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Dakar, Loeb: "Vincere? Mi sembra pretenzioso. Non sono il favorito!"

Sébastien Loeb è pronto a riprovarci: cercherà di imporsi alla Dakar nonostante la poca esperienza, ma mette le mani avanti: "Non sono io il favorito per la vittoria". Il francese ha speso parole al miele per la Peugeot 3008 DKR.

#309 Peugeot Sport Peugeot 3008 DKR: Sébastien Loeb

#309 Peugeot Sport Peugeot 3008 DKR: Sébastien Loeb

Red Bull Content Pool

Peugeot

Peugeot Sport, dopo la vittoria nel 2016, è alla ricerca del bis con la 3008 DKR alla Dakar 2017.

#309 Team Peugeot Sport, Peugeot 3008 DKR: Sébastien Loeb, Daniel Elena
Sébastien Loeb, Team Peugeot Sport, Peugeot 3008 DKR
#309 Team Peugeot Sport, Peugeot 3008 DKR: Sébastien Loeb, Daniel Elena
#309 Team Peugeot Sport, Peugeot 3008 DKR: Sébastien Loeb, Daniel Elena
#309 Team Peugeot Sport, Peugeot 3008 DKR: Sébastien Loeb, Daniel Elena
#309 Peugeot Sport Peugeot 3008 DKR: Sébastien Loeb
#309 Peugeot Sport Peugeot 3008 DKR: Sébastien Loeb, Daniel Elena
Sebastien Loeb, Peugeot Sport
#309 Peugeot Sport Peugeot 3008 DKR: Sébastien Loeb

Sebastien Loeb fa lo slalom fra i banchi delle verifiche amministrative e si ferma quasi amabilmente con chi gli chiede di farsi una foto insieme. Molti sono piloti che correranno come lui la Dakar e per loro è un onore potersi fotografare accanto al nove volte campione del mondo di rally.

A chi gli chiede se, visto che lo scorso anno era venuto qui per imparare, questo sia l'anno giusto per vincere risponde con un sorriso: “Oddio, vincere, mi sembra un po' pretenziosa come cosa... E' vero che lo scorso anno siamo venuti qui per scoprire come funzionava questa gara e abbiamo visto che eravamo rapidi sulle speciali tipo rally, su cui potevamo attaccare a lungo, e abbiamo anche visto che nei fuori pista per noi le cose si facevano più complicate. Ed è in questo senso che abbiamo lavorato quest'anno, sui nostri punti deboli, migliorandoli dove possibile. Ed effettivamente mi sembra che le nostre prestazioni siano un po' migliorate, ora abbiamo le idee più chiare e spero che questo mi permetta di essere più competitivo quest'anno sui diversi tipi di terreno e perché no, magari batterci per la vittoria”.

Estremamente umile e propositivo il campione francese che prosegue: “Malgrado tutto abbiamo un solo anno di esperienza sulle spalle e la Dakar è comunque un rally che resta impegnativo, pieno di imprevisti ed è difficile fare previsioni. Con Daniel ci siamo allenati nella navigazione e lui ora è più preciso quando mi dà le note. Diciamo che è migliorata la comunicazione all'interno della vettura da parte di entrambi. Io ho fatto un po' più d'esperienza sulla sabbia e sulle dune”.

E poi c'è anche la nuova DKR 3008, vettura d'eccezione: “Assolutamente sì. Anche la vettura ha fatto degli enormi progressi sulle geometrie, il motore, le sospensioni. Si è lavorato tanto per risolvere quei piccoli fastidi che si erano manifestati lo scorso anno”.

Loeb sa, tra l'altro, che si trova in un team dove tutti hanno voglia di vincere : “Non sono certo io l'uomo da battere e tutti nella squadra vogliono dimostrare il loro potenziale e vincere. E poi ci sono un sacco di altri piloti che hanno le potenzialità per vincere. Restando concentrati su quello che avviene in Casa Peugeot posso dire che Despres ha un'ottima intesa con il suo copilota, credo sia la loro forza, Carlos Sainz va molto veloce e Peterhansel non è da meno. E poi c'è Nasser Al Attiyah da tener presente. Insomma il panorama dei possibili vincitori è ben chiaro a tutti e noi faremo il nostro lavoro”.

Il percorso sulla carta certo, quest'anno, sembra meno favorevole per il rallista: “Bisogna ammettere che lo scorso anno nella prima settimana praticamente non c'era stata navigazione, era un rally veloce con due o tre incroci e nulla più. Un percorso che richiedeva esattamente il mio stile di guida, quello che ho l'abitudine di fare. La seconda parte poi era stata più difficile, con più navigazione ma nel Silk Way Rally a metà di quest'anno per esempio, non ce la siamo cavata male".

"Alla Dakar 2016 invece, nella seconda parte della gara partivamo più indietro, sulle tracce dei camion ed è vero che non mi sono divertito, per contro in certe altre giornate invece mi sono davvero divertito a guidare e mi sono piaciute. E penso che in questa Dakar su questo tipo di tappe, se saremo ancora in bagarre, potremo dire la nostra. Oggi sappiamo che siamo in grado di andare veloci anche noi”.

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