Dakar 2021: Cinotto scommette sul suo Polaris
Ex rallista che si è tolto importanti soddisfazioni con Lancia e Audi, Michele Cinotto è diventato un protagonista della Dakar: quest'anno corre con l'amico Fulvio Zini su un Polaris Side by Side T3: "L'ASO sta puntando molto su questi mezzi che sono l'ideale per gli equipaggi privati: sono facili da guidare e agili sulle dune. Questa Dakar in Arabia ricorda un po' l'Africa".
Foto di: RallyZone
C’era un tempo in cui la Lancia andava fortissima nel mondiale rally, era un riferimento. Michele Cinotto ha avuto l’onore di correrci con la mitica Lancia 037 dopo tre anni da ufficiale nell’Audi, con una vettura, la prima quattro ruote motrici che ha rivoluzionato l’ambiente. Gli occhi di Michele Cinotto si illuminano sul bivacco della Dakar dove corre con l’amico di una vita , Fulvio Zini, su un Polaris Side by Side T3.
“In quegli anni la Lancia 037 era considera un po’ la Ferrari dei rally. Io Avevo 24 anni quando ho firmato il primo contratto da ufficiale con l’Audi ufficiale prima, e la Lancia dopo. E’ stata la realizzazione di un sogno di un ragazzo appassionato di motori. Quel ragazzo è diventato poi un uomo e così ho deciso di lasciare le corse per occuparmi dell’azienda di famiglia”.
Rimpianti?
“Nessuno. I quattro anni da ufficiale sono stati bellissimi, così come quelli dopo, anche se diversi”.
Le cose sono cambiate quando i suoi figli sono diventati grandi...
“Cresciuti con le foto di quando correvo, appena maggiorenni i miei figli mi hanno chiesto di correre. Così ci siamo organizzati e abbiamo corso diversi Rally dei Faraoni e anche la Dakar in Sud America. Con tre macchine uguali con il team Tecnosport. Bellissimo”.
Classe 1969, a 61 anni Michele Cinotto si diverte ancora alla Dakar...
“Non ho avuto la fortuna di fare il rally in Africa. La mia prima Dakar è stata in Argentina nel 2013. Ho amato i paesaggi e la gente del Sud America. Ho vinto nel 2016 nella categoria T3 con Maurizio Dominella, uno che può vantare oltre 20 Dakar! E’ stato l’anno del debutto della classe sulla Dakar, una categoria che la ASO sta spingendo molto perché rappresenta un ottimo trampolino per i privati che desiderano avvicinarsi alle quattro ruote. I T3 sono facilissimi da guidare, agili sulle dune ed hanno un budget contenuto. I T3 infatti hanno praticamente sostituito i T2”.
Attratto dall’Arabia Saudita come un nuovo deserto da scoprire, Michele Cinotto ha partecipato all’edizione 2020 chiudendo 25° ed è tornato quest’anno.
“La T3 è una classe divertente. Siamo una quarantina, una gara nella gara. La pietraia incontrata nella prima speciale è stata spacca-mezzi, devastante. La seconda prova è stata più lunga ma con un deserto molto più aperto. Abbiamo incontrato le prime dune, speriamo di trovarne molte altre. La gente infatti viene alla Dakar per la sabbia!. Sono contento di questa Dakar in Arabia perché, per alcuni versi, ricorda un po’ l’Africa”.
Quanto al mezzo, Cinotto aggiunge:
“Sono contento perché ho seguito lo sviluppo di questo Polaris con il team Extreme Plus. È’un bel progetto, sono soddisfatto. Il mezzo debutta quest’anno per cui sono curioso di vedere come va”.
Alla conclusione della seconda tappa Michele è 31esimo. Avanti così...
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