qualche guaio ed anche oggi ci siamo persi, qualche minuto di ritardo. Proveremo ad andare a riprendere Loprias, come Gerard cercherà un disperato attacco a Karginov: noi non molliamo e se solo ci sarà una possibilità la sfrutteremo. Spingeremo al limite…”. Hans accenna un piccolo bilancio… “In questa Dakar abbiamo imparato molto sul nuovo motore Cursor. Giorno dopo giorno abbiamo capito come sfruttarlo al meglio specie sulle dune dove siamo molto competitivi: i tecnici Iveco e Petronas stanno lavorando nella direzione giusta. Peccato che mi sono rotto il dito mignolo della mano sinistra nei giorni scorsi. Si è fratturato di nuovo, dopo che me lo ero operato prima di Natale. Mi fa male: sento sul volante ogni buca che viene presa”. Ci mostra un mignolo gonfio come un pollice e tutto nero… ”Il dolore è intenso, ma non l’ho potuto steccare perché devo indossate i guanti. Potete capire se sono contento che siamo arrivati alla fine…”.

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