Dakar, Rodrigues: "Domani proverò a salire sul podio"
Helder conquista la prima tappa alla Dakar 2016 per la Yamaha, a una Speciale dal termine delle ostilità
Foto di: Red Bull Content Pool
Ha dovuto attendere la penultima tappa Yamaha per togliersi il gusto di vincere una tappa alla Dakar 2016. Helder Rodrigues è stato il più veloce nella dodicesima tappa, da San Juan a Villa Carlos Paz e ha risollevato il morale della squadra che in questa Dakar ha patito più di qualche pena. La loro 450 infatti, non ha dato i risultati che si sperava e anzi, del team formato da 4 piloti solo due sono ancora in gara. Alessandro Botturi è uscito di scena per l'ennesimo problema alle pompe benzina, tallone d'Achille di questa moto, mentre nella stessa tappa Xavier De Soultrait ha addirittura fuso il tappo del carter olio e perdendolo tutto in speciale ha grippato, ritrovandosi fuori gara.
La vittoria di oggi del portoghese ripaga la squadra dei suoi sforzi, portando una vittoria in casa Yamaha che mancava da 3 anni, e ad applaudirlo quando rientra al bivacco di Villa Carlos Paz c'è anche l'amico e compagno di squadra Alessandro Botturi che ha un ruolo in questa vittoria. Nella preparazione della moto, in questi ultimi due giorni ha convinto Helder a usare una preparazione più aggressiva, con un albero a camme fra 109 e 112, cosa che fino ad adesso non avevano mai fatto. “Oggi era una tappa molto lunga e non ho avuto nessun problema. Era importante attaccare e l'ho fatto - diceva sorridente Rodrigues al bivacco di Villa Carlos Paz - soprattutto nella parte finale dove ho tirato un po' di più, rischiando forse un po' ma sono contento di aver regalato questa vittoria alla Yamaha”.
E mentre Helder parla i meccanici controllano la sua moto: la ruota dietro è praticamente finita, così come il freno posteriore, che lo ha mollato quando mancavano ancora 60 chilometri e allora ha lavorato solo con quello anteriore, che appare bello provato. Poi parla di Toby Price che gli è stato davanti per quasi tutta la tappa: “Lui va forte, ma in fuoripista è incredibile. Io non riuscivo a stargli dietro. In fuoripista va fortissimo, entra nei cespugli alti senza mollare mai il gas, è davvero incredibile. Pensare che lui è primo e corre così... però lo vedi che è sicuro. L'ho ripreso sulla pista, dove lui invece è meno sicuro. La moto così tarata, a 112, è più aggressiva per me, sale piano, progressivamente ma poi va forte”, e lo conferma la velocità di punta di oggi, 174 km/h”.
E poi racconta dell'inghippo di un WPT: “Lì ha vinto la mia esperienza perchè ci siamo arrivati praticamente insieme con Price e Meo: si usciva da una zona a velocità controllata e ieri avevano dato questa modifica sul road book che diceva di tenere leggermente a sinistra, trovare il WPT e poi tornare verso destra. L'ho intuito, ho visto la freccia sulla strumentazione e senza farmi troppo notare dagli altri ho trovato il punto giusto, poi sono tornato indietro e ho ripreso la pista. Meo invece non riusciva a trovare il punto e si deve essere innervosito. Non l'ho più visto, deve aver perso un po' di tempo, ma dopo mi ha raggiunto e mi ha passato, ma andava troppo forte ed è caduto”.
E ora Helder Rodrigues si trova in quarta posizione in classifica, a solo 1'19” da Pablo Quintanilla (Husqvarna) e domani il portoghese potrebbe tentare di riconquistare il podio, come già fece nel 2011 e nel 2012, chiudendo la Dakar in terza posizione assoluta. “Domani parto all'attacco – dichiara senza giri di parole Rodrigues che di solito è sempre molto pacato nelle sue dichiarazioni - Partirò davanti e tenterò ovviamente di attaccare magari rischiando, ma dopo la vittoria di oggi domani ci voglio provare. Navigazione non ce ne sarà e proverò a far la differenza e a guadagnarmi il podio”.
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