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Dakar | Camion: è Sotnikov il re dell'armata Kamaz

Il vincitore della passata edizione della Dakar dei camion ha ripetuto l'impresa quest'anno con il nuovo K5: Dmitry si è aggiudicato anche l'ultima tappa che ha portato a Jeddah, collezionando la 16esima affermazione nel raid. Nikolaev ha chiuso a meno di dieci minuti, precedendo Shibalov e Karginov in un dominio Kamaz incontrastato. Il "primo degli altri" è Van Kasteren con l'Iveco del team Petronas De Rooy ma è a tre ore!

#500 Kamaz - Master: Dmitry Sotnikov, Ruslan Akhmadeev, Ilgiz Akhmetzianov

Foto di: Red Bull Content Pool

Dmitry Sotnikov, 36enne di Naberezhnye Chelny, la città del Tatarstan che è sede della Kamaz è l’espressione più alta di cosa significhi “costruire” un pilota che si integra in un progetto. Dmitry l’anno scorso ha vinto la sua prima Dakar nei camion avendo ragione dei fortissimi compagni di squadra: Karginov, Shibalov e Mardeev. 

Nel 2021 aveva dovuto dimostrare di essere veloce, vincendo la concorrenza con cinque vittorie di tappa, dopo i secondi posti del 2019 e 2017, mentre in questa 44esima edizione del raid ha avuto un atteggiamento completamente diverso. Dmitry si è assicurato la testa della classifica assoluta nella prima tappa, dopo aver ceduto il prologo ad Eduard Nikolaev, e non ha mai ceduto il bastone del comando, tenendo lo “zar” a una distanza di sicurezza minima in quello che è stato un dominio incontrastato dei camion Kamaz.

Sotnikov è stato ripagato dell’aver sviluppato il K5, un mezzo completamente nuovo con caratteristiche pensate per la Dakar: cabina molto più piccola, con una resistenza aerodinamica sensibilmente ridotta che permette di arrivare alla velocità massima più in fretta rispetto ai vecchi ma irriducibili 43509 e un passo più raccolto ideale per sormontare le dune più difficili. Dmitry ha curato il mezzo nuovo e ha vinto il Silk Way Rally nel quale ha avuto l’opportunità di apprezzarne e conoscerne le caratteristiche a fondo, mentre Nikolaev il camion evoluto lo ha scoperto durante la Dakar.

Dmitry nell’ultima tappa verso Jeddah ha collezionato la quinta vittoria parziale (che è anche la 16esima alla Dakar) che lo ha portato al trionfo finale: “Questa nuova generazione di camion K5 ci ha permesso di fare un enorme balzo in avanti – ha spiegato Sotnikov - . La chiave del successo a mio parere sta nel tempo speso a preparare il camion a casa. La battaglia non si vince solo sulla pista, ma anche in preparazione del rally e al bivacco”.

E questa è la giusta fotografia di un trionfo Kamaz che non è mai stato così evidente: l’armata russa si è aggiudicata tutte le tappe dal prologo, lasciando agli avversari nemmeno le briciole perché uno a uno sono stati letteralmente sgominati dal poker guidato da Vladimir Chagin. L’esperto e mitico stratega ha saputo muovere le sue pedine in modo magistrale, riportando Andrey Karginov al quarto posto sebbene fosse sprofondato nel gruppo dopo una tappa di sofferenze.

Sotnikov ha lasciato il più esperto Nikolaev a una decina di minuti, con Anton Shibalov terzo con il 43509 davanti a Karginov. E poco importa che Martin Macik alla bandiera a scacchi di Jeddah abbia concluso solo a 32 secondi dal vincitore con l’Iveco Powerstar: il ceco della Big Shock Racing ha tentato il tutto e per tutto per dare un senso alla sua Dakar, ma non è riuscito ad agguantare nemmeno il “gol della bandiera” nell’ultima speciale.

Anche Ales Loprais ha cercato di estrarre tutta la potenza dal suo Praga: era secondo fino al penultimo way-point, ma poi ha ceduto di schianto lasciando sulla strada oltre sette minuti. Contro i Kamaz non c’è niente da fare: gli avversari dovranno riprogrammare le loro partecipazioni, mettendo mano ai mezzi, perché i russi hanno sensibilmente alzato l’asticella della competitività, rendendo superato anche il Powerstar che ha sempre rivaleggiato con i bisogni russi.

A Janus Van Kasteren resta la soddisfazione di essere il “primo degli altri” con il Powerstar del team Petronas De Rooy: l’olandese è buon quinto, ma con un distacco di oltre tre ore che la dice lunga sul fatto che non ci sia stata partita. L’Iveco ha piazzato sei camion dietro al poker Kamaz nella Top 10: la Casa italiana ha evidenziato di avere il passo, ma non la prestazione. Questa Dakar è nel segno dei russi come non mai e chiunque abbia l’intenzione di sfidarli in futuro dovrà rimboccarsi le maniche!

Classifica finale generale

Pos.

Pilota/Meccanico/Navigatore

Camion

Tempo/distacco

1.

Sotnikov-Akhmadeev-Akhmetzianov

Kamaz K5 435091

+41.47’32”

2.

Nikolaev-Iakovlev-Rybakov

Kamaz K5 435091

+09’58”

3.

Shibalov-Nikitin-Tatarinov

Kamaz 43509

+1’11’11”

4.

Karginov-Mokeev-Malkov

Kamaz 43509

+1’49”55"

5.

Van Kasteren-Snijders-Rodewald

Iveco Powerstar

+3.08’30”

6.

Ma Van den Brink-Willemsen-Der Kinderen

Iveco Powerstar

+3.41’32”

7.

Macik-Tomasek-Svanda

Iveco Powerstar

+4.44’11”

8.

Verstaijnen-Van Dal-Smits

Iveco Powerstar

+4.44’34”

9.

R. De Groot-Hulsebosch-Laan

Iveco Magirus 4X4

+6.29’27"

10.

Mi. Van den Brink-Mouw-Donkelaar

Iveco Trakker

+8.10’34"

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