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Dakar: Motul realizza il sogno del "Fierreros" Gines Pulgar

Questo appassionatissimo cileno è sempre al seguito della Dakar con le sue auto storiche dal 2009. Romain Grabowski gli ha permesso di entrare per la prima volta nel bivacco: ecco la sua bellissima storia.

Gines Pulgar

Gines Pulgar

Dakar 2018: Motul

Quali sono le storie più incredibili della Dakar? Le scopriremo grazie a Motul, main sponsor del rally raid, che ha predisposto un laboratorio mobile a ogni bivacco dove i concorrenti che lo vorranno potranno verificare lo stato di salute del motore grazie all’analisi spettrografica dell’olio. E nell’attesa del check Motorsport.com raccoglierà le vicissitudini dei protagonisti…

Chi frequenta la Dakar dalle sue prime edizioni in Sud America, quando del percorso facevano parte solo Argentina e Cile conosce sicuramente un certo personaggio. Un appassionato, un vero "Fierreros", come vengono definiti qui gli amanti dei motori. Lui dal 2010 segue la Dakar con un veicolo storico che non può non saltare agli occhi, soprattutto per il suo colore viola metallizzato.

Il personaggio si chiama Gines Pulgar e sta seduto al volante di uno Chevrolet del 1955. Venne a vedere la Dakar nel 2009 con suo figlio e da quel momento è stato amore: l'anno dopo ha scelto una delle sue auto – ne ha una notevole collezione, tutte storiche – e con quella ha seguito tutta la Dakar. All'esterno, da semplice appassionato, facendosi trovare fuori dai bivacchi, fuori dalle speciali, lungo i trasferimenti con una vettura che non fa più dei settanta chilometri all'ora.

Camionista in pensione, non si è ancora stancato di guidare e anche quest'anno, partendo dal Cile ha raggiunto Lima e ha seguito tutta la gara e da Cordoba, dopo il traguardo, tornerà a casa, per un totale di 14 mila chilometri.

"Per seguire la Dakar avrei potuto scegliere una qualsiasi delle mie 40 vetture storiche, per esempio , la 1956 International, o la 1956 Chevrolet, o ancora la 1966 Mercedes-Benz 220, o le 1978 Chevy Nova e 1967 Chevrolet. Ma dal primo momento è stata la mia Chevrolet del 1955 la prescelta e ormai non la cambio più".

Lo conoscono tutti ormai e lo scorso anno diverse televisioni straniere lo hanno intervistato. Straniere appunto perchè i francesi in realtà non l'hanno mai degnato di attenzione, con un atteggiamento forse un po' snob, fino a che non è arrivato Romain Grabowski, responsabile comunicazione esterna della Motul e lo ha notato.

Gines Pulgar
Gines Pulgar

Photo by: Motul

A differenza di tante altre persone che lavorano all'interno del mondo Dakar, Romain ha visto qualche cosa in Gines e ha deciso di dedicargli un po' del suo tempo, appena fuori dal bivacco. Uniti dalla stessa passione per le vetture storiche i due si sono confrontati a suon di fotografie sfogliate dal telefono e di nomi altisonanti fino a che il cileno non ha espresso il suo unico desiderio, da nove anni a questa parte:

"Entrare come ospite nel bivacco della Dakar!". Romain d'impulso ha risposto che questo non sarebbe stato più un problema e ha subito chiamato ASO per spiegar loro la sua intenzione. Motul è main sponsor della competizione quest'anno e quindi davvero una richiesta del genere non era certo impossibile da esaudire.

Eppure un po' di reticenza c'è stata, ma la buona volontà e l'entusiasmo di Grabowski hanno fatto il resto e al bivacco di Arequipa, l'ultimo del Perù, Gines e suo figlio Lionel sono potuti entrare ed hanno finalmente avuto anche l'attenzione della televisione francese che ha girato un servizio con loro.

Una persona semplice che con Romain si è trovata subito bene, a differenza di altre persone che in passato l'avevano trattato con sufficienza come quel doganiere che alla frontiera boliviana gli aveva strappato l'adesivo dall'auto minacciandolo, perchè non faceva parte della carovana della Dakar. Due bandiere cilene sui lati della macchina Gines e Lionel continuano il loro viaggio, al seguito della Dakar ma l'amicizia con il responsabile Motul sulla Dakar ormai è indissolubile. E non solo.

Romain ha con sé sulla gara un libro storico, fotografico, della Dakar e ha deciso, quando lo ha messo nella sua borsa partendo da casa che lo avrebbe fatto firmare a tutte le persone che hanno fatto la storia di questa competizione. Quando lo ha tirato fuori e ha chiesto al cileno di firmarlo, lui per primo, Gines si è commosso. E ha pensato a come ricambiare tutte le gentilezze del francese.

Un attimo e l'idea si è concretizzata nella sua testa. Sapendo che Romain è un appassionato collezionista di auto storiche gliene ha regalata una delle sue.  Una 1951 Chevrolet Bel Aire color crema. E' lì, in Cile, bisogna solo andarla a prendere e Grabowski sta già pensando seriamente a come fare.

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