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Dakar: la tappa annullata diventa un inferno dantesco!

Le pessime condizioni meteo associate alla frana che ha tagliato l'accesso a Salta a molti equipagi e alle assistenze hanno messo in crisi l'organizzazione della gara, con un trasferimento pieno di insidie e di difficoltà.

La zona colpita dall'inondazione

Foto di: A.S.O.

La zona colpita dall'inondazione
#319 Peugeot: Khalid Al-Qassimi, Pascal Maimon
#79 KTM: Todd Smith
Atmosfera
#42 Hero MotoSports Team Rally: CS Santosh
Atmosfera
#42 Hero MotoSports Team Rally: CS Santosh
#27 Hero MotoSports Team Rally: Joaquim Rodrigues
L'immagine satellitare usata dalla direzione gara per seguire i piloti

Alle 10,30 di questa mattina ora argentina solo 85 moto, 23 auto e 25 camion erano arrivate al bivacco di Salta. Tutti gli altri sono stati raggruppati in un bivacco di fortuna, allestito all'ultimo momento, a Humahuaca ed hanno trascorso la notte lì, fra temporali, parziali schiarite e debole pioggia. Poi stamattina sono ripartiti tutti, verso le sette, destinazione Salta, per poi proseguire alla volta di Chilecito, per un totale di circa 800 chilometri da percorrere.

La situazione della viabilità al momento non è semplice. La strada principale, la Statale 1 che porta a Salta è chiusa per una frana e la stanno ripristinando per fare in modo che almeno i bilici dei team principali, Mini X Raid e Peugeot, oltre a qualche 6x6 e ai camion della logistica della gara stessa, possano transitare, ma se si pensa non prima del tardo pomeriggio di oggi.

Tutti gli altri stanno avanzando in una sorta di convoglio obbligato su una piccola strada sterrata che aggira il tratto interessato dalla frana e che dopo 180 chilometri porterà la carovana prima a Salta e poi a Chilecito, che si trova a 670 chilometri più a sud.

Il convoglio sta viaggiando molto lentamente perché la strada non è asfaltata, ma è una pista per cui la mole di polvere sollevata è tale che i motociclisti, ma anche gli equipaggi delle auto, non riescono a vedere davanti a loro.

I primi motociclisti hanno raggiunto Salta verso le 23 dopo aver fatto una fatica immensa avendo viaggiato al buio, in mezzo alla polvere per 180 chilometri.

“Di cose folli ne ho fatte nella mia vita – diceva il francese della Yamaha, Adrien Van Beveren – ma questa davvero le batte tutte”.

Per i motociclisti, sia al bivacco di Salta sia in quello di Humahuaca, ASO ha fatto i salti mortali per allestire un posto al caldo dove far dormire i piloti che arrivavano da una tappa marathon e non avevano, quindi, né sacco a pelo, né alcun altro genere di prima necessità – cose caricate in parte sui camion assistenza che erano bloccati sulla strada franata.

Tutti in fila, dunque, lentamente, senza vincoli di orario. Quello che Aso ha chiesto a tutti i mezzi è di essere pronti e presenti domani mattina, 12 gennaio, alle 4,30 per la partenza della decima tappa, da Chilecito a San Juan.

Bilici e mezzi più grandi sono rimasti bloccati sulla Statale 1 perché per la loro mole non sono riusciti a fare inversione di marcia e a tornare indietro e, in ogni caso, non avrebbero comunque potuto affrontare i 180 chilometri di strada sterrata.

I team ufficiali, siccome a bordo di questi mezzi avevano i ricambi delle vetture, hanno organizzato un punto di incontro fra le auto in gara e le assistenze pesanti in un distributore di benzina dove poter lavorare alla meglio sulle macchine, per consentirle di ripartire in attesa di rincontrarle (forse) a San Juan domani pomeriggio.

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