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Dakar 2018: la categoria moto resta la più affollata, sono 190 al via

Si prospetta nuovamente un grande duello tra KTM ed Honda, con la Yamaha pronta a fare da terzo incomodo. Sette gli italiani in gara tra le due ruote, capitanati dall'esperto Alessandro Botturi.

Sam Sunderland, Red Bull KTM Factory Team

Foto di: KTM

Ediuardo Ferreyros, Peru Tourism and Foreign commerce minister
Atmosfera
Etienne Lavigne, Dakar race director
Marc Coma, race director Dakar
#10 Husqvarna Factory Racing: Pablo Quintanilla
#54 Husqvarna Factory Racing: Andrew Short
Toby Price, Red Bull KTM Factory Team
Toby Price, Red Bull KTM Factory Team
Sam Sunderland, Red Bull KTM Factory Team
Laia Sanz, KH-7 Rally Team
Luciano Benavides, KTM
Presentazione Monster Energy Honda Team

525 concorrenti. Sono gli iscritti alla Dakar 2018, la quarantesima edizione che partirà da Lima il 6 gennaio, destinazione Cordoba, in Argentina. Tradotto in veicoli significa 337 di cui 105 auto, 190 moto e quad e 42 camion. 54 le nazionalità presenti e 78 piloti si trovano alla loro prima esperienza in questa competizione. Il parco partenti anche quest’anno si è elevato a livello qualitativo e sono sempre di più coloro che partono con una chance di calcare il podio. In tutte le classi.

Cominciando dalle moto. La KTM schiera quattro piloti del team Red Bull KTM Factory Team e sono il vincitore 2016, Sam Sunderland, Matthias Walkner, l’australiano Toby Price e il campione del mondo enduro, Antoine Meo. Il secondo team della marca austriaca è il KTM Factory Racing Team e vanta personaggi del calibro di Laia Sanz e, il portoghese Mario Patrao.

Lo squadrone Honda HRC denominato Monster Energy Honda conta anche quest’anno su Joan Barreda e Paulo Goncalves, oltre che sull’americano Ricky Brabec, Michael Metge e l’argentino Kevin Benavides. La battaglia delle bevande energetiche continua con Rockstar Energy Husqvarna Factory Racing che a differenza di tutte le altre schiera solo due piloti il forte Pablo Quintanilla neo campione del mondo FIM Cross Country Rally e il debuttante Andrew Short, scelta un po' originale in effetti visto che se dovrà seguire il leader della squadra non avrà vita facile. Quintanilla è uno che occupa le prime dieci posizioni e un portatore d'acqua, se questa sarà la figura e il ruolo di Short dovrà sudare per stargli vicino alla sua prima Dakar.

La Yamaha arriva in Sud America con Adrien Van Beveren, quarto per un soffio lo scorso anno, l’argentino Franco Caimi, Xavier De Soultrait e il recente acquisto, Rodney Faggotter e il team si chiama Yamalube Yahama official rally team. Terzo nel 2017 Gerard Farres non cambia scuderia e parte sempre nelle fila del team Himoinsa, in gara con le Ktm, e al suo fianco ci sono Ivan Cervantes, Daniel Oliveras e Marc Sola. Sherco si appoggia di nuovo a Juan Pedrero e Adrien Metge.

Gli italiani non mancano, a cominciare da Alessandro Botturi sempre in sella ad una Yamaha ma da privato: per il pilota di Lumezzane il numero 18 sulla sua moto. Maurizio Gerini, pilota italiano di enduro da un paio di anni passato ai motorally è alla sua prima esperienza alla Dakar e correrà con una Husqvarna con il sostegno e l’assistenza del team toscano Solarys Racing. Jacopo Cerutti, numero 52, ritenta l’avventura dopo la sfortuna dello scorso anno e la ferita alla mano che lo costrinse al ritiro nelle prime fasi di gara. Ancora Husqvarna per il comasco, con il team MRG.

Fausto Vignola, amico e compagno di allenamento e avventura di Maurizio Gerini è ugualmente alla sua prima esperienza e cavalcherà pur sempre una Husqvarna, mentre Alberto Bertoldi, bresciano di Gavardo, ha scelto una KTM con la quale ha già affrontato diverse gare internazionali per il suo debutto. Altro rookie tricolore Gabriele Minelli (KTM) che dopo aver vinto in un paio di Tuareg Rally tenta la sorte alla Dakar dopo aver seguito i consigli di Marc Coma – che seleziona personalmente i piloti seguendoli nel corso della stagione – e ha partecipato alle due gare in Marocco più importanti dell’anno, Merzouga Rally e OiLibya Rally.

Livio Metelli è un nome già noto e torna dopo il ritiro in seguito ad una violenta caduta lo scorso anno, in sella ad una KTM, anche lui in veste privata. Bertoldi, Botturi e Metelli divideranno l’assistenza, e quindi il mezzo affidato all’esperto Mauro Sant che seguirà con loro e per loro l’intera competizione. Non bisogna dimenticare poi Alessandro Ruoso, alla sua seconda partecipazione, che sarà al via in sella ad una KTM.

Anche quest’anno neanche un italiano fra i quad se si esclude Juan Carlos Carignani, argentino di origini italiane ma residente in Germania: correrà con un quad Yamaha.

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