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Dakar: i gemelli De Lorenzo entrano nella top 50 tra le auto

Grazie ad un'ottima seconda tappa, hanno dato una bella scalata alla classifica con la loro Toyota. Positiva anche la giornata della Pandakar, 63esima. Poco più avanti c'è Tassi, con il "contesissimo" Catarsi alla navigazione.

Aldo e Dario De Lorenzo

Foto di: Paolo Rugiero

Aldo e Dario De Lorenzo con la loro Toyota Land Cruiser
La Toyota Land Cruiser di Aldo e Dario De Lorenzo
PanDAKAR
PanDAKAR
PanDAKAR

La Pandakar è arrivata al bivacco ancora con il chiaro ieri nella tappa che portava la carovana della Dakar 2017 a San Miguel de Tucuman. Incredibilmente tutti i problemi raccontati dagli altri piloti auto non si sono presentati all'equipaggio della Panda, che anzi ha disputato una buona speciale, in quasi tutta tranquillità a parte qualche piccolo pasticcio meccanico ed elettronico, 63esimi in classifica di tappa:

"Quanto caldo – esordisce il pilota Giulio Verzeletti – speriamo finisca presto. Per quanto riguarda invece la nostra speciale non è andata male. Niente di particolare, qualche problemino alla macchina e siamo stati attenti alle buche, ma per il resto ce la siamo cavata egregiamente. Scaldava il giusto, nessun problema di fango con il radiatore o con le temperature, quindi direi davvero tutto bene".

E oggi si comincia a salire in quota: "Al momento la cosa non ci preoccupa. Non dovremmo perdere troppa potenza rispetto a queste prime speciali. Certo faremo molta attenzione, cercando soprattutto di non strafare perchè siamo solo all'inizio. Teniamo tutto sotto controllo".

Benissimo anche la seconda tappa per i gemelli De Lorenzo, Aldo e Dario su Toyota, che ieri hanno chiuso addirittura in 47esima posizione e i primi a sorprendersi sono proprio loro. Lo raccontano al bivacco con il loro modo colorito di spiegare le cose.

"Questa mattina – spiega Dario, che in macchina è il pilota – siamo partiti dicendoci che non volevamo strafare. Avevamo deciso di non superare nessuno e così abbiamo fatto. Dopo dieci minuti dal via non ci aveva ancora superato nessuno e allora abbiamo pensato, meglio così. Dopo un'ora, di nuovo, non ci aveva superato nessuno. Buon segno. Poi improvvisamente nelle buche piene di acqua abbiamo cominciato a trovare altre vetture ferme. Avevano problemi perchè avevano bevuto acqua, oppure il radiatore era rimasto ostruito dal fango. Noi invece tutto bene. Ne abbiamo contate 25 ferme e noi le abbiamo passate tutte".

Anche il loro radiatore però era pieno di fango, e allora "ci siamo fermati da un gruppo di persone che stavano guardando la speciale e abbiamo chiesto, chi di voi ha un pozzo a casa sua? Un signore ha risposto 'Io!' e così siamo andati a casa sua e con i secchi abbiamo praticamente prosciugato il pozzo". Ridono come matti i due gemelli pensando ai 15 secchi d'acqua che sono serviti a ripulire il loro radiatore dal fango, ma anche dalle cavallette che ieri hanno insidiato tutta la speciale. "Siamo ripartiti ringraziandoli tantissimo e siamo arrivati al bivacco, freschi e tranquilli. Solo una volta scesi dalla nostra Toyota ci hanno detto che eravamo 47esimi di tappa".

Più dura la giornata invece di Gianluca Tassi, l'unico pilota italiano paraplegico ad aver mai affrontato la Dakar fino ad oggi, che ha sofferto, insieme al suo equipaggio un caldo infernale all'interno della sua Ford Raptor dell'R Team. Lo racconta stamattina a colazione il suo copilota, Massimiliano Catarsi.

"Diciamo che queste due prime tappe sono state un rodaggio un po' intenso. Ieri è stata una tappa (la seconda della Dakar 2017) dura, abbiamo sofferto molto il caldo sia la macchina sia noi, ma soprattutto il nostro pilota, Gianluca Tassi. Ci siamo fermati durante la speciale nei villaggi che incontravamo un po' per pulire il radiatore, un po' per rifiatarci anche noi. Sinceramente abbiamo fatto un settaggio anche su noi stessi. Eravamo davvero disidratati e abbiamo rischiato di fermarci lì. Gianluca fa molta più fatica rispetto a noi e ha preferito andare a dormire in albergo stanotte invece che restare al bivacco per le sue cure che deve fare periodicamente. Si è ripreso bene, l'ho appena visto e mi ha detto che si sente bene. Meglio così perchè oggi è davvero una tappa molto dura e speriamo di arrivare in fondo".

E non nega Massimiliano che il caldo in questi giorni è stato il nemico numero uno: "Non vediamo l'ora di arrivare in Bolivia, davvero. Questo caldo ci ha troncato in due. Lo abbiamo forse sottovalutato perchè non ce lo aspettavamo, soprattutto questa umidità che ci uccide, ci distrugge".

Poi scoppia a ridere il navigatore di Tassi raccontando che ieri il sistema di pubblicazione classifiche del sito ufficiale della Dakar era impazzito e lo ha messo in macchina con tutti i top driver. Alla pubblicazione della prima classifica Massimiliano Catarsi figurava come co-driver di Loeb, e poi anche di Al-Attiyah e da casa tutti gli amici gli spedivano le foto dello schermo con queste informazioni. "Ora aspetto solo che qualche team ufficiale mi chiami" ride il toscano.

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