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Intervista

Dakar 2022 | Sven Quandt: "Il regolamento? E' ancora in divenire"

Il tedesco dirige l'avventura di Audi Sport in Arabia Saudita: è alla sua 30esima presenza alla Dakar, ma la vive come fosse la prima. Ha sposato la sfida del marchio dei quattro anelli con la prima vettura elettrica in un raid ed è consapevole di quanto sia difficile questa avventura. Anche perché le regole non sono definite e si devono discutere sempre: "Avevamo dei vantaggi e un po' alla volta ce li hanno tolti quasi tutti".

#202 Team Audi Sport Audi: Carlos Sainz, Lucas Cruz

#202 Team Audi Sport Audi: Carlos Sainz, Lucas Cruz

A.S.O.

Dakar 2022 | Audi

Esordio per la nuova Audi alla Dakar 2022: seguite tutti gli aggiornamenti su Motorsport.com

La telefonata di Oliver Hofmann è arrivata un anno e mezzo fa, prima ancora della Dakar 2021. Sven Quandt ha avuto una sola settimana di tempo per decidere. É iniziata così l’avventura che vede Audi debuttare alla Dakar con il primo mezzo elettrico della storia.

Pilota, team manager e fondatore del team X-Raid, Sven, figlio di Herbert Quandt, che nel 1959 divenne azionista di riferimento di BMW, è una certezza nei Rally Raid per la sua esperienza, diplomazia e potere politico, tanto da rappresentare gli interessi di team e piloti nei confronti degli organizzatori e della FIA, la Federazione Internazionale dell’Automobile.

Sven Quandt, Team Audi Sport

Sven Quandt, Team Audi Sport

Photo by: Audi Communications Motorsport

Alla sua 30esima Dakar, il tedesco Sven Quandt per la prima volta è capo di questa ambiziosa joint venture con la Casa dei quattro anelli.

Come è nata questa avventura?
"Circa un anno e mezzo fa ho ricevuto la chiamata dell’allora amministratore delegato di Audi Sport Oliver Hofmann. Ci incontrammo e mi spiegarono di questo ambizioso progetto. Pionieristico e all’avanguardia allo stesso tempo. Audi Sport aveva tutti gli ingredienti necessari: il motore elettrico della Formula E, il motore del DTM come generatore e la tecnologia. Ho avuto una settimana di pensarci ed ho accettato".

Cosa l’ha affascinato?
"La novità. La sfida. Audi aveva un’idea, mentre noi avevamo i dati, l’esperienza. Dopo un primo calcolo inziale, abbiamo avuto dalle sei alle otto settimane per fare uno studio approfondito. Il progetto vero e proprio è poi iniziato in agosto – settembre 2021.

La Dakar è una corsa dove si può accumulare l’esperienza solo sul posto. Come si è sviluppata la collaborazione?
"L’accordo inziale era che Audi avrebbe fornito tutto il powertrain e noi il telaio, ma man mano che il progetto prendeva forma, si è sviluppata una joint venture. Abbiamo unito le forze, e l’esperienza. Audi si occupava dei calcoli, ma tante idee sono venute da noi, compreso il set up delle sospensioni".

Quanto è grande il team Audi sulla Dakar?
"Siamo in 80. Con quattro motori (tre motori della Formula E più quello del DTM) solo il numero dei motoristi triplica. In ogni area abbiamo diversi ingegneri".

Quale la sfida più grande?
"Combattere con il software che rimane la grande incognita perché in qualsiasi momento potrebbe succedere qualcosa che non possiamo controllare. Potrebbe accadere il secondo o il terzo giorno. Non sappiamo. Come capita con l’aggiornamento del telefono. Lo abbiamo visto nei test: i primi due sono andati bene mentre nel terzo è successo qualcosa che non potevamo prevedere. Nonostante la gioventù del progetto, abbiamo comunque raggiunto un livello soddisfacente e siamo ottimisti".

Quanto ai piloti, avete due campionissimi...
"Siamo contentissimi di Stephane (Peterhansel) e Carlos (Sainz). Non poteva esserci scelta migliore".

Quale sarebbe un risultato interessante per voi?
"Dobbiamo essere realisti. La prima vittoria è finire e portare le macchine a Jeddah il 14 gennaio. Questo sarebbe per noi un bellissimo risultato. Se poi chiudiamo nella Top5, ancora meglio".

#202 Team Audi Sport Audi: il casco di Carlos Sainz

#202 Team Audi Sport Audi: il casco di Carlos Sainz

Photo by: A.S.O.

In conferenza stampa, Carlos Sainz ha detto che la macchina sarà pronta per vincere nel 2023 ed ha accennato ai costanti cambi di regolamento che nel corso dell’anno hanno man mano tolto i vantaggi che Audi aveva inizialmente...
"Quando abbiamo iniziato, ci era stato promesso il pieno supporto perché ci prendevamo un bel rischio investendo un budget importante. Durante la stagione, ci sono stati tolti molti vantaggi tanti che adesso siamo allo stesso livello di un T1+, se non svantaggiati. Non lo troviamo giusto, ma è così".

Cosa prevede adesso il regolamento?
"E’ una bella domanda, perché c’è un regolamento, ma non è chiaro in molte aree, per cui ogni volta dobbiamo domandare e aspettare la risposta. È una cosa in divenire. In realtà siamo stati noi a fornire loro il regolamento, stilato in base alle varie serie di veicoli elettrici, ma poi è iniziata una sorta di negoziazione. Anche per noi sarebbe importante avere un regolamento chiaro di quello è possibile e non è possibile fare".

Alla sua 30esima partecipazione. Cosa è la Dakar per lei?
"Resta qualcosa di speciale. Una corsa sulle montagne russe per le emozioni che regala e anche se a volte pensi che sarà l’ultima, torni a casa e già inizi a preparare la prossima. Con XRaid abbiamo vinto ben sei volte negli ultimi dieci anni: tre volte con MiniAll4 Racing in 2012, 2013, 2014 e 2015) e con Mini JCW Buggy nelle ultime due edizioni (Carlos Sainz nel 2020 e Stephane Peterhansel lo scorso anno). E adesso la sfida è ancora più grande: vogliamo portare alla vittoria questo progetto così ambizioso e innovativo. Dopodiché potrò anche pensare di andare in pensione (ride).

Il Team Audi Sport Audi dopo il prologo: Sainz è secondo...

Il Team Audi Sport Audi dopo il prologo: Sainz è secondo...

Photo by: Red Bull Content Pool

E' un riferimento per i team. Un politico, non solo un team manager o proprietario di un team...
"Se non fossi un combattente, non sarei qui. Ho il dna del pilota. Ho sempre lottato per le cose in cui credo. L’ho fatto da imprenditore e da proprietario di un team. Questo rende la vita interessante. Spesso vengono da me rappresentanti di altre squadre e mi chiedono di lottare per i loro diritti. Lo faccio anche per loro".

Intanto l’avventura del Team X-raid continua con suo figlio Thomas. Un’armata!
"
Schieriamo tre team: Audi, X-Raid con Mini e Buggy e Yamaha con i Side by Side. In totale siamo più di 150 persone e 40 veicoli di assistenza per 11 mezzi in corsa".

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