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Dakar, Camion: Sotnikov domina nella tripletta Kamaz

L'ultima speciale della 43esima Dakar non ha cambiato la fisionomia della classifica generale dei camion: la tappa è stata vinta dall'Iveco Powerstar di Macik che ha colto il quarto posto assoluto dietro alla tripletta Kamaz che coglie la 18esima vittoria nel rally raid. Sotnikov precede Shibalov e Mardeev dopo aver inferto la netta superiorità dei 43509. Da segnalare sei mezzi di marchi diversi nella Top-10 della graduatoria finale.

#507 Kamaz - Master: Dmitry Sotnikov, Ruslan Akhmadeev, Ilgiz Akhmetzianov

#507 Kamaz - Master: Dmitry Sotnikov, Ruslan Akhmadeev, Ilgiz Akhmetzianov

A.S.O.

Il team Kamaz Master ha collezionato la diciottesima vittoria alla Dakar nella speciale classifica dei camion su 43 edizioni disputate. Il marchio russo ha piazzato una perentoria tripletta confermando l’impressionante superiorità tecnico-organizzativa dello squadrone diretto dall’esperto Vladimir Chagin, coadiuvato quest’anno da Eduard Nikolaev nel ruolo di stratega.

Lo zar ha rinunciato al ruolo di pilota di punta per assurgere a un ruolo tattico e lasciare campo libere ai quattro assi: il successo è andato meritatamente a Dmitry Sotnikov che celebra la sua prima affermazione dopo otto tentativi. Il 34 enne di Naberezhnye Chelny, è nato proprio nella città che è sede della Kamaz, aveva già vinto il Silk Way e l’Africa Eco Race, per cui completa il suo palmares con il Rally raid che per la seconda volta si è disputato in Arabia Saudita.

Due volte secondo nel 2017 e 2019, Dmitry ha inferto la sua superiorità nella prima parte della gara, costruendosi un vantaggio sui compagni di squadra che gli ha permesso di controllare la corsa nelle ultime giornate per evitare inutili, quanto pericolose sorprese. Sotnikov ha siglato cinque delle 12 tappe: la sua supremazia non è mai stata messa in discussione, lasciando la testa della graduatoria assoluta a Siarhei Viazovich solo nel prologo con il MAZ 6440RR.

Al secondo posto c’è Anton Shibalov staccato di 39’38”, autore di due successi di tappa, mentre uno è andato ad Ayrat Mardeev, terzo classificato a 1.14’. Il trio è stato inossidabile a qualsiasi problema, perché tutte le disavventure si sono concentrate su Andrey Karginov.

Il vincitore della scorsa edizione della Dakar è stato bersagliato dai problemi già dalla prima tappa e ieri ha dovuto fare i conti con un sasso che in piena velocità ha spaccato la campana del cambio, costringendolo a completare la tappa con una vistosa perdita d’olio. Andrey è riuscito ad arrivare al bivacco e ha sostituito la trasmissione per concludere oggi al settimo posto finale. Karginov è stato l’unico a non tenere il passo degli altri tre equipaggi Kamaz, ma va detto che in più di un’occasione si è messo a disposizione dei compagni per aiutarli nei momenti più difficili.

È rimasto fuori dalla zona podio, ma ha festeggiato come se avesse vinto Martin Macik: il ceco con l’Iveco Powerstar della Big Shock Racing si è scatenato nella seconda parte della gara, vincendo tre delle ultime quattro speciali, compresa quella di oggi. Martin ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato: classificarsi almeno quarto, come fece suo padre nel 2004.

Martin ha corso da solo e nulla poteva contro lo strapotere dei russi, ma ha dimostrato ancora una volta che, almeno sulla carta, il camion Iveco non ha nulla da temere contro i Kamaz, quanto meno in prestazione assoluta.

Alle spalle di Macik è scivolato Ales Loprais: il “regolarista” sembrava nella condizione di insidiare il terzo posto di Mardeev e, invece, ha pagato gli ultimi due giorni molto tribolati con il suo Praga afflitto da problemi e da forature.

La MAZ, che si era candidata a sfidante dei Kamaz, si è dovuta accontentare del sesto posto di Aliaksei Vishneuski con il 6440RR, forse il mezzo più potente del lotto. Dopo il ritiro di Viazovich, è toccato al pilota di Minsk difendere il marchio bielorusso, ma non è riuscito a togliersi il gusto di conquistare almeno un successo parziale, sebbene ci sia arrivato vicino più di una volta.

Martin Van den Brink si è tenuto strenuamente l’ottavo posto con il Renault Truck C460 davanti ai due Tatra del team Buggyra Racing: alla fine Ignacio Casale, al debutto con i bisonti della strada, è riuscito a mettere il muso davanti al compagno di squadra Martin Soltys.

La classifica generale
12. Tappa (Yanbu-Jeddah)
speciale: 202 km; trasferimento: 227 km; totale: 429 km

Pos.

Pilota/Meccanico/Navigatore

Camion

Tempo/distacco

1.

Sotnikov-Akhmadeev-Akhmetzianov

Kamaz 43509

49.02’59”

2.

Shibalov-Nikitin-Tatarinov

Kamaz 43509

+39’38"

3.

Mardeev-Galiautdinov-Svistunov

Kamaz 43509

+1.14’35"

4.

Macik-Tomasek-Svanda

Iveco Powerstar

+1.45’51”

5.

Loprais-Pokora-Alkendi

Praga V4S DKR

+2.00’31”

6.

Vishneuski-Novikau-Sachuk

MAZ 6440RR

+2.16’32"

7.

Karginov-Mokeev-Leonov

Kamaz 43509

+2.49’01”

8.

Van Den Brink-De Graaf-Van Den Brink

Renault Truck C460

+4.23’21"

9.

Casale-Leon-Hoffman

Tatra Phoenix

+5.27’50”

10.

Soltys-Schovanek-Sikola

Tatra Phoenix

+5.33’32"

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