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Dakar, Manca: "Oggi non ho rischiato, ma recupero tante posizioni"

Luca Manca prosegue nella sua rimonta e, dopo essere partito in 65esima posizione, ha concluso 55esimo la seconda tappa della Dakar 2017 in sella alla sua Honda 450 Rally Factory.

#99 KTM: Luca Manca

Foto di: Luca Manca

Luca Manca è sdraiato sull'erba al bivacco di San Miguel de Tucuman, dopo la seconda tappa di questa Dakar 2017, all'ombra della tenda promozionale dell'Argentina. Aspetta il suo camion assistenza perché oggi i mezzi d'appoggio avevano 760 chilometri da percorrere e in molti non sono ancora arrivati.

Reagisce al caldo semplicemente stando all'ombra: “Ma io sono sardo! – apostrofa gli altri – il caldo per me è normale”. Di sicuro manca la brezza marina in questa zona di Argentina ancora caliente, con la speciale disputata per tutta l'ultima parte, veloce, con 45° di temperatura. “Sto bene, ma oggi non ho voluto rischiare, c'era polvere e sono stato attento a non fare errori. Ogni giorno recupero una ventina di posizioni: ieri più di venti, oggi una decina, va benissimo così, è il mio obiettivo”.

Oltre alla polvere però la tanta pioggia dei giorni scorsi ha allagato anche gran parte del tracciato, in una maniera che gli stessi argentini stentano a riconoscere. “La cosa pericolosa è che dalla polvere ti trovavi all'improvviso davanti una pozza di fango pazzesca, lunghissima e soprattutto scivolosa. Però io ho seguito il consiglio di Marc Coma (amico fraterno di Luca Manca dopo quanto accaduto nel 2010 quando Luca gli aveva donato in speciale la sua ruota, restando fermo, proprio il giorno prima dell'incidente) che ieri sera mi aveva detto, 'Luca domani vai piano perché è una brutta speciale e si rischia di ammazzarsi'”.

E così Luca Manca avanza in classifica. Ieri è partito dalla 99esima posizione ed è risalito fino alla 65esima. Oggi partito appunto dalla posizione di arrivo ha concluso 55°, posizione buona per la tappa di domani. “Mi sono anche lavato la moto quando sono arrivato in città, ma siccome volevano 50 dollari me la sono lavata da solo e alla fine gli ho dato 10 dollari”.

All'entrata del paese ci sono almeno una ventina di lavatori improvvisati. Un secchio con spugna e sapone, un tubo di gomma per l'acqua e il gioco è fatto; quando hanno visto in che stato stavano arrivando i mezzi dal percorso di gara si sono dati da fare contrattando sul prezzo, esattamente come in Africa.

“Sono contento – prosegue Manca – perché almeno ho superato i quad che mi stavano davanti in classifica, che sono davvero pericolosi quando te li ritrovi davanti. Sollevano tantissima polvere e per superarli devi inevitabilmente prendere dei rischi. Ne avevo quattro davanti e volevo a tutti i costi passarli tutti. Ce l'ho fatta per un pelo perché Copetti, che oggi ha vinto, sono riuscito a passarlo proprio negli ultimissimi chilometri”.

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