Dakar, Castera fa il punto: "Abbiamo diverse cose da migliorare"
David Castera, direttore della Dakar, analizza il suo debutto a capo della manifestazione e sottolinea i punti chiave da migliorare dopo la prima edizione in Arabia Saudita.
Foto di: A.S.O.
L'autocritica e la Dakar molte volte non sono andate di pari passo, ma David Castera, nuovo direttore dell'evento, riconosce dopo la sua prima edizione che ci sono delle cose da migliorare.
I piloti non sono stati contenti della seconda settimana in Arabia Saudita, nella quale le velocità medie sono salite alle stelle e la navigazione ha avuto un ruolo secondario.
Il manager francese riconosce di avere delle modifiche da apportare, ma afferma di essere contento di come è andata la prima avventura in Medio Oriente.
"Penso che sia stato positivo a livello globale. Le persone sono molto felici di questa Dakar, del deserto, dei paesaggi. Questo è quello che ho intenzione di tenere nella mia testa: l'opinione dei concorrenti e non solo la mia. So che dobbiamo migliorare, l'abbiamo capito in fretta e dobbiamo sempre cercare di avere una visione di quello che non funziona e puoi evolvere. Penso che a livello sportivo, il roadbook sia stato buono, quindi dobbiamo continuare in quella direzione. Ci sono delle cose da migliorare sul percorso, specialmente nella seconda settimana, perché forse stavamo andando troppo forte per questo deserto" ha detto ad un piccolo gruppo di media, compreso Motorsport.com.
"Dobbiamo adeguarlo, ma a livello globale sono contento. Soprattutto per il problema della logistica, ma abbiamo dovuto organizzare tutto in 10 mesi e non è stato facile. E' stato un processo molto intenso. All'inizio avevamo paura, perché qui lavorano in modo diverso da noi. La nozione del tempo non è esattamente la stessa. Non è una critica, ma è un dato di fatto che quando in Europa vogliamo qualcosa per domani, deve essere per domani. Ma alla fine ha funzionato".
Quando Motorsport.com gli ha domandata se si aspettasse delle velocità così elevate nella seconda settimana, Castera ha dichiarato: "L'abbiamo capito un po' tardi. Una volta pianificate le città, sarebbe stato difficile cambiare tutto. Sapevo che c'era qualcosa che non mi sarebbe piaciuto nella seconda settimana. Dobbiamo lavorarci se vogliamo tornare negli stessi posti oppure cambiare location".
Senza dubbio, la nota più negativa dell'intera manifestazione è stata la morte di Paulo Goncalves, avvenuta in seguito ad un incidente nella settima tappa, in uno dei tanto discussi tratti ad alta velocità. Castera, che era direttore sportivo sotto la direzione di Etienne Lavigne, prima dell'arrivo di Marc Coma nel 2016, ha già vissuto situazioni simili, ma ha chiarito che non è mai semplice affrontarle.
"E' molto difficile. L'ho vissuto quando lavoravo accanto ad Etienne ed è vero che alcuni anni abbiamo avuto problemi del genere. Siamo qui per l'esatto opposto, per dare piacere alle persone, che si devono divertire. Questo tipo di incidente non è quello che vogliamo, ma sappiamo che può succedere ed è complicato. Pensi sempre che sia colpa tua e non è facile togliersi quel pensiero. Tutti lo conoscevano e gli hanno tributato un omaggio al bivacco, perché era una figura importante di questo sport. E' un vero peccato" ha risposto il francese.
Castera ha sottolineato le tre cose principali da migliorare sulla sua lista per il 2021 ed ha anche assicurato a Motorsport.com che ci saranno nuovi cambiamenti.
"Lavoreremo sul percorso per avere più equilibrio, perché nella seconda settimana mancava qualcosa. Possiamo lavorare anche su una versione digitale del roadbook, ma la cosa più importante è mantenere il livello della gara".
Fernando Alonso è stato, senza dubbio, il protagonista della manifestazione e una delle grandi sorprese grazie alla sua eccezionale prestazione al debutto. Castera aveva già avvisato che avrebbe potuto vincere una tappa nella seconda settimana e, effettivamente, nell'ottava tappa ha mancato l'obiettivo per soli quattro minuti.
"Sì, penso che abbia fatto una Dakar in linea con le aspettative. Ha fatto due errori, rompendo una sospensione e capottando su una duna, ma è del tutto normale ed ha dimostrato di essere veloce. Ho detto che avrebbe potuto vincere una tappa. Non l'ha fatto, ma è arrivato secondo. E' un ragazzo intelligente, che impara in fretta, quindi saremo felici di averlo di nuovo con noi".
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