Dakar, in Peugeot non sono tranquilli: "Viviamo alla giornata senza rallentare"
Le DKR3008 in lizza per la vittoria sono passate da tre ad una, con Despres che ha dovuto aiutare Peterhansel incidentato, mentre Sainz è leader predicando calma e pazienza.
Foto di: Red Bull Content Pool
Dakar 2018: Peugeot
Il 2018 chiude il programma Dakar di Peugeot: seguite la 3008 DKR alla caccia del successo per il Leone.
Sarebbe bello sapere quanto pesava la DKR3008 di Cyril Despres stamattina alla partenza dal bivacco di La Paz. Dato il suo ruolo di assistenza veloce ora, il francese era sicuramente stato sovraccaricato di pezzi di ricambio, data anche la tappa marathon che le 62 auto ancora in gara hanno affrontato oggi.
E il suo compito di portatore d'acqua è stato utilissimo perché al chilometro 186 Stephane Peterhansel ha rotto il triangolo della sospensione e un ammortizzatore, forse su una roccia (non si sa ancora con precisione) ed è rimasto fermo.
Niente camion tra l'altro oggi per i piloti auto alle spalle perché dal chilometro 77 della prova speciale i bisonti prendevano un'altra pista e affrontavano un'altra prova speciale.
Per fortuna c'era Cyril Despres che però, nel frattempo, aveva avuto problemi di frizione e quando è arrivato da 'Peter' il campione francese era ormai fermo da oltre un'ora. Intanto con Polo Cottret, Stephane aveva smontato il pezzo rotto e quando è arrivato il ricambio non hanno dovuto far altro che montarlo e ripartire.
La Dakar però ormai è andata e oggi Stephane Peterhansel che non ha ancora tagliato il traguardo ha oltre un'ora e 45 minuti di ritardo. Può dire addio alla Dakar quindi, e alla sua 14a vittoria, con lo scettro di leader che ora passa nelle mani del compagno di squadra, Carlos Sainz, che ha vinto la prova di oggi davanti a due Toyota, quella di Giniel De Villiers e quella di Nasser Al Attiyah.
"El Matador" ora conduce la classifica assoluta con 1h11'29” su Nasser Al Attiyah ma la gara, come ripetono tutti, è ancora lunga e in questo momento tutta la pressione di un team, la Peugeot, che oggi non è neanche qui essendo una tappa marathon si fa pesante come un macigno.
Quando infatti scende dalla sua Peugeot, nel parco riservato a fine tappa, Carlos Sainz è già al telefono con il quartier generale e la chiamata dura quasi 15 minuti. Lui non risponde molto, ascolta.
“Eravamo tre fino a pochi giorni fa, poi due ieri e oggi sono da solo, non è certo facile. Però dobbiamo andare avanti vivendo giorno dopo giorno perchè non possiamo certo rallentare, non sarebbe la strategia giusta, si rischierebbe di perdere troppo tempo”.
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