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Dakar, De Rooy: "Oggi cauti, ma da domani potremo fare la differenza"

Gerard De Rooy, al volante del Powerstar Iveco del team Petronas De Rooy, si trova in quarta posizione dopo un avvio cauto. Da domani in poi cercherà di fare la differenza su tappe a lui più congeniali.

Gerard De Rooy, Team De Rooy

Foto di: Team de Rooy

PETRONAS

La vittoria nell'edizione 2016, fanno del PETRONAS Team De Rooy Iveco il favorito per la vittoria finale. Gerard De Rooy e il Powerstar vanno a caccia del back to back.

#500 Team De Rooy, IVECO: Gerard De Rooy, Moises Torrallardona, Darek Rodewald
Gerard De Rooy, Team De Rooy
#500 Team De Rooy Iveco: Gerard de Rooy, Moises Torrallardona, Darek Rodewald
#507 Team De Rooy, IVECO: Ton Van Genugten, Anton Van Limpt, Bernard Der Kinderen and Gerard De Rooy
Gerard De Rooy, Team De Rooy
#500 Team De Rooy, IVECO: Gerard De Rooy, Moises Torrallardona, Darek Rodewald
Gerard de Rooy, Team De Rooy
#500 Team De Rooy, IVECO: Gerard De Rooy, Moises Torrallardona, Darek Rodewald

Gerard De Rooy, titolare del team Petronas De Rooy, è cautamente ottimista all'arrivo della seconda tappa di questa Dakar 2017, nonostante ieri sia arrivato al traguardo con il camion in fiamme nel posteriore.

Niente paura, i tre sono scesi dopo aver tagliato il traguardo e hanno spento il tutto, ma la cosa ha suscitato scalpore ed eccitazione nel pubblico.
“Niente di grave – minimizzava ieri l'olandese dell'Iveco – c'era un po' di erba secca in mezzo ai freni e quando questi sono tanto caldi è facile che ci scappi una scintilla e il tutto prenda fuoco. E' successo a 500 metri dal traguardo il che mi fa dire senza ombra di dubbio che siamo stati davvero fortunati! Bastava accadesse qualche chilometro prima e addio Dakar. Devi essere fortunato – scherza De Rooy – sennò la Dakar non la vinci”.

Con il Powerstar Iveco del suo team Petronas De Rooy ieri era riuscito a contenere i distacchi in una speciale che poteva rivelarsi per i camion più complicata del previsto proprio per la sua brevità: il più veloce ieri era stato il Tatra di Martin Kolomy mentre in seconda posizione aveva chiuso il compagno di squadra olandese di De Rooy, Van Genugten a soli 13” dal Tatra.

Gerard De Rooy si era ritrovato quinto con un distacco infinitesimale, 11” da Ales Loprais, quarto, quest'anno in gara con il Tatra Buggyra. Non gli era andata giù la cosa, ma i primi sette al traguardo della prima speciale, di soli 39 chilometri, erano tutti racchiusi in un minuto. Ovvio che questo oggi sia pesato, e non poco sulle partenze che per i primi cinque camion avvengono per fortuna a tre minuti uno dall'altro.

“Direi che è stata una buona speciale – esordisce Gerard proprio all'uscita della speciale, a circa 100 km dal bivacco di San Miguel de Tucuman – anche se ci siamo ritrovati quasi subito dopo il via nella polvere di Loprais e non era facile in quel punto superare. Soprattutto non riuscivamo ad avvicinarci abbastanza, neanche per provarci. Quando lo abbiamo fatto ci siamo ritrovati di fronte un albero e lo abbiamo preso, per fortuna di striscio, e allora ci siamo detti, basta, inutile prendere questi rischi".

"Tra l'altro questo tipo di speciali così veloci non mi piacciono, non mi sono mai piaciute. E poi non è sicuramente qui che fai le differenze a livello di tempi”.

Infatti De Rooy a fine giornata è nuovamente quinto a 3'03” dal primo.

Più lunga per i mezzi pesanti di nove chilometri rispetto alle auto e alle moto, la speciale ha assistito oggi al successo dell'olandese Van Den Brink che regala la prima vittoria quest'anno alla Dakar alla Renault. Alle spalle di De Rooy per soli due secondi Federico Villagra, uno degli eroi locali qui in Argentina e l'olandese è quarto in classifica generale con solo 3'20” di ritardo dal primo e 9” da Kolomy su Tatra. “Tutto sommato vista la polvere di oggi non siamo andati male e finalmente è cominciata la gara, ora possiamo tutti concentrarci di più e cominciare a fare sul serio”.

De Rooy non è stato il più veloce del suo team in questi due giorni, ma questo non sembra pesargli:
“Non sono stato il più veloce, è vero, ma che importa? Ci sono tante cose a cui bisogna fare attenzione, per esempio le gomme, o il calore intenso, come abbiamo visto ieri. Penso di aver fatto un buon lavoro oggi con il mio equipaggio”.

E ora aspetta le prossime speciali Gerard, specie quelle in quota: “So che lì possiamo fare la differenza e quindi mi sto preparando”.

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