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Dakar: ecco perché oggi si sono persi quasi tutti i big delle moto

I piloti hanno dovuto fare i conti con un road book "cattivo", che indicava delle piste tracciate dentro e fuori da un rio, ma senza troppi riferimenti. E i primi ad arrivare nella seconda PS lo hanno pagato a caro prezzo...

Road book

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Elisabetta Caracciolo

Ci si può ancora perdere alla Dakar? Certo che sì, alla faccia di chi polemizza e dice che adesso con la strumentazione – GPS, Iritrack, ed altro – non è più possibile. Invece si può, basta fare un road book "cattivo" ed ecco che in un solo momento una bella manciata di piloti si perdono. Marc Coma già lo scorso anno con i suoi WPT ciechi aveva cominciato a fare selezione. Oggi, nella decima tappa, ne ha fatta ancora di più.

Ecco spiegato come. Nella seconda frazione della speciale i piloti avevano – come anticipato al briefing di ieri sera – una serie di piste parallele tracciate dentro e fuori da un rio (letti di fiumi in parte in secca in parte con acqua fatti di brecciolino e sassi, e ovviamente di sabbia), senza riferimenti.

Subito dopo la partenza della seconda PS oggi i piloti moto si sono trovati davanti alle tre prime note del road book che dicevano di entrare nel rio e restarci per circa 3 chilometri seguendo un certo Cap, cioè i gradi della bussola come direzione. Poi la quarta tappa rendeva le cose parecchio più complicate: 18 chilometri nel parziale di fuoripista con due CAP da cambiare e seguire e un WPC da prendere.

 

Road Book
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Photo by: Elisabetta Caracciolo

Che cosa significa? Semplice, che se un pilota sbaglia il primo riferimento lo avrà dopo soli 18 chilometri e non prima, il che significa un bel po' di tempo perso. La nota subito dopo era addirittura peggiore, perchè il chilometraggio parziale era di 21 chilometri, con ancora un CAP e un riferimento che diceva di uscire dal rio dopo 230 metri.

Difficile capire dove e come passare, specie quando sei il primo ad arrivare sul posto e non hai nessuna traccia ad aiutarti. I primi si sono sbagliati tutti e di conseguenza hanno creato una serie di false piste che hanno indotto in errore anche tutti gli altri che erano più indietro.

Ecco spiegato perchè si è perso Antoine Meo (KTM), in testa per gran parte della giornata insieme a Kevin Benavides (Honda). Ma non è tutto qui. Solo stasera si saprà se i piloti che sono arrivati per primi al traguardo e che hanno trovato il punto giusto dove passare hanno preso anche il famoso WPC indicato sul road book oppure no.

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