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Dakar: i motociclisti criticano le nuove regole sulle gomme

Gli organizzatori della Dakar hanno limitato a 6 gli pneumatici posteriori per le moto da utilizzare durante i 12 giorni di gara, ma i piloti non hanno accolto con favore questa novità.

Matthias Walkner, Red Bull KTM Factory Racing

KTM

A seguito della morte di Paulo Goncalves ed Edwin Straver gli organizzatori dell’Amaury Sport Organisation hanno apportato alcune modifiche per migliorare la sicurezza dell’evento che scatterà a gennaio.

Il cambiamento più controverso è quello relativo all’obbligo di limitare i piloti all’utilizzo di soli sei pneumatici posteriori per i 12 giorni del rally nel tentativo di incoraggiarli a rallentare.

Il pilota della KTM, e campione del 2018, Matthias Walkner ritiene che il cambiamento non avrà l'effetto desiderato e paradossalmente servirà ad aumentare i rischi che i piloti dovranno correre.

“È un buon approccio per dimostrare che vogliono cambiare le cose, ma non c'è stata molta riflessione” ha dichiarato Walkner a Motorsport.com.

“Se ci dicono che questa scelta è stata presa per riportare in auge la parte avventurosa e rendere la Dakar più emozionante allora è un buon approccio, ma se la giustificazione è la sicurezza allora è una assurdità”.

“Questa decisione non ci farà andare più piano, al massimo si abbasserà la media di 3 Km/h”.

“Andiamo sempre al limite e più la gomma è usurata più sarà difficile controllare la moto. La cosa positiva è che qui c'è molta sabbia e lo pneumatico non sarà eccessivamente sotto stress, ma queste decisioni non dovrebbero essere presenza senza consultarci”.

Il campione in carica della Honda, Ricky Brabec, ha aggiunto: “Non sono d'accordo con le nuove regole, penso che siano più pericolose e peggiori di prima. Se abbiamo sei pneumatici posteriori per 12 giorni di gara saremo costretti a proseguire con gomme danneggiate senza la possibilità di rallentare”.

“Per questo motivo credo che questa scelta sia insensata, ancora di più in Arabia Saudita. Lo scorso anno abbiamo corso qui ed abbiamo visto quanto siamo andati veloci nel deserto. Non credo che rallenteremo in gara”.

Walkner ha criticato anche un'altra modifica delle regole per i motociclisti. Questi non potranno più effettuare piccole riparazioni alle loro moto durante i 15 minuti di rifornimento e dovranno invece aspettare fino alla fine.

“Questa è un'altra sciocchezza come quella degli pneumatici” ha detto l'austriaco. “Tutti dovrebbero poter usare quei 15 minuti come vogliono”.

“È pericoloso che non si possa fare nulla. Adesso si può solo riparare qualcosa velocemente perché ogni secondo conta e si cerca di non perderne troppi”.

Tuttavia, una novità che ha avuto una accoglienza positiva è stata quella di consentire ai piloti l'accesso al roadbook solo per la tappa del giorno 20 minuti prima della partenza per tutte le tappe.

Questa novità è stata sperimentata nei sei giorni dell'evento di quest'anno, e gli stessi roadbook sono stati resi più dettagliati per compensare il fatto che gli equipaggi non possono più aggiungere i propri appunti la sera prima di una tappa come, invece, era consuetudine fare in precedenza.

“La consegna del roadbook al mattino può pareggiare le cose ed è una novità che mi piace” ha detto il Kevin Benavides a Motorsport.com. “La considero positiva e ci farà andare un po' più piano”.

Benavides ha anche sottolineato come l'uso ormai obbligatorio di un airbag per proteggere da lesioni in caso di incidente sarà “importante per la sicurezza del pilota”, ma secondo Walkner questo potrebbe rendere i piloti più inclini a soffrire di disidratazione.

“L'airbag è una buona cosa, ma non sono sicuro che offra solo vantaggi. Spero che non avremo problemi di disidratazione, perché con questo gilet di plastica si suda molto per quattro o cinque ore nel deserto”.

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