Dakar, Cerutti 20° con il sorriso: "Ogni anno il livello è più duro"
Il pilota lombardo ha centrato il massimo possibile con la sua Husqvarna, anche perché puntare a qualcosa di più avrebbe significato correre rischi di cui pentirsi.
Foto di: Elisabetta Caracciolo
Dakar 2018: Moto
I protagonisti delle due ruote in lotta per la conquista della Dakar 2018
Ventesimo assoluto al termine della sua terza Dakar. O seconda e mezza in realtà perchè lo scorso anno era stato costretto al ritiro con una brutta ferita alla mano e non era riuscito a concludere.
Questa volta raggiunge il traguardo di Cordoba, con la sua Husqvarna, al termine di una delle edizioni più difficili degli ultimi dieci anni.
Jacopo Cerutti è contento, ma per tutto il rally avrebbe voluto qualche cosa di più e ha chiesto tanto anche a sè stesso, mai soddisfatto della sua prestazione.
“Una giornata difficile anche quest'ultima, a parte la polvere in speciale anche il diluvio, per fortuna non in speciale, ma in trasferimento comunque, fino a venti chilometri da qui - Racconta al traguardo il pilota lombardo – Ora sono contento, più di così era veramente difficile riuscire a salire in classifica".
"Anche rischiando avrei potuto guadagnare forse due o tre posizioni in classifica, non molto di più. Il ritmo che i primi hanno imposto fin da subito alla gara è stato davvero alto. Ogni anno si sale di livello, come al solito, e quindi...”
Ma la soddisfazione di averla finita traspare dal suo sorriso: “Una gara durissima, sempre, tutti i giorni ed è ancora più bello averla finita, davvero una grande soddisfazione”.
E non appare neanche stanco l'italiano, anzi il migliore degli italiani al traguardo: “Sono stanco, sì certo, ma non troppo. Fortunatamente in questi ultimi giorni siamo riusciti a dormire e quindi ho recuperato un po'. Fisicamente sono molto stanco ma non ho quel sonno che ti richiede di farti venti ore di dormita, a letto”.
Però ride mentre lo dice perchè poi sarà tutto da vedere.
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