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Dakar: la navigazione torna importante grazie ai WPC "ciechi"

Marc Coma e ASO in questa 39esima edizione della Dakar hanno introdotto un nuovo sistema GPS che impone il passaggio di alcuni WPC (Waypoint de Controle) che non saranno indicati dalla strumentazione ma andranno cercati.

Panorama Dakar e elicottero

Foto di: A.S.O.

Al centro di tutta la Dakar 2017 sembra esserci un importante cambiamento a livello di navigazione nella rilevazione dei WPT. Innanzitutto per capire che cosa è accaduto, e che cosa Marc Coma ed ASO hanno cominciato a sperimentare già a maggio nel Merzouga Rally, bisogna comprendere che cosa sono i WPT e come funzionano.

Punti GPS
Dakar: ecco i diversi punti GPS che i concorrenti dovranno superare durante le speciali

Photo by: Elisabetta Caracciolo

Nella traccia GPS che i piloti hanno all'interno della loro strumentazione, che è la stessa identica per tutti alla Dakar, ci sono una serie di punti che vengono chiamati appunto WPT e che il mezzo in gara deve obbligatoriamente trovare durante la sua gara e collezionare. Perdere uno o più WPT significa incappare in una penalità, diversa a seconda del valore di quel punto, e dopo un certo numero di errori e di WPT mancati si rischia addirittura l'esclusione dalla gara.

WPT normale
Dakar: visualizzazione sul display del GPS di un WPT normale

Photo by: Elisabetta Caracciolo

La navigazione di questa 39esima Dakar sarà più complicata rispetto alle edizioni precedenti. Si parla ovviamente delle ultime otto edizioni, quelle corse in Sud America che in effetti pochi problemi hanno dato a piloti e copiloti dal punto di vista dell'orientamento. Si doveva assolutamente fare qualche cosa e Marc Coma ha lavorato in questa direzione.

La strumentazione e il sistema che si usa alla Dakar sono marchiati ERTF e sono loro che hanno aperto una nuova strada, ovviamente sotto le indicazioni di ASO.

Il GPS della Dakar fornisce una serie di indicazioni sul suo schermo che vanno dalla velocità a cui si sta viaggiando, ai chilometri già percorsi e a quelli che mancano per raggiungere un determinato punto, che può essere un WPT oppure un controllo di passaggio o l'arrivo.

Inoltre sullo schermo sono segnalati anche il numero del WPT che si sta cercando e il numero dello stesso. Ma soprattutto al centro c'è un cerchio con al suo interno una freccia che indica la direzione da seguire.

Quest'anno oltre ai WPT visibili e a quelli mascherati, di sicurezza e a quelli 'eclipse' – altra novità di quest'anno - sono nati i WPC (Waypoint de Controle) e sono questi al centro dell'attenzione perché per questi sia lo schermo che le indicazioni cambieranno.

Sparisce il cerchio con la sua freccia, spariscono i metri che mancano al wpc, rimangono la velocità e i chilometri percorsi ma tutto il resto scompare. In parole semplici se sto cercando e non trovando questo punto potrei trovarmi direttamente a quello dopo, senza aver marcato quello precedente che resta cieco.

WPC
Dakar: la visualizazione sul display del GPS del nuovo WPC con molte meno informazioni.

Photo by: Elisabetta Caracciolo

E c'è solo un modo per accorgersene, perché all’improvviso cambierà il nome del wpt che potrebbe per esempio passare da K45 a K77 in un solo secondo. Viste le dimensioni dello schermo dello strumento, per le moto e le conseguenti vibrazioni, non sarà facile per il pilota accorgersi che ha superato, magari senza vederlo, un wpt e anche un copilota, seppure più comodamente seduto in auto, potrebbe non rendersene conto.

WPC seguente
Dakar: visualizzazione sul display del GPS del WPC seguente a quello appena superato

Photo by: Elisabetta Caracciolo

Qualcuno sostiene che in questo modo la gara diventerà più difficile, anche se altri lamentano il rischio che tutto diventi più pericoloso perché si potrebbero trovare dei mezzi a girare in tondo, magari in una zona stretta, o pericolosa, come per esempio nel letto di un fiume.

Nella gestione del road book sono cambiate anche le distanze di preavviso: se prima il pilota veniva avvertito dell'avvicinarsi di una zona per esempio controllata per la velocità tre chilometri prima di incontrarla, ora il preavviso è di appena 800 metri, così come accade nella zona dei CP.

Come funziona il tutto lo spiega un vero e proprio esperto, nonché veterano della Dakar, 'Polo' Cottret, il copilota di Stephane Peterhansel, compagno di abitacolo sulla Peugeot 3008 DKR...

“Nel sistema di navigazione precedente quando arrivavi nei pressi del WPT si apriva una sorta di finestra con un raggio di 300 metri e una freccia oltre al numero del WPT che stavi per prendere. Inoltre lo schermo cambiava e ti dava una serie d’informazioni differenti. Ora, invece, lo schermo non cambia più e non comparirà più la freccia. Questo perché una volta che entri all'interno del raggio dei 300 metri tu convalidi il wpt e non cambiando la visualizzazione l'unico modo che avrai per capire che lo hai preso sarà controllare il numero del WPT stesso. Nel momento in cui tu entri nel WPT 3 per esempio, passerai automaticamente al numero 4 ma tu te ne accorgerai solo se in quel momento starai guardando il numero, perché lo schermo non ti sarà di alcun aiuto visto che resterà sempre uguale”.

Il cambiamento porterà anche ad un sistema diverso di ricalcolo:
“Prima quando arrivavi in un punto e lo prendevi automaticamente il sistema rifaceva anche il calcolo del chilometraggio e lo metteva a posto. Adesso invece questo non accadrà più. Avrai solo tre punti all'interno del sistema, nel senso non di WPT ma di punti di riferimento. Per esempio la partenza, il controllo di passaggio (CP) e l'arrivo. Inoltre sul famoso WPC non potrai più andare indietro o andare avanti sul posto, prima potevi andare a cercarlo, fino ad arrivare a zero metri dal punto esatto, ora questo non lo puoi più fare”.

E non è stata una buona idea apportare questo cambiamento?
“No, per me no, non è una cosa buona. Perché il problema in fin dei conti è che un raggio di 300 metri in certi casi non è molto. Se per esempio ti trovi dentro un fiume in secca, un raggio di 300 metri è molto largo e tu potresti avere una o più vetture che camminano parallele a te e il punto potrebbe essere a destra o a sinistra ed è possibile non rendersi conto che ci sei passato sopra”.

“E la seconda cosa è che 300 metri sono una distanza enorme, se il WPC lo mettono in un punto fuori pista che sia sabbioso o di dune, tu capirai dal numero che è cambiato che lo hai validato ma non saprai se è si trova a destra o a sinistra e dovrai cercarlo. Quello che mi auguro è che non mettano questi WPT in punti troppo complicati dove magari moto, auto o camion possono mescolarsi fra loro o trovarsi uno di fronte all'altro. L'ho già detto a Marc Coma, bisogna fare attenzione con questi punti e decidere bene dove metterli per un problema di sicurezza. E non voglio neanche pensare a cosa potrebbe accadere in caso di pioggia o di brutto tempo”.

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