Dakar 2019: De Rooy ha concluso con una gomma che è andata a fuoco!
Un surriscaldamento di un pneumatico ha rallentato Gerard, ma dietro a Nikolaev ci sono tre Iveco Powerstar con Van Genugten secondo, Villagra terzo e De Rooy quarto. Van den Heuvel ha concluso staccato per un sensore che ha mandato il motore in protezione.
#503 Team De Rooy Iveco: Gerard de Rooy, Moises Torrallardona, Darek Rodewald
Team de Rooy
Dakar 2019: FPT
Tappa per tappa, seguite la Dakar 2019 del team Petronas De Rooy Iveco, che si affida ai motori Cursor 13 di FPT Industrial per puntare alla vittoria
Ton van Genugten aveva promesso di partire nella prima tappa della Dakar 2019 in "modalità tattica", senza cercare di prendere rischi nella speciale di apertura di appena 84 km, tra le dune intorno a Pisco.
Ma dopo una chiacchierata con il meccanico, Bernard der Kinderen, e il navigatore, Peter Willemsen, Ton ha deciso di andare all’attacco conducendo il suo Iveco Powerstar 2 al secondo posto ad appena 18 secondi dal vincitore Eduard Nikolaev con il Kamaz.
Dietro al mezzo russo si sono classificati tre dei quattro Powerstar del team Petronas De Rooy Iveco con Federico Villagra terzo a 53” e Gerard de Rooy quarto a 1’44”.
Gérard era secondo fino a 20 km dal traguardo, ma ha dovuto rallentare sul più bello a causa di un pneumatico che si è surriscaldato e di un sensore del turbo che è andato in panne.
“Avevamo adottato un assetto troppo morbido sulle dune, per cui una gomma durante le discese si è surriscaldata fino a prendere fuoco - ha dichiarato Gerard al traguardo di Pisco – lavoreremo per metterci a posto per la seconda tappa, ma tutto il resto è andato bene, specialmente tra le dune. Siamo in tre del team dietro a Nikolaev: penso che l’avvio sia okay."
Ton van Genugten ammette di aver voluto fare un test prestazionale per verificare il potenziale del camion Iveco nello sfida con Kamaz:
“Abbiamo provato a tirare – ammette Ton – e abbiamo capito alcune cose interessanti: con il cambio automatico affrontiamo meglio le dune per cui si riesce a sfruttare di più la coppia del motore Cursor 13. Bisogna un po’ cambiare il modo di guidare, ma si è sicuramente più veloci”.
Il motore FPT Cursor 13 della Dakar è stato sviluppato nel Centro Ricerche di Albon in Svizzera proprio per sfruttare questa nuova opportunità del cambio automatico. Chi è parso meno felice è stato Maurik van den Heuvel che ha concluso 18esimo.
“Il motore ad un certo punto è andato in modalità protezione perché un sensore leggeva un dato sbagliato: abbiamo dovuto percorrere parte della speciale a passo ridotto, ma i sistemi di bordo hanno permesso di proteggere il 6 cilindri che non dovrebbe aver riportato alcuna conseguenza. Contiamo di rifarci oggi”.
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