Dakar, Méo: "Quante emozioni in un giorno solo!"
Il centauro della KTM ha dovuto affrontare i primi chilometri vicino alle auto di de Villiers e Carlos Sainz
#49 KTM: Antoine Meo
Red Bull Content Pool
Antoine Meo (KTM) stamattina partiva in una situazione delicata. Davanti a lui una Peugeot quella di Carlos Sainz, poi due Mini e la Toyota di De Villiers, e alle sue spalle quella di Nasser Al Attiyah: ce n'era abbstanza per essere un po' preoccupati all'inizio della decima tappa della Dakar 2016.
Ride Meo: “Ero un po' teso in effetti, con tutte quelle Mini davanti e una Peugeot. Anche perché il primo tratto era un po' casino e fin da subito c'era una navigazione bella tosta. Uno si è ribaltato dopo cinque km – racconta il campione del mondo enduro - Van Loon credo. Poi ho incontrato Mikko Hirvonen, con la Mini, che era contromano e stava cercando il primo wpt. Io invece l'ho trovato il WPT – mi è andata bene – sono rimasto sulla duna dura e loro invece sono andati nella valle, non so”.
E le sue avventure con le auto che gli partivano davanti erano solo all'inizio: “Dopo 40 km ho beccato De Villiers e l'ho passato. Poi lui nel rio mi ha passato di nuovo e mi è rimasto davanti. A quel punto abbiamo imboccato una pista più stretta e c'era un sacco di polvere e non me la sono sentita di rischiare. Sono rimasto dietro a lui per 60 km, era veloce ma non abbastanza per me, mi dava un po' di fastidio. L'ho passato intorno al chilometro cento e qualche cosa e sono arrivato al CP. Lì prima di partire ho chiesto dove fosse Sainz e al controllo mi hanno detto 'non ti devi preoccupare, è partito da più di cinque minuti'. Bene, ho pensato dentro di me”.
E invece no: “Sono ripartito e ho fatto circa 15 chilometri e lui, che doveva aver sbagliato una nota in fuoripista e mi è saltato fuori di fianco, nel rio, dove c'ero io. Mi si è messo davanti. Direi un bel po' di emozioni per un giorno solo! Mi è rimasto davanti per circa 30 km e poi intorno al km 140 mi sa che ha sbattuto e si è fermato poco dopo. A quel punto ho corso da solo e ho fatto tutta la navigazione da solo, e sono contento. Era un po' difficile trovare il ritmo giusto. Sono andato fino alla fine della speciale senza sbagliare, da solo, e sono davvero contento”.
La sabbia ti ha dato qualche problema? Era più dura, almeno all'inizio? “Nella parte iniziale era un po' più dura, e ad un certo momento faceva un effetto bianco, come se fosse nevicato: era bianca in superficie. Poi dal km 40 c'era tutto secco e sabbia molle. A parte il rio che invece era bello pieno. Però tanto fuoripista e tanta navigazione difficile: verso la fine c'erano circa 12 chilometri con un sacco di navigazione con CAP e dune di traverso, bello ma un po' impegnativo. Vento, dune morbide, situazione un po' particolare. Però mi è piaciuta molto”, e lo conferma il suo quinto posto assoluto nella classifica di tappa.
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