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Dakar: ritirato anche Cerutti, tra le moto restano in gara solamente tre italiani

Il pilota dell'Husqvarna era 18esimo, ma è stato tradito dal fesh fesh nella quinta tappa. Il migliore dei nostri ora è quindi Gerini in 20esima posizione. Ancora in gara anche Minelli e Pavan.

Husqvarna #42, Maurizio Gerini e Jacopo Cerutti

Elisabetta Caracciolo

Dakar 2019: Moto

Tappa dopo tappa, seguite i protagonisti delle due ruote in lotta per conquistare la Dakar 2019

E’ tempo di bilanci al bivacco di Arequipa, quando la Dakar 2019 è al giro di boa. Si contano i sopravvissuti e si saluta chi parte. Il primo ad abbandonare era stato Elio Aglioni, che aveva la classe più dura, l’Original by Motul senza assistenza per debuttare nel rally più duro al mondo.

La quinta tappa, seconda parte della marathon, ha messo a dura prova gli azzurri ed è stata fatale per due grandi protagonisti tra gli italiani in moto. Sin dal mattino, quando i piloti cominciavano a pregustare il meritato riposo e celebrare la fine della prima settimana di gara, sono arrivate le due brute notizie dei ritiri di Nicola Dutto (KTM) e Jacopo Cerutti (Husqvarna).

Di Nicola ne abbiamo ampiamente parlato, escluso al termine della quarta tappa (Arequipa-Moquegua) per un grosso fraintendimento con l’organizzazione. Sempre alla quarta tappa, abbandono anche per Mirco Miotto (Beta), costretto a ritirarsi per grossi problemi alla moto semi-sepolta dal temibile fesh-fesh e che non ne ha proprio più voluto saperne di ripartire.

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Ha detto addio alla Dakar 2019 anche Jacopo Cerutti per una violenta caduta al km 160 della quinta speciale, quando nel fesh fesh ha urtato una roccia, distruggendo completamente la moto. "Posso dirmi fortunato perché non mi sono fatto niente", ha commentato, "ero nella polvere e non vedevo niente. Poi l’urto e la moto che mi ha sbalzato a 30 metri".

Con Jacopo Cerutti fuori quando era 18° della generale, ci pensa Maurizio Gerini (Husqvarna) a riscattare il compagno di squadra Solarys, piazzandosi 20°. "Ho preferito fare una gara intelligente, cercando di tenere a freno l’entusiasmo perché è facile farsi prendere la mano. Uno dei grandi pericoli di questa Dakar è il fesh fesh. Ti trovi avvolto nel polverone e la visibilità è minima se non nulla. Adesso inizia la seconda parte di gara. Il giorno di riposo è servito per ricaricare le batterie. Oggi si riparte".

Tra gli italiani al via per la 6° tappa Arequipa San Juan de Marcona anche Mirko Pavan (Beta) 79°, eroico rookie nella categoria senza assistenza, e Gabriele Minelli, 101°. “Il calore della gente è una delle cose più emozionanti della Dakar. A fine tappa ti offrono da bere e da mangiare, un’accoglienza meravigliosa”, racconta il toscano.

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