Dakar 2019: gli Iveco del team De Rooy con cambio automatico e più freno motore FPT
I 4 camion del team Petronas De Rooy Iveco, due Powerstar 3 per De Rooy e Villagra e due Powerstar 2 per van Genugten e Maurik van den Heuvel dispongono di importanti aggiornamenti tecnici: "Puntiamo a vincere - ammette Gerard - a Lima vogliamo essere a podio!".
Foto di: Team de Rooy
Dakar 2019: FPT
Tappa per tappa, seguite la Dakar 2019 del team Petronas De Rooy Iveco, che si affida ai motori Cursor 13 di FPT Industrial per puntare alla vittoria
Dopo un anno di assenza, Gerard De Rooy si è presentato a Lima con uno squadrone a quattro punte per contrastare l'armata dei Kamaz russi, dominatori dell’edizione 2018. L’obiettivo è un solo: vincere. Il 4° posto dello scorso anno di Artur Adavichus è infatti troppo stretto per il due volte campione.
“Puntiamo ad avere un equipaggio del Team Petronas De Rooy Iveco sul più alto gradino del podio a Lima il 17 gennaio. Chi sarà di noi fra Ton van Genugten, Maurik van den Heuvel, Federico Villagra ed io, non importa. Dobbiamo aiutarci a vicenda”.
I quattro Iveco Powerstar hanno passato senza problemi le verifiche tecniche alla base aerea di Las Palmas a Lima e oggi alle 15,00 ora locale (21,00 italiane) i potenti mezzi sfileranno sulla spiaggia della Magdalena per la cerimonia del podio, da dove lunedì 7 gennaio il rally prenderà ufficialmente il via con la disputa della prima prova speciale.
“Ci presentiamo allo start con una squadra molto forte, grazie anche all’arrivo di Maurik (van den Heuvel), un pilota veloce ed esperto - ha commentato Gerard De Rooy - Sono molto soddisfatto anche dei mezzi, tutti dotati del cambio automatico. Rappresenta un grandissimo passo avanti che farà una differenza enorme sulle dune. In termini di velocità pura pensiamo infatti di guadagnare dal 10 al 15 per cento”.
Team Petronas De Rooy Iveco
Photo by: Team de Rooy
Anche i motori Cursor 13 di FPT Industrial sono stati completamente rivisti per dare un significativo aiuto sulle dune più insidiose, visto che il freno motore pare sia più fruibile del 30% rispetto al passato, aiutando gli equipaggi del team De Rooy nei tratti più difficili e delicati.
Con un percorso che si preannuncia molto impegnativo con il 70% delle speciali da disputarsi su fondo sabbioso, dune e fuoripista, De Rooy cala così l’asso dalla manica in un paese, il Perù, che gli ha regalato grandi soddisfazioni.
“Ho vinto la mia prima Dakar proprio a Lima nel 2012. Quella volta ero più intento a controllare la gara che a godermi il paesaggio, così ho potuto apprezzare la magnificenza delle dune peruviane l’anno successivo. Non vedo l’ora d’iniziare. Siamo pronti ad affrontare una gara dove la sabbia sarà grande protagonista. Questo rende la competizione ancora più imprevedibile. Sarà facile perdere un’ora come aggiudicarsi una vittoria di tappa. La lotta al titolo è completamente aperta”.
Sarà una corsa sprint o di strategia?
“La Dakar è speciale, non si devono vincere tutte le tappe per salire sul gradino più alto del podio alla fine del rally. Basti pensare che degli equipaggi che lo scorso anno hanno chiuso nella top 5, solo due non hanno avuto problemi nelle dune".
"Se sei fortunato, riparti velocemente, ma è anche facile perdere un’ora. La nostra strategia è chiara: abbiamo quattro equipaggi forti per puntare a vincere ogni tappa, poi il giorno di riposo, in base alla classifica, potremmo fare dei piani più precisi. Ci aiuteremo a vicenda. L’obiettivo è avere un membro del Team Petronas De Rooy Iveco sul podio”.
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