Dakar, Moto, Tappa 1: Sunderland si prende subito la leadership
Il vincitore della passata edizione è stato il più veloce nella speciale inaugurale con la sua KTM, precedendo la Yamaha di van Beveren e la Husqvarna di Quintanilla. Italiani tutti al traguardo: il migliore è Botturi, 35esimo.
#1 Red Bull KTM Factory Team: Sam Sunderland
KTM
Dakar 2018: Moto
I protagonisti delle due ruote in lotta per la conquista della Dakar 2018
Sam Sunderland si è presentato alla Dakar 2018 da campione in carica tra le moto ed il pilota della KTM ha subito messo in chiaro di essere intenzionato a concedere il bis.
Il britannico è infatti partito con il piede giusto, aggiudicandosi subito la prima tappa, quella che conduceva da Lima a Pisco, che prevedeva appena 31 chilometri cronometrati nel tratto conclusivo.
Scattato per ultimo, in virtù dell'ordine inverso previsto dalla speciale odierna, ha completato la speciale con un crono di 20'56", precedendo di 32" la Yamaha del francese Adrien van Beveren, che lo scorso anno aveva solo sfiorato il podio.
In terza posizione c'è il cileno Pablo Quintanilla, che con la sua Husqvarna è a sua volta a meno di un minuto dalla vetta, avendo pagato 55". Tra le altre cose, per ora è virtualmente sul podio per appena un secondo, perché nella sua scia è vicinissimo Joan Barreda, primo tra i piloti Honda.
Questo vuol dire che nelle prime quattro posizioni abbiamo i portacolori di ben quattro costruttori differenti. Questo equilibrio è rotto dal quinto posto di Xavier de Soultrait, che è in sella ad una Yamaha come van Beveren ed ha pagato 1'06" su Sunderland.
Riparte dalla sesta posizione l'austriaco Matthias Walkner, lo scorso anno secondo e oggi staccato di 1'22" con la sua KTM. Segue poi la Yamaha dell'argentino Franco Caimi, ma è interessante anche la prestazione del boliviano Daniel Nosiglia, accreditato dell'ottava posizione, davanti al francese Antoine Meo ed all'altro argentino Kevin Benavides.
Bisogna scorrere la classifica fino alla 12esima piazza poi per trovare Laia Sanz, che paga 3'15", mentre il rientrante Toby Price, nel 2017 costretto al ritiro per la frattura del femore quando si trovava al comando della corsa, dopo aver vinto nel 2014, è 14esimo a 3'20".
Gli italiani sono giunti tutti al traguardo, capitanati dalla Yamaha di Alessandro Botturi, che quest'anno aveva anticipato di non avere ambizioni di classifica. Il pilota di Lumezzane, infatti, al momento è 35esimo a 5'37".
Continuando a scorrere la classifica troviamo Jacopo Cerutti 42esimo, Alessandro Ruoso 46esimo, Maurizio Gerini 71esimo, Livio Metelli 91esimo, Alberto Bertolti 100esimo, Gabriele Minelli 104esimo e Fausto Vignola 123esimo.
Da segnalare che purtroppo il tedesco Jurgen Droessinger non è riuscito neppure ad entrare in speciale: è rimasto coinvolto in un incidente con un SUV al km 42 del trasferimento, riportando la frattura del polso che lo ha costretto alla resa.
Piuttosto rovinosa anche la caduta del portoghese Joaquim Rodrigues (video qui sopra), atterrato molto male dopo un salto con la sua Hero e successivamente soccorso dagli organizzatori, che lo hanno condotto al centro medico del bivacco in elicottero.
Pos | Pilota | Moto | Tempo/Gap |
---|---|---|---|
1 | Sam Sunderland | KTM | 20'56" |
2 | Adrien van Beveren | Yamaha | +0'32" |
3 | Pablo Quintanilla | Husqvarna | +0'55" |
4 | Joan Barreda | Honda | +0'56" |
5 | Xavier de Soultrait | Yamaha | +1'06" |
6 | Matthias Walkner | KTM | +1'22" |
7 | Franco Caimi | Yamaha | +1'30" |
8 | Daniel Nosiglia | KTM | +1'32" |
9 | Anthoine Meo | KTM | +1'48" |
10 | Kevin Benavides | Honda | +1'52" |
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