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Biasion: "Abbiamo scalato delle montagne di sabbia!"

Miki con il camion Iveco si è arrampicato su dune alte quattrocento metri

Biasion:
Ci aspettavamo una tappa impegnativa in questa dodicesima tappa della Dakar: ieri sera al briefing ci avevano messo in guardia che avremmo affrontato le dune di sabbia più alte della corsa. E così prima di andare a riposare abbiamo deciso una valida strategia di gara all'interno del Petronas team De Rooy Iveco. POKER INCREDIBILE Dalla partenza di Arequipa all'arrivo di Nasca con 412 km di trasferimento e 245 km di speciale abbiamo sempre viaggiato di conserva tutti e tre insieme: Gerard, Hans ed io. Credo che abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra, dimostrando con i fatti quanto siamo forti ed organizzati. E, seppure più staccato, ha completato il poker Iveco anche Adua con il Trakker di assistenza. TANTE INSIDIE Non giudicate questa tappa dai distacchi che tutto sommato sono rimasti piuttosto contenuti, tranne che per Karginov che ha pagato quasi tre ore di ritardo essendo rimasto insabbiato tentando di scalare una duna. È stata una tappa piena di insidie ed era facile commettere un errore che poteva compromettere la classifica assoluta che vede De Rooy al comando davanti a Stacey. COLLABORAZIONE Tutti hanno dovuto affrontare dei problemi, mentre noi ci siamo dati una mano nei momenti più critici, trovando nell'aiuto dei compagni di squadra la soluzione per andare avanti senza mai fermarci. Lungo la speciale che era un mare di sabbia, abbiamo incontrato moltissime autovetture insabbiate che cercavano ogni possibile soluzione per trarsi d'impaccio. TRIS D'ASSI L'ambiente all'interno della squadra è molto buono: del resto la bagarre fra di noi è finita la scorsa settimana, quando abbiamo pagato un grosso ritardo per la frizione ko. L'intenzione del team Petronas De Rooy è di portare tutti e tre i camion in fondo alla gara, senza andare incontro a sorprese. BRAVI ALL'ASSISTENZA Guidare oggi con il mezzo nuovamente in ordine è stato divertente: per fortuna siamo riusciti a risolvere il problema di ieri: mi hanno sostituito la pompa dell'idroguida e il mio Iveco Trakker Evolution 2 ha marciato come un orologio svizzero. TEMPESTA DI SABBIA In diversi mi hanno chiesto che differenze abbiamo incontrato in Perù rispetto all'Argentina di Mar de Plata. Tanto per cominciare in Perù c'è un vento micidiale: soffia in continuazione e forma una sorta di tempesta di sabbia nella quale non si vede assolutamente niente, o quasi. Anche il bivacco questa sera è battuto dalle improvvise folate in una valle piena di polvere. EX AEQUO CHE COINCIDENZA! Guardando le cartine avevamo capito che non eravamo lontani dal mare, ma lo specchio azzurro dell'Oceano Pacifico non lo abbiamo mai visto. De Rooy si è aggiudicato la speciale in virtù del suo ruolo di leader della classifica assoluta, ma mi ha fatto sorridere che Stacey ed io siamo stati classificati con lo stesso tempo di speciale, manco ci fossimo messi d'accordo. È stata una coincidenza incredibile, perché siamo partiti molto distanziati fra di noi e quindi non siamo giunti alla bandiera a scacchi che chiudeva la giornata appaiati. MUTUO SOCCORSO Con Hans ci saremo passati una ventina di volte: per affrontare le dune che erano dei veri muri di sabbia abbiamo adottato un sistema molto efficace: uno si arrampicava e gli altri due aspettavano sotto. Quando il primo era arrivato in cima, salivano gli altri in modo tale da avere sempre un aiuto in caso di difficoltà. MONTAGNA DI SABBIA Quando parlo di muro di sabbia forse non mi spiego in modo sufficientemete chiaro: per farvi capire meglio in quale situazione abbiamo gareggiato oggi, vi dico che le dune più alte erano anche quattrocento metri. Quindi è più appropriato parlare di montagne di sabbia. Della tappa di domani non sono in grado di anticiparvi molto: il bivacco è avvolto in questa nebbia fastidiosa, per cui c'è un po' di caos organizzativo rispetto al solito. NIENTE RISCHI So che mi state seguendo in tanti dall'Italia: sono ancora ottavo in classifica assoluta e un paio di avversari potrebbero essere abbordabili, ma non voglio correre rischi inutili per guadagnare una posizione che non cambia la sostanza della mia prestazione. Vorrei arrivare sul traguardo di Lima dopo aver fatto così tanta fatica: esserlo settimo o ottavo mi cambia davvero poco. L'obiettivo era rientrare nella top ten della classifica generale dopo essere precipitato in basso sabato scorso. Questa Dakar, comunque, è capace di riservare delle sorprese fino alla fine, per cui staremo con gli aperti per evitare dei colpi di scena proprio sul più bello...

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