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Dakar, Peterhansel: "Dovremo stare attenti a pioggia, fango e catastrofi"

Stephane Peterhansel, uno dei quattro piloti schierati da Peugeot nella categoria auto, si dice tranquillo ma molto motivato a poche ore dal via dell'edizione 2017 dell Dakar.

Stéphane Peterhansel, Team Peugeot Sport

Foto di: Peugeot Sport

Peugeot

Peugeot Sport, dopo la vittoria nel 2016, è alla ricerca del bis con la 3008 DKR alla Dakar 2017.

#300 Team Peugeot Sport, Peugeot 3008 DKR: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#300 Team Peugeot Sport, Peugeot 3008 DKR: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#300 Team Peugeot Sport, Peugeot 3008 DKR: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#300 Team Peugeot Sport, Peugeot 3008 DKR: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#300 Peugeot Sport Peugeot 3008 DKR: Stephane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
Stéphane Peterhansel, Peugeot Sport
Stephane Peterhansel, Carlos Sainz, Peugeot Sport

C'è un'atmosfera rilassata in Peugeot, come non mai. Stephane Peterhansel entra poco dopo le 10 alle verifiche amministrative della Dakar 2017. Sereno, mani in tasca e sorridente. “Non siamo mai arrivati così tardi alla partenza della Dakar – spiega sorridendo – in genere si arriva almeno 48/72 ore prima perché ci sono tante cose da fare, da finire, da mettere a posto, e invece stavolta era già tutto perfettamente in ordine. Siamo arrivati ieri e mi sembra stranissimo”.

Verificano oggi infatti, i 4 equipaggi ufficiali mentre tutti i grossi nomi, i cosiddetti VIP passeranno il controllo amministrativo e tecnico di Asuncion domani mattina. Qualcuno aveva mormorato che i piloti Peugeot non sarebbero venuti a fare le verifiche e che qualche altra persona del team le avrebbe fatte per loro ma non è affatto vero: “E' vero che qualcuno della logistica ci ha anticipato e ha semplificato le nostre pratiche burocratiche però a me piace l'atmosfera delle verifiche, è l'occasione per rivedere un sacco di persone che vedo una volta all'anno. Qui ci siamo tutti e l'atmosfera è distesa. Ne approfitto per salutare tanti amici, tanti colleghi”.

Qualcuno gli chiede se è motivato, se sente ancora quella voglia di partire come se fosse un ragazzino. Lui ride alla parola ragazzino e dice: “Sì sono motivato, anche se non so esattamente come la vive un ragazzino”. Scherza su una motivazione che verrà di sicuro, nei prossimi giorni, ma che c'è, eccome se c'è: “Come tutti gli anni... Non saprei. I primi giorni quando la gara comincia, ti ci getti dentro, cominci a guardare le prime classifiche, ma prima non posso dire di essere nervoso, teso e con la voglia di attaccare fin da subito. No davvero. Non c'è strategia e neanche troppa eccitazione prima della partenza”.

E la concentrazione delle fasi che precedono la partenza? Ride di nuovo “Oddio, concentrazione, non direi davvero. Non cambia nulla né la pressione né la concentrazione. E' vero però che non dobbiamo mai abbassare la guardia, soprattutto visti i temporali di questi giorni. Non dobbiamo dimenticare che possono sempre esserci delle sorprese. Ci ricordiamo bene tutti quanti di quello che è accaduto a Nani Roma lo scorso anno, quando ha perso la sua Dakar alla seconda speciale, in mezzo al fango. Sappiamo quindi che delle condizioni difficili con il fango possono allungare la classifica. E attenzione anche all'annullamento delle speciali, altra cosa a cui abbiamo assistito l'anno scorso.

Questo non è mai molto simpatico d'altro canto sappiamo che siamo proprio all'inizio della stagione delle piogge e questo periodo è delicato. Potrebbe andare tutto bene ma potrebbe invece essere una catastrofe. O ci passiamo in mezzo illesi oppure sarà un disastro. Dovremo vedere, e gestire la gara giorno per giorno. Non sono comunque stressato per questo”.

In compenso un po' di stress ce l'ha il copilota di Stephane, Polo Cottret per questi cambiamenti nella navigazione: “Lo so – sorride ancora il 12 volte vincitore della Dakar – lo preoccupano un po' le novità della navigazione. Sinceramente non ho mica capito bene come funziona questa cosa” e storce il naso mentre lo dice da buon pilota motociclista che deve avere tutto sotto controllo. “Dovremo sederci un attimo e parlarne, bisogna che Polo mi spieghi bene perché voglio capire quanto sia complicata questa nuova regola, questi WPC. Qualcosa ho capito ma non credo sia il caso di stressarsi tanto per un cambiamento che non mi sembra eccessivo. Però ne parleremo alla fine del rally... Ma non ho l'impressione che sia chissà cosa”.

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