Dakar, Cinotto: "Scossi dalla morte delle spettatore"
L'italiano è passato sul luogo dell'incidente subito dopo che era avvenuto. Per il resto è soddisfatto
Michele Cinotto e Maurizio Dominella occupano attualmente il 50esimo posto assoluto nella classifica auto e sono più che soddisfatti della loro prestazione in questa prima settimana di Dakar 2016. "Ci stiamo divertendo molto e la prima settimana di questa Dakar 2016 è stata davvero buona".
Michele Cinotto al bivacco di Salta sta rimettendo in ordine le sue cose mentre i meccanici del team Xtreme + stanno smontando, revisionando e rimontando ogni minimo pezzo della Razor Polaris con cui gli italiani stanno correndo. "La nostra aspettativa è stata più o meno rispettata, pensavamo di essere dove siamo e la macchina non ha avuto alcun problema fino ad ora. Devo dire che noi stiamo molto attenti e non la stanchiamo troppo. Non la trattiamo male e cerchiamo di salvaguardata in tutti i modi: niente urti, grande attenzione alla meccanica, di certo andiamo via tranquilli. Nei pezzi di montagna ci divertiamo e ra salite e discese riusciamo a fare la differenza con gli altri mezzi più potenti. Diciamo che ci stiamo togliendo delle soddisfazioni e la macchina è molto facile da guidare, fantastica".
E per la loro gioia ora il percorso cambia: "Aspettiamo da giorni le dune e da dopodomani dovrebbero arrivare, a Fiambalà, e questo ci farà divertire ancora di più". Negli ultimi giorni l'unico problemino è stato creato dai guadi: "Ieri c'era parecchia acqua sul percorso ma noi siamo passati bene, certo poi ci inzuppiamo in maniera incredibile".
Ieri i due italiani sono arrivati sul luogo dell'incidente mortale in Bolivia pochi minuti dopo che era accaduto: "Siamo rimasti molto scossi. Si vedeva questa persona per terra e dal lenzuolo sbucava un piede. Ne sono rimasto impressionato e per i cinquanta chilometri dopo sono andato pianissimo. Non sapevo cosa fare, mi chiedevo se avrebbero fermato la gara e mi sono reso conto che anche gli altri equipaggi che incontravamo provavano la stessa emozione. La testa non era più sulla gara e una gran tristezza ci lacerava. Si andava avanti, guidando, ma come al rallentatore, storditi".
Però la folla boliviana ha anche lasciato dei bei ricordi nel cuore di Michele Cinotto: "Assolutamente sì, ne sono rimasto ammaliato, a tratti commosso. Sono persone semplici che sono accorse a formare due ali di folla in mezzo alle quali noi siamo passati. Non lo dimenticherò mai, è stata bellissimo".
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