Dakar, Benavides: "La navigazione sarà la chiave nei primi giorni"
Il pilota della Honda è convinto che le prime tappe possano già lasciare un segno importante sulla gara, perché saranno dure dal punto di vista fisico (c'è molta sabbia) ed appunto della navigazione.
Foto di: Honda Racing
Lo squadrone Honda arriva alle verifiche puntualissimo alle 8,15, alla Base di Las Palmas a Lima ed è la prima squadra ufficiale moto a sottoporsi alle operazioni preliminari. I piloti ci sono tutti (anche se pare esserci un allarme legato al possibile e clamoroso forfait di Paulo Goncalves), attorniati da meccanici e staff tecnico, compreso quel Fabio Mossini, endurista italiano, da quattro anni di stanza in Cile, che dopo la prima esperienza 2017 è ritornato per aiutare il team.
Kevin Benavides, sulla carta uno dei grandi favoriti di questa 40esima edizione, è in fila al controllo delle licenze e si sottopone con un sorriso alle domande di Motorsport.com. "Sono davvero contento di esser qui, gli ultimi giorni sono sempre i più lunghi e oggi invece già con le verifiche cominciamo a muoverci, a fare qualche cosa. Sto bene, e sono molto motivato".
In ottima forma fisica, dopo aver dovuto rinunciare all'ultimo momento alla Dakar nel 2017, il pilota argentino che compirà 29 anni il 9 gennaio, ha voglia di partire soprattutto alla luce di una ottima stagione culminata nella sua prima vittoria di una gara del Mondiale FIM Cross Country Rally.
"Sono contento per questa nuova edizione della Dakar, sono in ottima condizione fisica e mi sento davvero al cento per cento. E questo sarà molto importante per tutti perchè la partenza subito sulla sabbia del Perù, in mezzo alle dune, ci metterà immediatamente in difficoltà, sarà stancante e pesante per il fisico, ecco perchè è così importante arrivare qui alla partenza in forma, e allenati".
Già, questa partenza che spaventa, e in parte incuriosisce, più di qualcuno: "Credo che un ruolo molto importante nelle tappe dei primi giorni lo giocherà la navigazione, ancora di più della sabbia - e spiega il suo punto di vista un po' discordante da quello della maggior parte degli altri piloti - Sì, sono convinto che la parte difficile di queste prime tappe e del percorso in generale sarà proprio la navigazione e anche fisicamente questa sarà una Dakar pesante e complicata. La sabbia richiede un lavoro maggiore a livello fisico sicuramente più di una pista scorrevole o sinuosa che sia. L'inizio di questa Dakar sarà interessante" sorride il pilota di Salta.
Di strategia al momento non si parla : "Viviamo alla giornata, giorno dopo giorno, cercando di fare tutto bene, di non sbagliare e di conservare la moto. E' fondamentale arrivare alle due tappe marathon bene, sia a livello di posizione che di moto, e poi da quel momento vivremo davvero un giorno alla volta".
Non parla di posizioni di classifica, non ci vuole ancora pensare: "Il mio obiettivo è solo andare più avanti possibile, non voglio dire quanto avanti, semplicemente avanti".
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